Vescovi Cile, Ramadan, Camerun, ebola in Congo, Papa in Lituania, peregrinatio Giovanni XXIII, ausiliare Roma

Il riepilogo delle principali notizie dall'Italia e dal mondo a cura dell'agenzia Sir.

Vescovi Cile, Ramadan, Camerun, ebola in Congo, Papa in Lituania, peregrinatio Giovanni XXIII, ausiliare Roma

Abusi in Cile: tutti i vescovi presentano le dimissioni al Papa

“Vogliamo annunciare che tutti i vescovi presenti a Roma, per iscritto, abbiamo rimesso il nostro mandato nelle mani del Santo Padre, in modo che possa decidere liberamente nei confronti di ciascuno di noi”. Lo hanno affermato oggi i vescovi del Cile, dopo tre giorni di incontri con Papa Francesco per discutere sul tema degli abusi. “Prima di tutto, ringraziamo Papa Francesco per il suo ascolto paterno e la sua correzione fraterna – scrivono -. Ma soprattutto, vogliamo scusarci per il dolore causato alle vittime, al Papa e al Popolo di Dio e al Paese per i nostri gravi errori e omissioni”. I vescovi ringraziano mons. Scicluna e il rev. Jordi Bertomeu “per la loro dedizione pastorale e personale, nonché per lo sforzo investito nelle ultime settimane per cercare di sanare le ferite della società e della Chiesa del nostro Paese”. “Grazie alle vittime, per la loro perseveranza e coraggio – scrivono -, nonostante le enormi difficoltà personali, spirituali, sociali e familiari che hanno dovuto affrontare, spesso tra le incomprensioni e gli attacchi della stessa comunità ecclesiale”. Ancora una volta implorano “il loro perdono e aiuto per continuare ad avanzare sul sentiero della cura e della guarigione delle ferite”. In comunione con il Papa, concludono, “vogliamo ristabilire la giustizia e contribuire alla riparazione del danno causato”.

Ramadan: messaggio della Cei ai musulmani italiani, “urgente continuare a seminare segni di dialogo tra noi e con tutte le fedi”

La Conferenza episcopale italiana ha inviato un messaggio di augurio ai musulmani presenti nel nostro Paese che hanno iniziato questa settimana il mese sacro del Ramadan. “Care amiche e cari amici appartenenti a tutte le associazioni e istituzioni islamiche in Italia!”, scrivono mons. Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio. “In occasione del mese di Ramadan desideriamo raggiungere ciascuno di voi e tutte le vostre comunità con il messaggio che anche quest’anno il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso vi indirizza: lo facciamo oggi, 18 maggio, proprio perché questo è il primo venerdì di Ramadan di quest’anno, e ci sembrava bello sottolineare l’importanza del giorno della preghiera e unirci idealmente a ciascuno di voi”. “Vogliamo cogliere l’occasione – scrivono Spreafico e Bettega – per esprimervi anche il nostro augurio, sincero e fraterno. Le tante occasioni di dialogo islamo-cristiano che viviamo in sede nazionale come a livello locale costituiscono un bel patrimonio comune di collaborazione e di educazione alla convivenza, all’amicizia e alla pace; allo stesso tempo ci ricordano quanto sia urgente continuare a seminare segni di dialogo tra noi e con tutte le fedi”.

Camerun: padre Balla Onana (Caritas), “nelle regioni anglofone oramai è guerra. Servono cibo e cure mediche”

“Bisogna aiutare le vittime, che soffrono molto. Hanno bisogno di cibo, cure mediche, accompagnamento. Ci sono state tante violenze sui bambini, sui genitori. La situazione è veramente grave”. È l’appello del direttore di Caritas Camerun, padre Kisito Balla Onana, che segue quello dei vescovi in seguito all’inasprirsi della crisi nelle regioni anglofone del Camerun (Nord-Ovest e Sud-Ovest), che da ottobre 2016 chiedono l’indipendenza dal governo centrale. Si parla di arresti arbitrari e uccisioni, torture sui sospetti separatisti, violenza contro bambini e stupri. Almeno 150 le vittime, 160.000 sfollati interni e circa 26.000 fuggiti in Nigeria. Padre Balla Onana, in una intervista al Sir, racconta di aver visitato quelle zone due settimane fa: “La situazione va di male in peggio. Oramai è una guerra. Ci sono milizie, gruppi armati che hanno preso possesso di molti posti, interviene l’esercito, che arresta i giovani. Si parla di oltre 160.000 persone fuggite dalle loro case, tanti villaggi dati alle fiamme. Ci sono morti da entrambe le parti, anche se non si sanno le cifre esatte delle vittime tra i militari. Ci sono turbolenze ovunque. Molte scuole sono state chiuse a causa della situazione di caos. Molti si sono rifugiati nella boscaglia, nelle parrocchie, presso altre famiglie. Se viene ucciso un militare a volte intervengono in gruppo e bruciano le case”. I vescovi camerunesi hanno chiesto nei giorni scorsi di fermare le violenze e di iniziare un negoziato per uscire dalla crisi, che però il governo non sembra interessato a concedere.

R.D. Congo: aiuti Ue per isolare i casi di Ebola

(Bruxelles) L’Ue si mobilita di fronte all’allarme ebola nella Repubblica democratica del Congo. La Commissione ha annunciato un pacchetto di “aiuti umanitari urgenti” composto da 1,5 milioni di euro come “supporto logistico” all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e 130mila euro per la Federazione internazionale della Croce rossa per interventi salvavita della Croce Rossa congolese. Il servizio aereo umanitario Echo Flight trasporterà medici esperti, personale di emergenza e attrezzature nelle aree colpite. In una dichiarazione il commissario per gli aiuti umanitari, Christos Stylianides, che è anche il coordinatore ebola per l’Ue, ha spiegato l’impegno dell’Unione “ad aiutare a gestire e contenere la diffusione di questa malattia” in contatto con “le autorità nazionali, l’Oms e i partner internazionali”. “Tutto deve essere fatto per isolare i casi di Ebola, specialmente perché c’è stato un caso nella città di Mbandaka”, ha dichiarato. I finanziamenti annunciati garantiranno “il dispiegamento di rilevanti capacità d’intervento nelle aree colpite, la sorveglianza e il tracciamento dei contatti degli infetti, nonché la ricerca di casi attivi per la diagnosi precoce”, ma anche la diffusione di informazioni su “rischi e comportamenti da adottare”.

Lituania: plenaria vescovi. Presentata la fase preparatoria alla visita del Papa

Il viaggio del Papa in Lituania è stato al centro dei lavori dell’assemblea plenaria dei vescovi lituani che si è svolta il 15-17 maggio a Vilnius. Il segretario generale della Commissione preparatoria, padre Saulius Rums, “ha presentato i vari aspetti pratici e organizzativi della preparazione di questa visita”, spiega una nota diffusa oggi da Vilnius. Dalla prossima settimana sarà operativo il sito www.popieziausvizitas.lt, che conterrà tutte le informazioni relative al soggiorno di Papa Francesco in Lituania il 22-23 settembre, così come aggiornamenti continui saranno pubblicati su un profilo Facebook; intenso il programma per comunicare alle diocesi il senso della visita e informare i media. Ancora in fase di definizione “in stretta collaborazione con la Santa Sede”, il programma dettagliato del viaggio. Domenica 3 giugno in tutte le chiese si raccoglieranno fondi per la visita del Papa. I vescovi a Vilnius hanno parlato anche dei percorsi d’iniziazione cristiana per gli adulti.

Segreteria per la comunicazione: al via #GiovanniXXIII. Mons. Viganò: “lavoro di squadra voluto dalla riforma di Papa Francesco”

“Un nuovo modo di raccontare una peregrinatio”. Così mons. Dario Edoardo Viganò, assessore della Segreteria vaticana per la Comunicazione, ha definito il nuovo progetto del dicastero vaticano, prodotto da Vatican Media in collaborazione con Officina della Comunicazione, Fondazione San Giovanni XXIII e L’Eco di Bergamo, presentato oggi in Filmoteca Vaticana. Un racconto al giorno, dal 21 maggio al 10 giugno, giorno del rientro in Vaticano, per accompagnare la “peregrinatio” di Giovanni XXIII a Bergamo e a Sotto il Monte, paese natale del santo. La serie si apre il 21 maggio con tre video clip di avvicinamento incentrate sul tema della venerazione di Papa Giovanni nella basilica di San Pietro e sull’attesa a Bergamo e Sotto il Monte. In questa prima fase sono coinvolti il card. Angelo Comastri, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano; il vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi; il segretario della diocesi bergamascsa, mons. Giulio Dellavita. Tra le testimonianze che seguiranno nei prossimi giorni, anche quella di alcune persone detenute nel carcere di Bergamo, dove l’urna contenente le spoglie di Giovanni XXIII sosterà il 24 maggio. A “firmare” una clip sarà anche il rabbino capo di Roma, Riccardo dei Segni, mentre lo storico Marco Roncalli, pronipote del Pontefice, parlerà dell’ultima vacanza estiva dell’allora patriarca di Venezia prima dell’elezione al soglio pontificio e del particolare rapporto con l’artista Giacomo Manzù. Giovanni XXIII sarà il secondo Papa, dopo Pio X, ad uscire dal Vaticano dopo morto: lo ha ricordato mons. Viganò, mettendo in evidenza il “lavoro di squadra” della Segreteria vaticana per la comunicazione, “voluto da Papa Francesco con il progetto di riforma”.

Diocesi: Roma, don Palmieri nominato da Papa Francesco vescovo ausiliare per il settore Est

Papa Francesco ha nominato vescovo ausiliare di Roma don Gianpiero Palmieri, del clero romano, parroco della parrocchia san Gregorio Magno e responsabile per la formazione permanente del clero. Nato il 22 marzo 1966 a Taranto, nell’omonima provincia e arcidiocesi, dopo aver frequentato il Pontificio Seminario Minore, è stato accolto come alunno dell’Almo Collegio Capranica. È stato ordinato presbitero il 19 settembre 1992. Ha conseguito la licenza in Teologia dogmatica presso la Pontificia Università Gregoriana ed, ad oggi, ricopriva anche l’incarico di responsabile per la formazione permanente del clero. Un “impegno enorme, ma nello stesso tempo ha la bellezza del servizio fatto alla Chiesa di Dio”. Così don Gianpiero Palmieri ha commentato l’incarico a cui è stato chiamato da Papa Francesco. Dopo l’annuncio – dato questa mattina dall’arcivescovo Angelo De Donatis, vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, nell’aula della Conciliazione del Palazzo Apostolico del Laterano, in contemporanea con la Sala Stampa della Santa Sede – don Palmieri ha rivelato che “si realizza per me quella strana tensione di cui ha sempre parlato Papa Francesco tra vergogna e dignità, tra la consapevolezza della propria miseria e la responsabilità enorme di celebrare l’Eucaristia”.

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