Catturato il boss Giuseppe Pelle

Con questa cattura arriva a 13 il numero di boss latitanti assicurati alla giustizia negli ultimi 3 anni.

Catturato il boss Giuseppe Pelle

Si è conclusa nella notte tra il 5 e il 6 aprile la latitanza del boss Giuseppe Pelle, considerato capo strategico e membro dei vertici della 'ndrangheta.
Dopo due anni di indagine, grazie a un blitz della squadra mobile di Reggio Calabria e del Servizio centrale operativo della Polizia, coordinati dalla Dda reggina, è stato catturato in un'abitazione isolata, in una contrada impervia, nell'entroterra di Condofuri, in provincia di Reggio Calabria.
«Con questa cattura – spiega il questore Raffaele Grassi – in 3 anni sono stati assicurati alla giustizia ben tredici latitanti, dimostrando la superiorità dello Stato sulla criminalità organizzata».
Giuseppe Pelle, 58 anni, latitante dal 2016, è considerato dagli inquirenti un elemento appartenente ai vertici decisionali e strategici della 'ndrangheta che, anche in piena latitanza, era in piena attività come dimostra l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei suoi confronti nel 2017 nell’ambito dell’inchiesta "Mandamento Ionico", coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, per tentata estorsione e illecita concorrenza aggravate dal metodo mafioso per aver tentato di assicurarsi i proventi derivanti dall’esecuzione di lavori pubblici in alcuni comuni della Locride tra i quali Siderno, Palizzi, Condofuri e Natile di Careri (Reggio Calabria).
Il boss appartiene alla potente famiglia dei Gambazza di San Luca (Reggio Calabria) un tempo guidata dal padre Antonio Pelle, ai vertici della ‘ndrangheta fino alla sua morte, avvenuta nel 2009.
«Giuseppe Pelle – racconta il procuratore vicario Gaetano Paci – appartiene a un casato di mafia particolarmente importante che nel corso degli anni ha determinato la storia della 'ndrangheta. Pelle ha avuto ruoli non solo operativi ma anche relazionali di indubbio rilievo avendo intessuto per anni rapporti sociali anche con soggetti che avevano un ruolo all’interno delle istituzioni di questa città, di questa Regione e del Paese».
Basti ricordare l’operazione “Zumbo” che ha portato alla luce spie che informavano passo dopo passo proprio Giuseppe Pelle delle indagini che svolgevano carabinieri e polizia. Il boss a sua volta passava le informazioni direttamente ai più potenti capi della 'ndrangheta.
«Questo arresto – conclude Paci – dimostra la forza dello Stato e la sua capacità di controllo della legalità soprattutto su quella parte delle manifestazioni della 'ndrangheta che sono più subdole e meno visibili, quindi più insidiose perché non hanno una loro immediata percezione ma proprio per questo talvolta molto più dannose».

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