Screening della vista per i bambini delle scuole elementari

Solo il 10% porta lenti, occhiali o è seguito da uno specialista, per più del 15% sarà necessaria una visita approfondita per verificare la presenza di difetti visivi. Tirelli (presidente Uici): "Un intervento precoce è fondamentale per evitare che il problema diventi un deficit più grave in futuro”

Screening della vista per i bambini delle scuole elementari

Sono 841 gli alunni di 9 scuole elementari coinvolti in “Iniziamo dalla prevenzione e formazione dei più piccoli per costruire un futuro migliore ai disabili”, il progetto promosso dalla sezione territoriale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Reggio Emilia rivolto alle scuole primaria statali e paritarie del territorio provinciale. Obiettivo? È fare cultura sulla disabilità per favorire l’integrazione civile e sociale delle persone con difficoltà visive. Dai risultati è emerso che su 773 visitati 72 (poco meno del 10%) portano già occhali, lenti e sono seguiti da uno specialista, mentre 121 (oltre il 15%) hanno avuto esito positivo ai test lasciando presupporre l’esistenza di un difetto visivo.

«Il servizio è stato molto apprezzato da insegnanti e famiglie e sicuramente utile per individuare e curare disturbi visivi di tanti bambini – ha detto Chiara Tirelli, presidente della sezione territoriale Uici – L’Uici promuove da sempre e in ogni occasione la prevenzione dei difetti e delle malattie legate alla vista, soprattutto quando si tratta di bambini, per i quali un intervento precoce è fondamentale per poter risolvere in tempo utile il problema, senza che questo comporti un eventuale deficit più grave in futuro». Ai bambini già in cura è stato suggerito di continuare i controlli programmati, a quelli che non avevano manifestato in precedenza problemi è stata consigliata una visita approfondita.
Realizzato grazie al contributo di Fondazione Manodori e Lions club Ferrante Gonzaga di Guastalla con il patrocinio di Regione e Provincia di Reggio, il progetto vuole potenziare l’attività di sensibilizzazione e prevenzione delle malattie oculari tramite un programma di screening volto a individuare le principali problematiche visive nella fascia di età 5-6 anni, per ragioni legate alla maggiore possibilità riabilitativa dei piccoli, andando a sostenere il servizio svolto dalla Neuropsichiatria infantile sui bambini di 3-4 anni e operando, in particolare, sui bambini che non hanno frequentato le scuole dell’infanzia, su quelli che si sono trasferiti da poco sul territorio e sui bambini stranieri. 

Lo screening è stato svolto da medici oculisti, ortottisti e ottici-optometristi sugli alunni di prima elementare e su quelli di seconda segnalati dagli istituti, puntando a controllare il visus, la motilità oculare, la percezione dei colori, la presenza di strabismo o ambliopia ovvero l’occhio pigro. La seconda azione è stata l’attività di informazione sulla prevenzione delle malattie oculari, sul modo di relazionarsi con le persone con disabilità visiva e sull’uso di cani-guida per ciechi. In un incontro di circa un’ora ai bambini sono state spiegate le regole da seguire per prevenire le malattie legate alla vista (corretta alimentazione, postura sui banchi di scuola, comportamenti da evitare) e le modalità per relazionarsi con i compagni con deficit visivi o altri problemi. (lp)

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Parole chiave: vista (1), occhiali (2), difetti visivi (1), elementari (2), bambini (57)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)