Video Isis? No, grazie. È solo propaganda

Trattare le notizie e raccontarle nei loro contenuti, ma senza fare da cassa di risonanza mediatica ai filmati prodotti e diffusi dall'Isis. La recente scelta del direttore di RaiNews24, Monica Maggioni, di non pubblicare più i video di propaganda dello Stato Islamico, trova adesso ulteriore sostegno dal Consiglio nazionale degli utenti (Cnu), insediato preso l’Agcom, e dall’Ordine nazionale giornalisti (Odg).

Video Isis? No, grazie. È solo propaganda

Per i due organismi, infatti, «trasmettere – in tv o sul web – i video raccapriccianti dell’Isis, non risponde in alcun modo al legittimo diritto di cronaca, che può essere comunque esercitato dando la notizia senza questo genere di immagini». Una dichiarazione giunta dopo che alcune emittenti televisive e testate giornalistiche on line hanno messo in onda altri video dell’Isis e «in particolare di scene particolarmente drammatiche».

Bisogna fermare quindi l’agghiacciante Barnum dell’Isis prima che vengano propinati altri filmati ancora più raccapriccianti
Immagini dalla regia sapiente, studiata che, ad avviso del Cnu e dell’Odg, rischiano di «diventare cassa di risonanza della propaganda mediatica dell’Isis e di alimentare una escalation di violenza incontrollabile».
Trattare, da qui in poi, le notizie con foto e/o fermo immagine non significa non dare o non fare informazione ma recuperare quella necessaria responsabilità deontologica che pone, come detto dal direttore Maggioni, «il giornalista a metà tra la loro propaganda e i lettori».
Informare resta la priorità ma prestando attenzione a non violare i codici deontologici e esortando tutti i media ad astenersi dal pubblicare queste immagini che non aggiungono nulla all’informazione ma molto alla propaganda.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Sir