Il parere del procuratore nazionale antimafia

Federico Cafiero De Raho, procuratore nazionale antimafia, dice la sua a proposito dell'ipotesi che la riforma Orlando sulle intercettazioni, in teoria in vigore a luglio, possa essere rivista in alcune sue parti.

Il parere del procuratore nazionale antimafia

Il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, dice la sua a proposito dell'ipotesi che la riforma Orlando sulle intercettazioni, in teoria in vigore a luglio, possa essere rivista in alcune sue parti ora che si è insediato il nuovo Governo.

«La legge – ha spiegato in occasione del festival RepIdee che si è tenuto il 9 giugno a palazzo Re Enzo di Bologna – per quanto avesse tante buone finalità, crea degli enormi problemi: primo tra tutti, la valutazione della irrilevanza della comunicazione rimessa alla Polizia giudiziaria che dovrebbe capire di volta in volta se una determinata conversazione è rilevante o meno. Se è irrilevante non la trascrive, pena una sanzione disciplinare o addirittura un reato. Se è rilevante, la trascrive. Ma l'ufficiale di turno come fa a capirlo se non conosce il quadro complessivo?».

Altro iter quello dei codici di autoregolamentazione che si sono dati sul tema i magistrati: «Con quei regolamenti interni – continua Cafiero De Raho – si è stabilito che un'intercettazione risultata irrilevante viene messa da parte. Ma in questo caso era già stata trascritta, il suo contenuto si conosceva: con la nuova legge, invece, sarà appunto la polizia giudiziaria a definirla o meno irrilevante, indipendentemente dal contesto che valuta il pm».

Sul palco di palazzo Re Enzo il procuratore nazionale antimafia ha parlato di nuovo dello stesso processo sulla trattativa Stato-mafia, dopo le condanne di aprile, ma anche dei reati di mafia dal punto di vista della riforma della prescrizione: «Credo che per i reati di mafia e terrorismo una misura più adeguata sarebbe l'imprescrittibilità», ha ribadito Cafiero De Raho.

Il procuratore nazionale antimafia é d'accordo agli agenti sotto copertura contro la corruzione. «In materia di corruzione – ha spiegato – laddove non è previsto l'agente sotto copertura ci si potrebbe certamente pensare. Io dico: più sono gli strumenti per sconfiggere la corruzione, meglio è».

In generale Cafiero De Raho apre a più strumenti contro corrotti e corruttori. Pensa a un sistema di benefici sulla scia di quelli dei collaboratori di giustizia o anche qualcosa di più, che aiuti il soggetto corrotto o corruttore a smascherare il meccanismo. Perchè a differenza di altri reati la corruzione vede sia il soggetto attivo sia quello passivo punibili: nessuno è invogliato a parlare.

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Parole chiave: intercettazioni (2), Mafia (91), corruzione (57)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)