Il nuovo ospedale di Padova sorgerà a San Lazzaro

Il tavolo istituzionale dà il via libera alla realizzazione del nuovo ospedale di Padova a San Lazzaro. Zaia: “una data storica”. Bitonci: “ora avanti tutta”. Si astiene la provincia, che denuncia incongruenze ed errori grossolani nelle schede tecniche.

Il nuovo ospedale di Padova sorgerà a San Lazzaro

“Oggi è una data storica per la sanità di tutto il Veneto e per la salute di tutti i Veneti, ma anche degli italiani e degli europei: tutte le istituzioni interessate, al termine di un lavoro proficuo per cui ringrazio davvero tutti, hanno dato il via libera alla realizzazione del nuovo ospedale di Padova nell’area di Padova-Est San Lazzaro”.
Così il presidente Zaia al termine dei lavori del Tavolo istituzionale che ha messo la parola fine all'ipotesi Padova Ovest. Ora ci vorrà una nuova delibera regionale, bisognerà scrivere il nuovo accordo di programma e nascerà anche un tavolo tecnico che dovrà decidere come “appianare” i rapporti con i privati a suo tempo coinvolti nel progetto.

Bitonci: ora avanti tutta
“Un importante risultato ottenuto grazie alla disponibilità dell'amministrazione patavina con l'offerta di 520.000 m2 di terreno e un diritto di superficie di 99 anni. Oggi ha prevalso il senso di responsabilità. Le valutazioni dei tecnici sono state assunte e condivise da tutte le parti: l'area di Padova Est non evidenzia criticità ed è immediatamente disponibile. Ora andiamo avanti, insieme: regione, comune, azienda, università e provincia”.

Il plauso di Marcato
Felice l'assessore regionale all'economia, e già presidente del consiglio comunale di Padova, Roberto Marcato: “L’eccellenza sanitaria patavina meritava di potersi esprimere al meglio in una struttura adeguata, che ora nascerà secondo tutti i crismi e con le preziose indicazioni tecniche dell’Università e dello Iov, elementi importanti per dare contenuto scientifico ai massimi livelli. Il nuovo policlinico universitario darà risposte importanti e migliaia di pazienti, ma costituisce anche uno straordinario strumento di nuova qualità per la nostra università”.

I dubbi di Soranzo
Fa buon viso a cattiva sorte invece il presidente della provincia Enoch Soranzo, che aveva sostenuto negli scorsi mesi l'ipotesi di costruire il nuovo ospedale nell'area dell'aeroporto Allegri a Padova Ovest: “A questo punto auspico che, definita una volta per tutte l’area, s’inizino quanto prima i lavori di costruzione, e che davvero Padova possa avere in tempi rapidissimi una struttura attesa da vent’anni”.
Ma l'auspicio è accompagnato da rilievi tutt'altro che formali: secondo Soranzo, la discussione sarebbe stata viziata da documenti zeppi di “discrepanze” e “inesattezze grossolane”, come l'Arco di Giano posizionato in zona aeroporto e non invece, come effettivamente è, a Padova Est.
Errori “quasi surreali”, che hanno spinto il presidente della provincia ad astenersi e ad annunciare l'invio di una serie di controdeduzioni, ma che non dovrebbero a questo punto incidere sull'iter del progetto.

Il Pd: meglio tardi che mai, ma è solo un punto di partenza
"Meglio tardi che mai, ora è necessario recuperare tutto il tempo perso – sottolinea il segretario del Pd cittadino Antonio Bressa – Dopo la retromarcia di Bitonci rispetto alle promesse della campagna elettorale che prevedevano la soluzione del nuovo ospedale costruito al posto del vecchio e il lungo balletto sulle aree che ha azzerato il precedente iter, finalmente si è giunti a una decisione. Non si tratta però di un punto di arrivo, ma di un nuovo punto di partenza con molte questioni ancora tutte da affrontare: il reperimento delle risorse necessarie, la necessità di adottare nuove misure sul piano urbanistico coinvolgendo i comuni della cintura urbana, la possibilità di azioni legali per il trasferimento del progetto di Finanza & Progetti da un’area all’altra. In qualsiasi altro luogo un nuovo ospedale sarebbe già in via di costruzione visto che se ne parla dal 2006, ma ultimamente a Padova i dispetti dell'amministrazione e la volontà di assecondare interessi privati hanno solo fatto dilatare i tempi. Speriamo che ora si possa partire".

Cgil: non sono stati affrontati i veri nodi
Durissimo invece il commento di Christian Ferrari, segretario generale della Cgil di Padova: "L'ennesima puntata della telenovela non tocca i veri nodi: le risorse economiche per realizzarlo, che ad oggi non ci sono; la programmazione sanitaria di Padova. Sul primo punto per la Cgil sarebbe inaccettabile riproporre il modello della finanza di progetto, che già tanti danni ha fatto in giro per il Veneto e che peraltro sia il sindaco sia il presidente della regione avevano escluso in campagna elettorale. Sul secondo punto va sottolineato come, nel frattempo, stiamo assistendo aduna silenziosa e progressiva destrutturazione della sanità padovana: lo Iov indebolito a favore di altri territori, le gravissime carenze di organico (sono ormai centinaia le unità di personale che mancano e che sarebbe indispensabile assumere), reparti al collasso, assenza di investimenti sullo sviluppo dei servizi sul territorio, con la totale disapplicazione del Piano socio sanitario che la stessa regione ha approvato. Si ha la netta impressione che, in assenza di un disegno complessivo e coerente, le scelte dell'amministrazione comunale di Padova e della regione Veneto siano guidate, o quanto meno condizionate, dagli interessi di qualche potere forte piuttosto che da quelli generali della città".

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Fonte: Comunicato stampa