Papa nei luoghi di don Tonino Bello, consultazioni, Alfie Evans, Bassetti su vocazioni, Eta, guerra in Siria, Nobel

Il riepilogo delle principali notizie dall'Italia e dal mondo a cura dell'agenzia Sir.

Papa nei luoghi di don Tonino Bello, consultazioni, Alfie Evans, Bassetti su vocazioni, Eta, guerra in Siria, Nobel

Papa ad Alessano e Molfetta: “imitiamo don Tonino”

“In ogni epoca il Signore mette sul cammino della Chiesa dei testimoni che incarnano il buon annuncio di Pasqua, profeti di speranza per l’avvenire di tutti. Dalla vostra terra Dio ne ha fatto sorgere uno, come dono e profezia per i nostri tempi. E Dio desidera che il suo dono sia accolto, che la sua profezia sia attuata”. È l’omaggio di Papa Francesco a don Tonino Bello dalla sua terra natale, Alessano, davanti a 20mila fedeli. “Non accontentiamoci di annotare bei ricordi – l’invito rivolto a loro –, non lasciamoci imbrigliare da nostalgie passate e neanche da chiacchiere oziose del presente o da paure per il futuro. Imitiamo don Tonino, lasciamoci trasportare dal suo giovane ardore cristiano, sentiamo il suo invito pressante a vivere il Vangelo senza sconti. È un invito forte rivolto a ciascuno di noi e a noi come Chiesa. Ci aiuterà a spandere oggi la fragrante gioia del Vangelo”. Dopo la visita ad Alessano, Papa Francesco si è trasferito a Molfetta dove, al porto, ha presieduto la concelebrazione eucaristica nel giorno in cui, 25 anni fa, don Tonino Bello moriva.

Quirinale: Casellati, “il presidente Mattarella saprà individuare il percorso migliore”

La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, è salita al Quirinale alle 12 per riferire al Capo dello Stato i risultati del suo mandato esplorativo. “Come prima cosa – ha dichiarato ai giornalisti al termine del colloquio – ho ringraziato il presidente della Repubblica per la fiducia accordatami e per il supporto che non mi ha mai fatto mancare in questi giorni. Ho svolto l’incarico che mi ha affidato con dedizione, cercando di favorire un confronto costruttivo in grado di verificare la possibilità di una maggioranza parlamentare nel perimetro e nei limiti indicati dal presidente Mattarella. Ringrazio quindi tutti i leader per aver avviato una discussione che, pur nella diversità di opinioni, ha consentito di evidenziare spunti di riflessione politica. Sono certa che il presidente Mattarella saprà individuare il percorso migliore da intraprendere”.

Alfie Evans: la Corte suprema respinge il ricorso dei genitori. “Non ci sono motivi per ulteriori ritardi”

“Respinto” dalla Corte suprema il ricorso dei genitori Kathe e Thomas Evans che chiedevano la vita per il proprio figlio. Oggi la Corte ha emesso il verdetto su questo “caso disperatamente triste”, si legge nella sentenza, triste per i genitori e per “le persone che hanno mantenuto Alfie in vita per così tanto tempo”. I giudici scrivono che “è opinione unanime dei dottori che hanno esaminato” il piccolo che “quasi tutto il suo cervello è stato distrutto” anche se “nessuno sa perché”, e ciò fa sì che “Alfie non possa respirare, mangiare o bere senza trattamenti medici sofisticati” e che non c’è speranza che possa migliorare. I giudici hanno “esaminato meticolosamente” le prove. La richiesta d’appello si basava sul diritto dell’“habeas corpus”, considerando il loro figlio ingiustamente trattenuto in ospedale. La Corte nella sentenza argomenta le ragioni per cui questo diritto non sia applicabile in questo caso e come “il migliore interesse del bambino” resti il riferimento “adottato non solo dalla nostra giurisprudenza, ma anche riflessa negli standard internazionali”. Quindi “i genitori non hanno il diritto di appellarsi all’habeas corpus” per “acquisire la custodia del loro figlio se questo non è per il migliore interesse del bambino” e perché, hanno ritenuto i giudici nelle precedenti sentenze, “i genitori non hanno diritto di guidare il trattamento medico futuro” per Alfie. Secondo la Corte suprema, “non ci sono motivi per ulteriori ritardi” e “l’ospedale deve essere libero di fare quello che è stato deciso essere nell’interesse migliore per Alfie”. Nessun ricorso alla Corte europea “potrà o dovrà modificare” questa decisione.

Vocazioni: card. Bassetti, “come Chiesa abbiamo bisogno di un cambiamento di mente e di cuore”

“Sono convinto che anche la consistenza numerica delle vocazioni sia legata alla conversione pastorale, perché quello che il Papa ci chiede e di cui abbiamo bisogno come Chiesa è un cambiamento di mente e di cuore”. Lo afferma l’arcivescovo di Perugia e presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, in un’intervista rilasciata al settimanale delle diocesi umbre “La Voce” (in distribuzione da oggi), a proposito della Giornata di preghiera per le vocazioni, che si celebra domenica 22 aprile. “Nel presentare la chiamata al sacerdozio e alla vita consacrata – sostiene il porporato – dobbiamo stare attenti a non sottolineare le necessità della Chiesa e della comunità cristiana, perché nessuno sarà mai disposto a sacrificare la propria vita alla Chiesa o altra realtà solo per un ‘bisogno’”. Secondo il presidente della Cei, piuttosto “quello che è in grado di smuovere i giovani è un innamoramento”. Per rilanciare le vocazioni “occorre anche tornare a scommettere sulla famiglia”.

Spagna: mons. Gil Tamayo (Conferenza episcopale), “voglio rallegrarmi perché l’organizzazione terroristica Eta si è sciolta”

“Voglio rallegrarmi perché l’organizzazione terroristica Eta si è sciolta. È tanta la sofferenza e il dolore che ha causato all’intera società spagnola” usando la violenza che sempre è “maligna ma in questo caso anche perversa” e ha “lasciato una zavorra nella storia democratica del nostro popolo”. Sono parole del segretario generale della Conferenza episcopale spagnola José María Gil Tamayo, che ha iniziato la conferenza stampa stamane a Madrid per riferire dei lavori dell’assemblea plenaria commentando la notizia apparsa su “Beria and Gara” oggi secondo cui l’Eta ha riconosciuto “il danno e la sofferenza causata” negli anni della lotta armata. “Ricordando in modo speciale le vittime e i famigliari”, Gil Tamayo ha sottolineato che “la loro sofferenza non finisce con una dichiarazione da parte di chi ha causato il dolore e la violenza”: “Speriamo che questa notizia contribuisca alla riconciliazione”, lavoro “più difficile, faticoso, lungo e che chiede tanta generosità”. L’auspicio espresso da Gil Tamayo è che “nel Paese basco e nel cuore dei famigliari delle vittime si possa creare una società riconciliata, una coesione sociale necessaria”.

Guerra in Siria: Swg, il 73% degli italiani boccia nettamente la scelta di bombardare compiuta da Usa, Gran Bretagna e Francia

Il 73% degli italiani boccia nettamente la scelta di bombardare la Siria compiuta da Usa, Gran Bretagna e Francia all’alba di sabato 14 aprile. È quanto si legge in “PoliticApp”, lo speciale di Swg “Raid sulla Siria”, pubblicato oggi. Alla domanda se si è o meno d’accordo con la scelta di effettuare un attacco missilistico sulla Siria gli intervistati – 1.000 soggetti maggiorenni – hanno risposto per il 46% “per niente” e per il 27% “poco”. “Molto” e “abbastanza” d’accordo sono risultati, rispettivamente, il 3% e il 13%. Inoltre, per la maggioranza degli intervistati il raid di sabato scorso è stato un errore di strategia e un’aggressione illecita. Infatti, per il 31% si è trattato di “un’aggressione a un Paese sovrano, una violazione del diritto internazionale” mentre il 23% sostiene che sia stato “un errore perché unirà la Siria sotto la leadership di Assad”. Secondo il 15% il bombardamento è stato “un atto giusto perché Assad ha usato le armi chimiche contro la popolazione” e per un altro 7% il raid è stato “un atto legittimo nel quadro multilaterale”.

Nobel per la pace: Reiss-Andersen (Comitato assegnazione), “non c’è nulla che dica che non lo si possa conferire a un Papa”

“All’interno del Comitato di assegnazione non c’è nulla che dica che non si possa conferire il Nobel ad un Pontefice. Per ciò che riguarda le deliberazioni e le nostre idee riguardo ai diversi Papi queste restano al nostro interno, secretate, così come se ci sono stati dei Papi candidati o se sono stati presi in considerazione come tali”. Lo ha detto al Sir la presidente del Comitato per l’assegnazione del Nobel, Berit Reiss-Andersen, parlando a margine della conferenza tenuta questa mattina a Roma, presso l’Accademia dei Lincei, in cui ha ripercorso i 116 anni della storia del Nobel per la pace. “Mi hanno detto, ma non so se è vero, che i Papi, secondo la legge della Chiesa, non possono ricevere simili premi perché il premio del Papa risiede in un altro luogo”, ha aggiunto Reiss-Andersen, rispondendo alla domanda “perché nella storia del Nobel per la pace mai nessun Pontefice è stato insignito di tale onorificenza, nemmeno Giovanni Paolo II il cui impegno per la pace è stato enorme”. “Noi diamo il Premio ma non cambiamo il mondo”, ha proseguito la presidente che ha ribadito che, nonostante tutto, “lo spirito del Premio è sempre lo stesso”.

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