Tsipras "conquista" l'Europa. Ma la Grecia è sempre in agonia

Nelle scorse settimane il parlamento di Atene ha varato nuove misure di austerità e adesso punta a un accordo quadro per liberare il paese dalla morsa della Troika. Intanto la Commissione Ue ha sbloccato 7,4 miliardi di euro di aiuti.

Tsipras "conquista" l'Europa. Ma la Grecia è sempre in agonia

Nell’immaginario comune Alexis Tsipras, quarantaduenne leader della sinistra di Syriza, rappresentava sino a qualche tempo fa l’icona rivoluzionaria che doveva sfidare la grande politica europea, la Commissione e i rigidi burocrati di Bruxelles.
Nei fatti si sta dimostrando un preciso e responsabile esecutore del piano di risanamento che l’Unione Europea ha redatto per salvare la Grecia dal default.
È infatti stata sbloccata la nuova tranche da 7,4 miliardi di euro necessari per la tesoreria nazionale greca e per onorare – in larga misura – il costo del servizio del debito nazionale nei confronti delle istituzioni internazionali. La Commissione è infatti «convinta che la Grecia abbia fatto la sua parte» nel rispettare gli accordi del terzo memorandum. Margaritis Schinas, portavoce della Commissione, ha ribadito che per questo «chiediamo a tutte la parti in causa di mostrare responsabilità e di onorare l’impressionante e doloroso lavoro fatto dalla Grecia e dal suo popolo nei mesi scorsi».

Nelle ultime settimane il parlamento greco, con 153 sì e 128 voti contrari, ha varato le nuove misure di austerità imposte dai creditori europei.
Se il governo greco procede nella strategia di “esecuzione” perfetta del piano europeo, i cittadini colpiti dalle nuove misure che impatteranno sulle loro tasche hanno manifestato duramente in piazza.

Tra le misure approvate ci sono ulteriori tagli alle pensioni dal 2019 e aumenti di tasse dal 2020. Questo del governo di Tsipras è il tredicesimo taglio alle pensioni da quando la Grecia è entrata nei tre programmi di salvataggio che si sono susseguiti dal 2009. Il governo si è impegnato anche ad aumentare dell’1 per cento del pil le entrate fiscali nel 2020, riducendo il limite di esenzione dell’imposta sul reddito personale.

La tranche di capitali per la Grecia servirà comunque in gran parte per pagare gli interessi a Commissione europea, Banca centrale europea, Meccanismo europeo di stabilità e Fondo monetario.
Da capire se la politica super accomodante del premier Alexis Tsipras otterrà l’auspicato via libera anche per l’alleggerimento e ristrutturazione del debito, arrivato al 179 per cento del pil (la vera partita che decreterebbe il successo personale di Tsipras?).

Tsipras ha spiegato ai suoi connazionali: «Ce lo meritiamo e ci aspettiamo dall’Eurogruppo una decisione che disciplini il sollievo del debito che corrisponda ai sacrifici del popolo greco. La revisione sta finendo e dopo sette anni ci avviamo verso un accordo complessivo per liberare il paese dai memorandum. Stiamo passando a un’agenda positiva per il paese e la società».
Subito l’Eurogruppo, per bocca del presidente Dijsselbloem, ha smorzato però eventuali fughe in avanti: «gli aiuti arriveranno prima dell’estate, ma non c’è per ora un accordo generale sulla questione del debito». Fonti comunitarie fanno sapere che sul nodo dell’alleggerimento del debito ellenico la Germania è il “partner” più restio a concedere l’ok e sembrano anche abbastanza risicati i margini delle trattative.

Solo il Fmi ritiene che il debito di Atene sia insostenibile e già lo scorso anno aveva chiesto una “moratoria” sulle rate di restituzione dei prestiti: per il Fondo rimane solo da capire quando e come verrà dichiarato il default del paese (da ricordare che la Grecia dal 2010 ha ricevuto circa 260 miliardi di euro di prestiti in cambio di riforme e tagli alla spesa pubblica).
Nel frattempo la Commissione europea rivedrà al ribasso le previsioni di crescita dell’economia greca per il 2017: è stata abbassata la stima del pil a più 2 per cento dal preventivato 2,7 per cento.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Parole chiave: fmi (1), bce (5), grecia (26), tsipras (9), austerità (4), crisi (96)