SPIRITOANIMACORPO Cosa vedo dal poggiolo di villa Immacolata?

Piazzale antistante l’ingresso di villa Immacolata. Sto osservando dal poggiolo della casa un centinaio di giovani, tutti moderatori del prossimo sinodo dei giovani. Sono tutti in silenzio. E costituiscono un perimetro umano fatto di corpi a un labirinto un po’ più piccolo di quello della cattedrale di Chartres. Al centro ci sta la parola di Dio.  

SPIRITOANIMACORPO Cosa vedo dal poggiolo di villa Immacolata?

Il cammino inizia e un piccolo sottofondo musicale lascia al silenzio il ritmo dei passi.
Ciascuno con la testa a osservare la propria via. Ciascuno con la propria cadenza.
E da fuori, gli altri guardano, aspettando il loro turno. Sono corpi che si muovono, anime che cercano, vite abitate dallo Spirito del Risorto.
Si procede verso il centro. Sembra di arrivarci. Sembra di essere vicini. Ma il labirinto sposta fuori. Troppo fuori. Fino alla circonferenza esterna. E poi ancora verso il centro, senza raggiungerlo. E ancora all’estremo dell’esterno. Con l’impennata finale.

261 metri percorsi in andata. Un bacio alla Parola. Una sosta.
Mentre gli altri stanno muovendo tratti e storie. Personali. Ma con tempi comuni. Esperienze comuni. Attese, l’uno dell’altro.

È la conclusione “simbolica” di una giornata piena. Una conclusione pellegrinante verso il centro.

Sono giovani che si sono trovati per prepararsi alla conduzione dei gruppi sinodali che si troveranno nei prossimi giorni. E gli aspetti tecnici hanno invece lasciato lo spazio all’approfondimento del discernimento cristiano. Cosa significa dare un nome alle proprie emozioni? Che sentimenti generano i nostri pensieri? Quali sono i miei desideri? Quali le paure che li bloccano? Sono pronto a decidermi? Per chi? Per che cosa?

Gli strumenti che ci aiutano nel discernimento cristiano sono già germoglio nelle loro vite: lo studio e la meditazione della parola di Dio; la lettura attenta del proprio vissuto; la preghiera; i sacramenti; la guida spirituale.
Ma una bambola di sale che vuole conoscere il mare deve perdersi in esso e offrire qualcosa di lei per capire.
Questi giovani stanno offrendo il loro tempo. Anche i 24 sacerdoti presenti per le confessioni hanno offerto la possibilità di toccare il mare facendo gustare quell’estensione seducente. E tutti si sono tuffati in quel momento di confronto che fa delle propria vita la forza della Verità.

La domanda centrale del sinodo diventa forte per ogni partecipante: «Ho incontrato Gesù?».
E ogni giovane viaggia verso il centro di quel labirinto ricco di domande. Poste o ancora da porre. Che cosa sarà il sinodo dei giovani?
Altri 261 metri dal centro all’esterno distanziano l’uscita. Anche quelli sono importanti dopo il bacio dato al Centro. Dopo l’aver sostato.

Quello che vedo da questo poggiolo di villa Immacolata è una piccola profezia. Giovani che fanno la chiesa. E una chiesa che custodisce il cammino spirituale che porta verso il centro. Ma anche verso l’esterno. Una chiesa che custodisce i passi degli altri verso il centro. Una chiesa che custodisce in modo fresco e giovane il Cristo Risorto. Spirito. Anima. Corpo. Come un pellegrinaggio. Come una custodia. Di un incontro che nessuno può toglierci. Quello con il centro della vita: Gesù.

Don Federico Giacomin

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