Lotta all'Aids, oggi è la Giornata mondiale. In calo le nuove diagnosi e arriva l'autotest

I dati dell’Istituto superiore di sanità: diminuisce lievemente il numero di nuovi casi di Hiv, aumenta l’età media alla diagnosi e resta stabile il numero di decessi. L'Italia al 13° posto in Ue per incidenza Hiv. Oltre il 50% dei casi di Aids è costituito da persone che non sapevano di essere positive. Tante le iniziative in programma in tutto il paese.

Lotta all'Aids, oggi è la Giornata mondiale. In calo le nuove diagnosi e arriva l'autotest

Diminuisce lievemente il numero di nuovi casi di Hiv, aumenta l’età media alla diagnosi e resta stabile il numero di decessi per Aids.
Questa la situazione in Italia, che oggi celebra la Giornata mondiale di lotta contro l’Aids, secondo gli ultimi dati dell'Istituto superiore di sanità al 31 dicembre 2015.
Gli osservatori segnalano una lieve diminuzione sia del numero delle nuove diagnosi di infezione da Hiv che dell’incidenza (casi/popolazione) di Hiv.
La diminuzione del numero delle nuove diagnosi di infezione da Hiv nel nostro Paese è stata osservata per tutte le modalità di trasmissione tranne che per i maschi che fanno sesso con maschi (Msm). Al Centro Operativo Aids dell’Iss sono arrivate 3.444 segnalazioni di nuove diagnosi di infezione da Hiv, che – sottolinea l’Iss - potrebbero aumentare a causa del ritardo di notifica.

Rimane costante e alta la quota delle persone con una nuova diagnosi di infezione da HIV in fase clinica avanzata (bassi CD4 o presenza di sintomi), mentre aumenta la proporzione delle persone con nuova diagnosi di Aids che scopre di essere HIV positiva nei pochi mesi precedenti la diagnosi. Oltre il 50% dei casi di Aids segnalati è costituito, infatti, da persone che non sapevano di essere HIV-positive.

Anche il numero delle nuove diagnosi di Aids è in lieve decremento.
Il numero di decessi in persone con Aids è stabile dal 2010 mentre aumenta progressivamente la proporzione delle persone con nuova diagnosi di Aids che scopre di essere HIV positiva nei pochi mesi precedenti la diagnosi di Aids.

I casi di Aids conclamato nel 2015 sono stati 789, pari a un’incidenza di 1,4 nuovi casi per 100.000 residenti.
Dall’inizio dell’epidemia (1982) a oggi sono stati segnalati oltre 68 mila casi di Aids, di cui più di 43 mila deceduti. 

Oggi il Telefono Verde AIDS e Infezioni Sessualmente Trasmesse sarà attivo e fornirà informazioni della ore 10.00 alle ore 18.00 a livello nazionale (attraverso il numero 800.861.061, a livello internazionale attraverso il contatto Skype uniticontrolaids).
Tanti gli eventi in tutta Italia per sensibilizzare ed informare in occasione del 1° dicembre.

Arriva in farmacia in Italia il primo autotest per l’Hiv

Disponibile proprio dal primo dicembre, il kit sarà presente in 2800 farmacie italiane per contrastare un fenomeno sommerso, quello delle diagnosi tardive da Hiv, che in Italia si stima siano tra le 6mila e le 18mila persone.
L’iniziativa è stata presentata alla Camera alla presenza di Rosaria Iardino, presidente della Fondazione Onlus The Bridge, che precisa: "Il test non sostituisce quello negli ospedali, ma è un’opportunità in piu’".
Il kit, distribuito da Mylan, costera’ 20 euro. "Da oggi cambia il modo di approcciarsi all’Hiv - sottolinea Iardino - fino a ieri era una malattia che doveva essere mantenuta negli ospedali e nelle associazioni. E’ arrivato invece il momento di mettere il test a disposizione di tutti, si potrà usarlo in forma anonima o con l’aiuto del farmacista. Di sicuro è l’inizio di una nuova cultura, a dire il vero un po’ dimenticata dal governo".

Caritas: non abbassiamo la guardia

A livello mondiale più di 30 milioni di persone hanno finora perso la vita a causa dell’Hiv-Aids, soprattutto nelle zone più povere del pianeta.
Caritas Internationalis dal 1987 si occupa di quanti a causa del virus necessitano di cure e delle loro famiglie. E in una nota, la Caritas Italiana afferma: “Se è vero che nell’ultimo quarto di secolo complessivamente i decessi sono diminuiti del 30% e molte più persone hanno accesso alle cure, è anche vero purtroppo che tra il 2005 e il 2012 c’è stato un forte incremento di morti nella fascia d’età tra i 10-19 anni, in particolare proprio nei Paesi più poveri. In Italia sono circa 4 mila le nuove diagnosi di infezione che si registrano ogni anno: oltre il 50% di esse è tardiva, mentre il 15% delle persone con infezione Hiv non ne è nemmeno consapevole. Dati preoccupanti, ai quali si associa l’affievolirsi della sensibilità e della capacità di accoglienza verso le persone con Hiv-Aids, una diminuzione delle conoscenze e una scarsa percezione dei cambiamenti manifestati dal fenomeno. Per molti è come se la malattia non esistesse più”.

Il Progetto nazionale Aids, coordinato da Caritas Italiana, in due anni ha coinvolto 16 Caritas diocesane.
Una preziosa opera di informazione e sensibilizzazione che però deve proseguire ed essere potenziata. Definiti metodologie e strumenti comuni, le Caritas coinvolte nel Progetto, avviato nel settembre 2014, hanno dato vita a svariate azioni di sensibilizzazione, informazione e formazione che si sono concretizzate in più di 200 interventi, raggiungendo oltre 20 mila persone.
Tra i destinatari diretti, numerosi ragazzi e giovani: 10.706 quelli incontrati tra scuole, oratori, luoghi di aggregazione e svago, anche grazie ad articolati percorsi di informazione e formazione. “Questi ragazzi, dopo aver fatto proprie le informazioni ricevute, le hanno rielaborate, partecipando a concorsi, confrontandosi (coadiuvati da esperti) all’interno di gruppi facebook, conoscendo persone accolte in case famiglia e condividendo con loro momenti di festa, incontri e laboratori esperienziali, infine realizzando insieme ad adulti flash mob e manifestazioni pubbliche, in particolare proprio in occasione del 1° dicembre”.

Quanto agli adulti, quelli coinvolti sono stati 7.615, a partire da quanti sono stati incontrati nelle parrocchie, nelle zone pastorali, nei servizi Caritas, nelle associazioni del territorio, oltre a 919 seminaristi, sacerdoti, religiosi e religiose.
A costoro si aggiungono più di 1.500 persone contattate per permettere la realizzazione di attività del progetto (dirigenti scolastici, parroci, responsabili di associazioni, servizi…). Inoltre molti altri cittadini, adulti e giovani sono stati coinvolti nel progetto grazie alle mostre allestite nelle parrocchie, durante gli incontri, o negli atri di ospedali, in piazze, in prossimità di case alloggio, oppure dai manifesti affissi nelle città, o dalla clip, dal gadget e dal materiale informativo realizzato.

“Ora le attività continuano nelle diocesi finora coinvolte ed è importante estenderle ad altri territori, affinché l’Aids non rimanga un nemico ignoto, di cui ci si ricorda solo in occasione del 1° dicembre”.

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Parole chiave: aids (6), hiv (2)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)