Papa su islam e terrorismo, Bassetti su politica, 8xmille, referendum aborto Irlanda, accordo Fcei-Proactiva Open Arms, Ue-Africa, preghiera pace ad Assisi

Il riepilogo delle principali notizie dall'Italia e dal mondo a cura dell'agenzia Sir.

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Papa Francesco: l’equazione terrorismo-islam “è una menzogna e una sciocchezza”. “I muri si alzano per paura”

L’equazione tra terrorismo e islam “è una menzogna e una sciocchezza”: lo ribadisce Papa Francesco, in una intervista uscita oggi su “L’Eco di Bergamo”, ricordando che il ruolo delle religioni è “quello della promozione della cultura dell’incontro, insieme alla promozione di una vera educazione a comportamenti di responsabilità nel prenderci cura del creato”. A proposito dei muri e dell’intolleranza nei confronti dei migranti Papa Francesco si dice convinto che “i muri si alzano per paura, per non vedere la sofferenza del fratello che può disturbare, si alzano per proteggere quanto invece andrebbe condiviso”. “Alzare un muro – sottolinea – è chiudere il proprio cuore, sigillarlo come una tomba. Non è solo questione di generosità e neppure di solidarietà”. La vera accoglienza, puntualizza, “non può che essere totalmente disinteressata, quella che costa sacrifici”. Il Papa ammette che su questi temi “c’è tanto lavoro da fare, occorre creare una nuova mentalità, educare le nuove generazioni a pensare, a pensarsi come un’unica famiglia umana, una comunità senza confini”.

Politica: card. Bassetti, “saremo coscienza critica, vigileremo” a partire da “paletti” che sono “principi irrinunciabili”

“Noi saremo molto vigilanti nei confronti di coloro che vanno al governo. Come abbiamo sempre fatto, saremo coscienza critica”. A conclusione dell’assemblea generale dei vescovi italiani, il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, ha risposto così alle domande dei giornalisti sull’attuale scenario politico. “Tutto quello che è buono – ha specificato a proposito del nuovo governo – lo apprezzeremo, ma su tutto quello che è contro la famiglia, la persona, i migranti, noi saremo voce critica”. “Questo non vuol dire che non collaboreremo”, ha precisato il cardinale: “Siamo disposti a collaborare, ma non a forme di collateralismo. Abbiamo il Vangelo che ci illumina, non vogliamo essere fumo ma fuoco, come ci ha chiesto il Papa: e il fuoco riscalda, e se necessario brucia anche”. Poi il presidente della Cei ha elencato alcuni “paletti fermi che sono principi irrinunciabili: la centralità della persona, il lavoro come mezzo fondante della personalità umana; l’attuazione sul piano concreto della Costituzione; la scelta chiara per la democrazia e per l’Europa”. “La stella polare – ha aggiunto – è il rinnovato impegno dei cattolici, alla cui base sta la giustizia sociale secondo i principi della dottrina sociale della Chiesa”. Quindi l’elenco di tali principi: “Il lavoro da garantire attraverso la piena occupazione; il giusto salario; la previdenza; l’assistenza sociale e sanitaria; l’istruzione”. Bassetti è sembrato anche riferirsi indirettamente alla “flat tax”, quando ha incluso tra i principi della dottrina sociale della Chiesa “una progressività fiscale” che significa “non tagliare in generale, ma tagliare sulle fasce che debbono essere tagliate, con una maggiore tassazione sulle attività speculative”. Al prof. Giuseppe Conte, presidente del Consiglio incaricato, l’augurio che “tenga conto dell’umanesimo fiorentino”.

8xmille: Cei, somma pari a 997.973.199,26 euro per il 2018

La 71ª Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana ha preso atto che, come comunicato dal ministero dell’Economia e delle finanze, la somma relativa all’otto per mille dell’Irpef assegnata alla Chiesa Cattolica per il 2018 risulta pari ad euro 997.973.199,26 determinati da euro 1.005.513.846,19 a titolo di anticipo per l’anno in corso, ed un conguaglio negativo sulle somme riferite all’anno 2015 di euro 7.540.646,93. Considerate le proposte di ripartizione presentate dal Consiglio Permanente, si legge nel comunicato finale, sono state approvate le seguenti assegnazioni: esigenze di culto e pastorale 355.473 €; alle diocesi (per culto e pastorale) 156.000 €; edilizia di culto 132.000 €; esistente e nuova edilizia di culto 105.000 €; tutela beni culturali ecclesiastici 27.000 €; fondo per la catechesi e l’educazione cristiana 13.473 €; Tribunali Ecclesiastici Regionali 13.500 €; esigenze di rilievo nazionale 40.500 €; interventi caritativi 275.000 €; alle diocesi (per la carità) 150.000 €; Terzo Mondo 65.000 €; esigenze di rilievo nazionale 60.000 €; sostentamento del clero 367.500 e.

Aborto: Irlanda, domani il referendum per legalizzarlo. Mons. Martin (primate), “dite di ‘no’, scegliete la vita per la madre e il nascituro”

“La Corte suprema ha chiarito che se l’ottavo emendamento viene abrogato, i bambini non nati in Irlanda non avranno assolutamente alcun diritto costituzionale. Un voto per abrogare l’ottavo emendamento aprirebbe quindi la strada a un regime di aborto molto liberale, incluso l’accesso completamente privo di restrizioni all’aborto durante i primi tre mesi di gravidanza”. Lo scrive mons. Eamon Martin, arcivescovo di Armagh e primate d’Irlanda, nel suo messaggio in vista del referendum, che si svolgerà nel Paese domani, venerdì 25 maggio, per la legalizzazione dell’aborto. Il presule sottolinea la contraddizione di un’eventuale abrogazione dell’emendamento, dal momento che “l’equiparazione della vita di una madre e del suo bambino non ancora nato è scritta nella nostra Costituzione”. “Entrambe le vite meritano protezione dalla tragedia e dalla decisione irreversibile dell’aborto”, ribadisce. Dalle sue parole si evince che “essere contro l’aborto non è semplicemente qualcosa di ‘cattolico’”. “L’innata dignità di ogni vita umana è un valore per l’intera società, per le persone di tutte le fedi. È radicato nella ragione e nella fede – aggiunge -. Portare via una vita umana innocente non può mai essere semplicemente una questione di scelta personale”. L’arcivescovo rivolge un appello a tutti: “Quando andate nella cabina del voto, il 25 maggio, pensate a due vite, la vita della madre e la vita del suo bambino, due cuori che battono; due vite preziose e meritevoli di compassione e protezione”. Quindi, “scegliete la vita per entrambi”.

Migranti: firmato un accordo di partenariato tra Fcei e Ong Proactiva Open Arms

È stato firmato questa mattina alla Camera dei deputati un accordo di partenariato per le missioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo tra la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei) e la ong spagnola Proactiva Open Arms che dal 2015 opera in mare. L’accordo siglato in nome del “diritto alla solidarietà” e del “dovere del soccorso in mare dei migranti”, prevede – ha spiegato Paolo Naso, coordinatore per la Fcei del programma rifugiati e migranti Mediterranean Hope – una collaborazione operativa su più fronti. “Abbiamo innanzitutto di fronte a noi una enorme battaglia comunicativa da fare. Troppo spesso siamo stati sconfitti da una propaganda falsa, ipocrita e strumentale. Si tratta quindi di promuovere attivamente iniziative di sensibilizzazione su questi temi. Ci sono poi persone della Federazione pronte ad imbarcarsi sugli equipaggi per dare una mano”. C’è infine il sostegno economico delle Chiese protestanti alle missioni di soccorso in mare svolte dalla ong alla quale questa mattina è stata consegnata la prima tranche dei fondi raccolti. Sono fondi messi a disposizione “in tutta trasparenza e provenienti dalle Chiese americane ed europee”, ha detto Naso, in particolare dal Kirchentag, manifestazione che una volta all’anno, riunisce tutte le Chiese protestanti di Germania. L’accordo di questa mattina – ha detto Luca Negro, presidente Fcei – “aggiunge un tassello all’impegno per i migranti che da un decennio vede in prima linea le Chiese protestanti”, con l’istituzione di un Osservatorio sulle migrazioni a Lampedusa, di un centro di accoglienza a Scicli e, infine, con l’iniziativa dei corridoi umanitari promossi insieme alla Comunità di Sant’Egidio e alla Tavola Valdese.

Ue: Bruxelles, lanciata una task force per l’Africa rurale

Una task force dell’Ue per l’Africa rurale è stata lanciata oggi a Bruxelles: il compito di questo gruppo di 11 esperti sarà di fornire consulenza e sostegno ai partner della Commissione dell’Unione africana in materia di agricoltura e agroindustria, considerando che il settore occupa “il 75% della forza lavoro africana, ma rappresenta meno del 33% del Pil continentale” come ha evidenziato il Commissario Ue per l’agricoltura Phil Hogan aprendo la prima riunione insieme alla collega commissaria africana Josefa Leonel Correa Sacko. A Bruxelles sono in questi giorni tutti i membri della Commissione dell’Ua per l’annuale incontro tra le due commissioni, che si è svolta ieri sotto la guida dei due presidenti, Jean-Claude Juncker e Moussa Faki Mahamat. In continuità con il summit Ue-Ua del novembre 2017 ad Abidjan, le due Commissioni hanno delineato alcune “misure per iniziative concrete” per affrontare “temi globali urgenti” in ambiti quali pace e sicurezza, migrazioni, creazione posti di lavoro e agricoltura. L’Ue ha lanciato la seconda fase del “programma Pan-africano” (2018-2020) che prevede progetti continentali o interregionali a sostegno del dialogo Ua-Ue e delle istituzioni Ua in ambiti quali la lotta alla corruzione e i diritti umani.

Terra Santa: domenica 27 maggio ad Assisi preghiera per la pace. Il vescovo Sorrentino, “la violenza prevale ancora su dialogo e comprensione reciproca”

Si ripeterà domenica 27 maggio, ad Assisi, l’appuntamento di preghiera per la pace che in questo mese è dedicato alla Terra Santa. “Da oltre un anno – si legge in una nota – la commissione diocesana per lo ‘Spirito di Assisi’ su indicazione del vescovo Domenico Sorrentino invita tutte le comunità religiose, i parroci, i vari ordini e i singoli fedeli a pregare per la pace nei vari momenti di raccoglimento che li riguardano ricordando così lo storico incontro del 27 ottobre del 1986 quando San Giovanni Paolo II invitò nella città serafica tutti i capi religiosi”. “Questo 27 di maggio – scrive il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino – torna come invito pressante a raccoglierci in preghiera unanime con tutte le voci di supplica delle diverse religioni per impetrare dall’unico Dio, Signore dei cieli e della storia, il dono della pace di cui tutta la terra è assetata”. “Purtroppo – aggiunge mons. Sorrentino – proprio negli stessi giorni in cui noi ricordavamo un tratto di storia generosa della nostra chiesa locale verso gli ebrei, la Terra Santa veniva rigata ancora una volta dal sangue a causa della violenza che prevale sul dialogo e la comprensione reciproca”. Richiamando le parole di mons. Pierbattista Pizzaballa e quelle di mons. Tonino Bello, Sorrentino ammonisce che “anche noi dobbiamo imparare a vivere la ‘convivialità delle differenze’”. “È quello che chiediamo per le popolazioni della Terra Santa, è quello – conclude – per cui siamo chiamati a pregare e operare”.

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Fonte: Sir