Americani, deponete le armi

Dopo l'ennesima strage in una scuola, alla Stoneman Douglas high school in Florida, terminata col bilancio tragico di 17 persone morte e decine di feriti, qualcosa pare cambiare. Monta la protesta dei giovani che con lo slogan "Never again"mai più, stanno preparando una grande marcia su Washington per il 24 marzo.

Americani, deponete le armi

Never againmai più. Ne abbiamo abbastanza.
È questo lo slogan che accompagna la protesta dei giovani americani, espressione di un’opinione pubblica sempre più esasperata da una classe dirigente che, dopo ogni strage, porge condoglianze e poco più. Giovani che, dicono, continueranno a incalzare i parlamentari sulla sicurezza delle scuole e sul controllo delle armi e stanno organizzando una «marcia per le nostre vite» che si terrà a Washington e in altre città statunitensi il 24 marzo.

L’ultima sparatoria è avvenuta alla Stoneman Douglas high school in Florida, con un bilancio tragico: 17 persone morte e decine di feriti. Autore: un ex studente di 19 anni, espulso dalla stessa scuola e con problemi psichiatrici, che entra armato e apre il fuoco.

È questa l’ultima strage in ordine di tempo, perché è ancora fresco il ricordo dell’ottobre scorso quando a un concerto di Las Vegas furono 59 i morti e 851 i feriti e resta indelebile nel ricordo il massacro del 2013 che in una scuola elementare del Connecticut costò la vita a 26 bambini e adulti. E solo a gennaio un altro ragazzo ha ucciso due studenti e ne ha feriti altri 16 sempre in una scuola, stavolta nel Kentucky.

Il presidente Donald Trump, contrario a qualunque riforma che renda più severo il controllo delle armi, subito dopo aver saputo della strage ha twittato la propria solidarietà e le proprie condoglianze alle famiglie delle vittime: «Nessuno studente o insegnante dovrebbe sentirsi in pericolo in una scuola americana», e nei giorni successivi ha proposto di armare e addestrare gli insegnanti.

L’atteggiamento però non piace troppo agli statunitensi: l’ultimo sondaggio della Quinnipiac University rileva che

il 66 per cento degli americani esige leggi più severe sul controllo delle armi, che hanno raggiunto il numero più alto degli ultimi dieci anni: negli Stati Uniti ufficialmente sono in circolazione 310 milioni di armi da fuoco, su una popolazione di circa 326 milioni di persone e chiunque di comprare un’arma al supermercato perché per le armi in alcuni stati non c’è limite di età (in altri è tra i 16 e i 18 anni).

I vescovi e i cardinali statunitensi hanno sottolineato in particolare la responsabilità dei legislatori nel prevenire le stragi
«Spieghiamo ai nostri rappresentanti, da noi eletti, che le armi e le munizioni che rendono possibile un tale massacro non hanno posto nella nostra cultura» ha dichiarato il cardinale di Chicago, Blase Cupich. E il cardinale di Boston, Seán O’Malley, ha scritto: «I nostri pensieri e le nostre preghiere devono essere uniti all’azione, possiamo e dobbiamo fare di più per prevenire tali attacchi».

La rivista dei Gesuiti American magazine, riporta l’Osservatore romano, ha scritto che la Chiesa può dare un supporto logistico concreto mobilitando le oltre 1.700 parrocchie, ma anche indirizzando la ricerca medico-scientifica sulle conseguenze in termini di vittime e di costi delle sparatorie spingendo «i 600 ospedali cattolici sparsi nel Paese a finanziare una ricerca indipendente che dia prova dei risultati della violenza. La Catholic health association, che rappresenta queste istituzioni, ha espresso il proprio sostegno per affrontare la violenza armata e comprendere le cause e le vittime di questa escalation di conflitti».

Sale anche la rabbia contro la National rifle association (Nra), la potente lobby delle armi in Usa, e #BoycottNra è diventato il trend più popolare su Twitter e sempre più utenti stanno chiedendo alle aziende di interrompere la relazione con il gruppo di pressione tant’è che anche la Bank of America pare intenzionata a rivedere il rapporto con i produttori di armi aggiungendosi a una lista già lunga che vede, tra gli altri: Amazon, Hertz, Avis, Enterprise bank of Omaha, Best western, le assicurazioni MetLife, la Symantec, le compagnie aeree Delta e United airlines.

Il vicepresidente esecutivo e amministratore delegato della Nra, Wayne La Pierre, di fronte al disastro di immagine che si sta verificando ha dichiarato: «Come al solito, gli opportunisti non hanno aspettato un secondo per sfruttare la tragedia per ottenere un guadagno politico. Odiano l’Nra, odiano il secondo emendamento, odiano la libertà individuale» riferendosi al “diritto di possedere armi”, sancito dalla Costituzione Usa.

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