«Patologie psichiatriche, un buon livello di recovery è possibile»

La comunità terapeutica riabilitativa protetta La Meridiana da 20 anni si impegnata a Padova affinché  siano abbattuti i pregiudizi che circondano il tema della salute mentale. Sabato 16 giugno apre le sue porte ai cittadini per la diciannovesima edizione della “Fuori di Festa”. Un'occasione per conoscere gli ospiti, le loro famiglie e tutti gli operatori.

«Patologie psichiatriche, un buon livello di recovery è possibile»

Ordinare un caffè al bar, aspettare un mezzo pubblico alla fermata o salutare qualcuno per strada sono azioni che la maggior parte delle persone considera semplici. Ma non è così per tutti. C’è chi nel corso della propria vita, a causa di una malattia, ha perso alcune abilità e ha bisogno di un percorso riabilitativo che gli consenta di riprendere in mano la propria vita e spendersi nel mondo esterno con un ruolo diverso da quello del malato psichiatrico.

Per loro, a Padova, il Gruppo Polis ha fondato la comunità terapeutica riabilitativa protetta (Ctrp) La Meridiana che da 20 anni si impegnata affinché siano abbattuti i pregiudizi che, ancora oggi, circondano il tema della salute mentale e le persone con patologie psichiatriche possano riacquisire le loro abilità sociali.

La Meridiana, che si caratterizza per essere nel territorio l’unica struttura di questo tipo a gestione mista (50 per cento Ulss 6 Euganea e 50 per cento  privata Cooperativa sociale Il Portico e Gruppo Polis), oggi accoglie 14 persone affette da patologie psichiatriche e prende in carico tutti gli ambiti delle loro vite: dalla casa, trovando una soluzione abitativa idonea, dopo il percorso comunitario; al lavoro, cercando sul territorio delle possibilità lavorative in cooperative sociali, ma anche all’interno di aziende e realtà del profit; allo studio, incentivando la ripresa degli studi interrotti o l’acquisizione di un titoli di studio da poter inserire nel curriculum; al tempo libero, programmando attività specifiche che mirano all’acquisizione di competenze relazionali utili per poter coltivare relazioni di amicizia durevoli nel tempo.

«Riteniamo – spiega Elena Bertorelle, responsabile della comunità ed educatrice della cooperativa Il portico – che ci sia terreno fertile  su cui intervenire dal punto di vista riabilitativo per permettere alla persona di poter raggiungere un buon livello di recovery. In questi anni sono cambiate molte cose, soprattutto la tipologia di utenza che è passata da pazienti che avevano alla spalle un’esperienza all’interno di manicomio e quindi venivano dalla psichiatria classica o da esperienze per lo più di tipo assistenziale, a persone giovani che hanno un buon margine per poter recuperare le abilità utili per acquisire un ruolo valido spendibile nel mondo esterno».

Sono tanti i percorsi di successo che hanno ridato alle persone una vita autonoma e serena, con un lavoro e una casa.

Un esempio è Franco, che dopo tanti anni di lavoro da corriere, viene colpito da una patologia psichiatrica e perde la capacità di lavorare. Entra alla Meridiana che è in una situazione di grande difficoltà, ma un po’ alla volta, grazie ai percorsi riabilitativi, riesce ad avere un tirocinio in un’azienda del territorio, che qualche mese dopo gli propone un contratto a tempo indeterminato. Oggi Franco vive in uno degli “Appartamenti autonomi” della cooperativa, nuclei abitativi di tre persone in cui il sostegno dell’operatore è limitato a quattro ore alla settimana, e la convivenza è basata sul mutuo aiuto tra i coinquilini che imparano così a gestire la casa, il tempo, il budget, l’aspetto relazionale e sociale.

Oppure Silvia, entrata poco più che maggiorenne alla Meridiana con una fortissima instabilità che le impediva di trovare un lavoro. Seguita e supportata dall’equipe della comunità riesce a trovare un po’ di pace che le permette anche di impegnarsi per un anno come volontaria del Servizio Civile in un’altra cooperativa sociale del territorio, con ottimi risultati. Poi arriva il tirocinio per una nota catena di supermercati del territorio che alla fine del periodo di inserimento la assume a tempo indeterminato. Oggi Silvia convive con il fidanzato e ogni tanto torna a salutare con affetto le operatrici che l’hanno aiutata.

Per far conoscere gli ospiti, le loro famiglie e tutti gli operatori sabato 16 giugno la Meridiana apre le porte della sua sede in via del Bigolo 46 (zona Mortise) ai cittadini per la diciannovesima edizione della “Fuori di Festa”. La festa inizia alle 17 con lo spettacolo di magia “Magicissimo me” di Giacomo Goldin, dell’associazione "Shot Down" e prosegue con la premiazione del contest fotografico “Fuori lo scatto” che quest’anno premierà le foto che meglio hanno rappresentato il tema “Ferma un attimo”. Dopo la grigliata, curata dal gruppo Alpini di Padova e servita dagli Scout del territorio, la serata si concluderà con le Danze Popolari messe in scena dall’associazione “El Filò”.
 

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Parole chiave: Gruppo polis (7), La Meridiana (1), Il portico (2), psichiatria (1), malattie mentali (3)
Fonte: Comunicato stampa