La storia di Bastia di Rovolon

La storia di Bastia di Rovolon

La “Bastita” di Rovolon faceva parte della linea di fortificazioni che nel 12° secolo i padovani avevano costruito lungo il confine occidentale per difendersi dai vicentini. Distrutta dagli Scaligeri nel 1312, Bastia rimase nel toponimo della contrada che fin dal 970 il vescovo Gauslino aveva donato, con la chiesa di San Giorgio di Rovolon, ai benedettini di Santa Giustina a Padova. I monaci avevano bonificato la parte pianeggiante dei possedimenti e costruito una chiesa intitolata a san Sebastiano, retta da un vicario, per facilitare i coloni lontani dalla parrocchiale. Nel 1587 il vescovo Federico Corner, anche per porre fine a un contenzioso tra le due chiese e il monastero, decise di dividere il territorio in due parrocchie, ciascuna con proprio curato nominato dai monaci con approvazione della curia. Il decreto divenne esecutivo nel 1590, quando la neonata parrocchia di Bastia venne ubicata nella chiesa di Santa Maria ottenuta dai frati Serviti di Padova. L’edificio del 1470 subì nei secoli seguenti due crolli e altrettante ricostruzioni (1667 e 1756) e nel 1933 un ampliamento. L’accresciuta popolazione rese necessaria l’edificazione di una nuova chiesa iniziata nel 1949 e benedetta nel 1954.

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