Così la matematica diventa accessibile

Messo a punto dall’Università di Torino il primo sistema per realizzare in modo automatizzato testi scientifici in pdf, con formule completamente leggibili da persone con disabilità visive.

Così la matematica diventa accessibile

La matematica diventa accessibile grazie al primo sistema per realizzare in maniera automatizzata testi scientifici in formato digitale accessibili, mediante apposite tecnologie assistive, da persone con disabilità visiva.
Il sistema, ideato da un team di ricercatori del dipartimento di Matematica Giuseppe Peano dell’università di Torino, guidato dalla professoressa Anna Capietto docente di Analisi matematica e responsabile per la disabilità del dipartimento, sarà presentato a luglio in Austria all’International Conference on Computers Helping People with Special Needs (Icchp).

Il nuovo sistema rappresenta un’importante svolta sul tema dell’accesso a testi contenenti formule, visto che ad oggi il materiale digitale accessibile mediante lettori di schermo e barre Braille, relativo a testi contenenti formule, è quasi inesistente. Questa limitazione preclude alle persone con disabilità visiva l’accesso a studi scientifici e molte strade lavorative.

I ricercatori, nell'ambito di “LaTeX” il più diffuso linguaggio di marcatura usato per la preparazione di testi scientifici, sono riusciti a realizzare un pacchetto aggiuntivo che permette di creare documenti pdf con contenuto matematico accessibili.
In questo modo gli autori dei testi contenenti formule, anche senza avere alcuna conoscenza specifica delle tecnologie assistive, aggiungendo una semplice riga di codice al loro testo, potranno rendere accessibile la loro opera, sia essa didattica, professionale o divulgativa.

Entro il 2018, grazie alla disponibilità degli autori, saranno messi a disposizione di persone con disabilità visiva i primi testi accessibili di Analisi matematica 1 e di Algebra lineare e Geometria analitica.
Si prevede inoltre di approfondire l’accessibilità di test d’ingresso all’università e dei software matematici Maple e MatLab.

Il progetto, a cui lavorano dal 2012 dodici persone tra cui ricercatori e tecnici della ricerca dell’ateneo, docenti della scuola secondaria e professionisti di aziende private, è attuato grazie all'apporto di sette collaboratori con disabilità visiva volontari che fungono anche da indispensabili sperimentatori.
In parallelo, all’interno dell’università di Torino, si sta lavorando alla creazione del “Laboratorio per la ricerca e la sperimentazione di nuove tecnologie assistive per le disabilità S. Polin”, una struttura di eccellenza che sarà l’unico polo sul territorio nazionale (e fra i pochi in Europa) a garantire la realizzazione, sperimentazione e diffusione delle tecnologie assistive a favore di tutte le persone con disabilità.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)