La storia di Brusadure

La storia di Brusadure

Il toponimo deriva dall’uso di bruciare i boschi per recuperare terre coltivabili. A Brusadure si ergeva già nel 1239 il monastero di Santa Maria di Tresone degli Albi, i benedettini bianchi fondati a Padova dal beato Giordano Forzatè, con annessa chiesetta dedicata ai santi Gioacchino e Anna e Antonio abate. La proprietà di quest’ordine sul paese e le terre circostanti non fu messa in discussione fino al 14° secolo. Il monastero passò in seguito agli Agostiniani e nel 1437, quando ormai vi risiedeva un solo priore commendatario, fu soppresso e i suoi beni passarono all’arcidiacono da poco “restaurato” nel capitolo dei canonici di Padova. Per favorire la popolazione, lontana dalla parrocchiale di Bovolenta a cui era soggetta, il canonico arcidiacono mantenne la custodia e il servizio religioso nella chiesetta dell’ex convento, che solo nel 1930 diventò curazia autonoma. L ’anno seguente iniziò la costruzione di un edificio più grande (la posa della prima pietra viene ancor oggi ricordata nella festa della Salute), inaugurato nel 1936 e consacrato nel 1947. Tre anni dopo Brusadure fu elevata a parrocchia. Negli anni Ottanta la chiesa è stata restaurata e nel 2000 è stato sistemato il sagrato.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)