Ecco la pizza "made in Padova"

Non poteva che essere il Campionato Mondiale della Pizza di Parma, dove si sono affrontati oltre mille pizzaioli da 44 Paesi dei cinque continenti, a tenere a battesimo la prima “Pizza di Campagna amica”, realizzata esclusivamente con prodotti dell’agricoltura veneta, la cui origine e qualità è certificata da Coldiretti Veneto con la rete Campagna amica che porta direttamente al consumatore il meglio della produzione locale.

Ecco la pizza "made in Padova"

Non poteva che essere il campionato mondiale della pizza di Parma, dove si sono affrontati oltre mille pizzaioli provenienti da 44 paesi diversi, a tenere a battesimo la prima pizza di Campagna amica, realizzata esclusivamente con prodotti dell’agricoltura veneta, la cui origine e qualità è certificata da Coldiretti Veneto che con la rete Campagna amica porta direttamente al consumatore il meglio della produzione locale. Prodotti del territorio per un’arte millenaria che è anche diventata patrimonio immateriale dell’Unesco ed è salita alla ribalta internazionale con la sfida di Parma fra i migliori pizzaioli del mondo.

A firmare la nuova specialità è il padovano Gianni Calaon, titolare del locale “Rivoluzione pizza” di Padova, già quattro volte campione del mondo, che a Parma ha schierato il suo Penelope team per questo omaggio ai prodotti del Veneto.

La pizza di Campagna Amica è un impasto in pala realizzato con lievito madre, farina di grano Timilia (una varietà antica riscoperta e coltivata dal padovano Alberto Zambon attraverso la rete d’impresa Intreccio), farina “2 Passi” del Consorzio agrario del Nordest, le “castraure” di Sant’Erasmo, la porchetta alla veneta preparata a Padova, il formaggio di pecora stagionato nel vicentino.

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Gianni Calaon e il Penelope team hanno poi proposto anche altre due pizze: una gluten free con la farina di canapa e l’altra dedicata ai sapori della laguna veneta. Denominatore comune, sottolinea la Coldiretti Veneto, è l’esclusiva presenza di prodotti veneti e tipicità che portano il nome degli agricoltori e delle aziende venete che li coltivano e li trasformano. La filosofia è la stessa del chilometro zero e di Campagna amica che permette di raggiungere direttamente i consumatori con i prodotti del territorio, firmati dagli agricoltori. Per questo la pizza di Campagna amica, dopo il debutto al campionato mondiale di Parma, verrà proposta come presenza fissa nei menù di pizzerie e ristoranti veneti.

Pochi mesi dopo la consacrazione della pizza della tradizione napoletana patrimonio Unesco e nell’anno internazionale del cibo italiano nel mondo, la Coldiretti continua sulla strada della valorizzazione delle varietà regionali della pizza, nelle sue infinite e fantasiose declinazioni territoriali e ispirate proprio dalla varietà e dalla ricchezza della nostra agricoltura che mette a disposizione prodotti freschi, di stagione e di assoluta qualità.

Alla nutrita truppa di agricoltori veneti che ha accettato di mettere a disposizione i migliori prodotti locali per le originali pizze tenute a battesimo a Parma, è stato rivolto un sentito ringraziamento da parte dei vertici Coldiretti.
Va ricordato che, per i mondiali di Parma, tutti gli ingredienti usati per la preparazione delle pizze sono stati esposti in una grande gerla messa a disposizione dal “poeta contadino” Resio Veronese di Sant’Elena (Padova), che con le sue opere poetiche è riuscito a rappresentare la migliore e più spontanea genuinità del mondo rurale e dell’agricoltura del Veneto. Di contro, Gianni Calaon – dopo aver accettato la sfida di portare la pizza italiana in Cina, dove sta aprendo attività che portano il suo nome, ma anche in Thailandia con l’avvio di un progetto analogo – ha voluto celebrare a fianco della Coldiretti la sua ventesima partecipazione al campionato mondiale con l'omaggio ai prodotti della sua terra.

Pizza seduzione planetaria

La pizza vista come una risorsa importante anche perché il 2018 è l’anno internazionale del cibo italiano nel mondo.

Da Napoli, la passione per la pizza è diventata mondiale, con gli americani che sono i maggiori consumatori con 13 chili a testa mentre gli italiani, sono primi in Europa con 7,6 chili all’anno. Seguono spagnoli (4,3), francesi e tedeschi (4,2), britannici (4), belgi (3,8), portoghesi (3,6) e austriaci con 3,3 chili di pizza pro capite annui.

Per questo la tutela della pizza, oltre a confermare l'importanza italiana nell’enogastronomia, assume un ruolo cruciale anche per l'alto valore storico e culturale di questo alimento che risulta comparabile a quello di monumenti e opere d’arte. Una risorsa importante anche perché il 2018 è l’anno internazionale del cibo italiano nel mondo. L’Italia del resto – evidenzia la Coldiretti – è l’unico Paese che può contare su un patrimonio di antiche produzioni agroalimentari tramandate da generazioni in un territorio unico per storia, arte e paesaggio che sono le principali leve di attrazione turistica in ogni angolo del mondo. Lo testimonia il primato delle 292 specialità dop e igp riconosciute a livello comunitario e i 523 vini docg, doc e igp, ma anche la leadership per l'alta qualità bio in Europa con quasi 60 mila aziende agricole biologiche.

«L’Italia e il suo futuro sono legati alla capacità di tornare a fare dell’Italia un paese leader anche nell’offerta turistica, imboccando intelligentemente la strada di un nuovo modello di sviluppo che tragga nutrimento dai nostri punti di forza che sono proprio il patrimonio storico ed artistico, il paesaggio e il proprio cibo», ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che «si tratta di un bene comune per l’intera collettività e di un patrimonio anche culturale che l’Italia può offrire con orgoglio sul palcoscenico mondiale anche grazie alle nuove tecnologie e l'innovazione».

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