Non si arresta la marcia trionfale di Emmanuel Macron

Il movimento del neo presidente ha conquistato la maggioranza assoluta dei seggi all’assemblea generale. Bassissima l’affluenza: al voto il 35 per cento degli aventi diritto contro il 40 per cento del primo turno. Eletta Le Pen, 30 deputati per Melenchon.

Non si arresta la marcia trionfale di Emmanuel Macron

Prosegue anche alle elezioni legislative la marcia trionfante di Emmanuel Macron.
Ma se per l’ex ministro delle finanze sembra spianata la via per una stagione di grandi consensi e aspettative, la tornata elettorale di domenica scorsa ha segnato un tonfo pesantissimo in termini di affluenza: 35,33 per cento, contro il 40,75 del primo turno.
I cittadini francesi sono stati chiamati alle urne per il secondo turno (ballottaggio) delle elezioni legislative. Al primo turno, quindici giorni fa, République En Marche! del presidente Emmanuel Macron aveva ottenuto il 32,3 per cento dei consensi in coalizione con il Mouvement démocrate (da segnalare che nel neonato partito di Macron su 454 candidati 228 sono donne e 226 uomini). Un risultato confermato domenica scorsa e che ha permesso a “En marche!” di conquistare 350 seggi sui 577 dell’ Assemblée nationale.

Netta la vittoria sulla coalizione Udi–Républicains (21,56 per cento) e sul partito di estrema destra Front National (13,20).
I Republicains, seppur tramortiti, portano comunque in parlamento circa cento deputati. Una cinquantina invece i socialisti eletti: Jean-Christophe Cambadélis, segretario generale del Partito socialista francese, ha annunciato le dimissioni. Il Front National guidata da Marine Le Pen esce fortemente ridimensionato dalla sfida elettorale e faticherà anche a formare un gruppo parlamentare. Pur nella netta sconfitta, la Le Pen viene eletta assieme con il compagno, Louis Aliot. Resta a casa il suo sfidante interno, il vicepresidente Florian Philippot.
La sinistra estrema di Jean-Luc Melenchon avrà una trentina di rappresentanti all’Assemblea nazionale.

Ora non resta che vedere all’opera Macron soprattutto su due temi, lavoro ed economia.
Nel suo programma ha parlato di una revisione per i contratti a breve termine, rilanciando i contratti a tempo indeterminato. E soprattutto in Europa vogliono capire i contorni del piano di investimenti pubblici da oltre 50 miliardi di euro: 15 miliardi destinati a finanziare la formazione, il restante orientato alla transizione energetica per lo sviluppo di un’economia eco-sostenibile.
A fare da contraltare il maxi pacchetto di provvedimenti per arginare l’aumento della spesa pubblica per ben 60 miliardi.

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