A Padova firmato il primo protocollo tra Università e Polizia di Stato

L'accordo ha lo scopo di sviluppare collaborazioni, condividere procedure e informazioni utili ad aumentare la capacità di prevenzione e contrasto dei reati e dei crimini informatici.

A Padova firmato il primo protocollo tra Università e Polizia di Stato

La prevenzione e il contrasto ai crimini informatici per la difesa delle infrastrutture critiche sono l’obiettivo dell’accordo tra Polizia di Stato e Università degli studi di Padova firmato lunedì 18 giugno nella sala della Nave di Palazzo Bo da Paolo Fassari, questore di Padova; Rosario Rizzuto, rettore dell’Università di Padova e Emanuela Napoli, dirigente del Comando polizia postale e delle comunicazioni.

«La nostra università – spiega Rosario Rizzuto – è una comunità di oltre 65 mila persone che ormai è fortemente dipendente dai sistemi informatizzati. È però necessario garantire non solo rapidità di ricerca ma anche tutela dei dati. Per questo è importante entrare in un protocollo d’intessa con la Polizia di Stato».

L’accordo ha lo scopo di sviluppare collaborazioni, condividere procedure e informazioni utili ad aumentare la capacità di prevenzione e contrasto dei reati e dei crimini informatici.

La collaborazione, unica in Veneto, partirà dalla condivisione e dall’analisi delle informazioni idonee a prevenire attacchi o danneggiamenti che possano pregiudicare la sicurezza delle infrastrutture informatiche dell’Università di Padova, per arrivare alla segnalazione di emergenze relative a vulnerabilità, minacce e incidenti in danno della regolarità dei servizi di telecomunicazione e all’identificazione dell’origine degli attacchi subiti dalle infrastrutture tecnologiche.

«Il protocollo – spiega Emanuela Napoli – rappresenta un ulteriore passo avanti a livello regionale per la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici. Tutti noi ogni giorno siamo costantemente bombardati da attacchi informatici sui nostri telefonini o attraverso la posta elettronica. Solo l’uso consapevole della tecnologia ci mette al riparo da questi attacchi».

L’accordo prevede anche la realizzazione e la gestione di attività di comunicazione fra le parti in caso di situazioni di emergenza.

«L’attacco informatico – conclude Paolo Fassari – implica un’intromissione nelle informazioni e nei dati non solo degli studenti ma anche dei docenti e dell’amministrazione. Se l’immensa mole di dati di questa infrastruttura, da noi definita critica, subisse una momentanea interruzione a causa di un attacco creerebbe, in modo diretto o indiretto, un danno alla sicurezza del sistema Paese».

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