Sanità veneta, ecco tutti i dati sulle liste d'attesa

Direttori generali di tutte le Ulss del Veneto a rapporto dal presidente Zaia per fare il punto sulle liste d'attesa, le prestazioni erogate in serata e nei festivi e un focus sulle mammografie. I dati sono confortanti, ma si può fare meglio. Nell'allegato tutti i numero dei centri unici di prenotazione della regione. 

Sanità veneta, ecco tutti i dati sulle liste d'attesa

Nel 2014 la sanità veneta ha rispettato i tempi d’attesa per i 68.260.125 di prestazioni erogate nella stragrande maggioranza tra l’85 per cento e il 100 per cento dei casi a seconda delle diverse Ulss. Questo dato generale ha fatto da sfondo all’incontro, tenutosi oggi a Padova, tra il presidente del Veneto Luca Zaia e i direttori generali delle Ulss e aziende ospedaliere della regione, convocato per fare il punto del cammino percorso, soprattutto in tema di liste d’attesa, rapporto con il cittadino, umanizzazione delle cure.

«Siamo una sanità d’eccellenza, non una normale – ha esordito Zaia – e quindi il nostro dovere è puntare all’eccellenza in ogni settore. Le liste d’attesa sono state, sono e saranno una mia priorità fissa. Da quando siamo partiti sono stati raggiunti importanti risultati, dimostrati dai dati del monitoraggio fatto ma vanno considerati il punto di partenza. Fatta tanta strada ora serve, e mi aspetto da voi, lo strappo dell’ultimo miglio, quello che non si limita a stare dentro all’ultimo giorno dei tempi indicati, ma a fare ancora meglio, e che risolve le criticità che ancora ci sono in alcune zone. Se una macchina funziona al 70 per cento bisogna farla lavorare il 100 per cento, se un ambulatorio può funzionare un’ora più di adesso deve farlo; se occorrono risorse aggiuntive le cercheremo, anche se i tagli di Renzi rendono l’impresa ai limiti dell’impossibile».

Nel corso dell’incontro, il governatore ha puntato i riflettori anche su altri importanti aspetti dell’attività sanitaria, non direttamente connessi alla qualità delle cure che, «grazie alla bravura dei nostri medici e infermieri e alle nostre dotazioni tecnologiche sono un’eccellenza non solo nazionale».

Zaia e i direttori generali si sono quindi confrontati sulla necessità di una presa in carico sempre più celere del paziente nei pronto soccorso, sulla funzione degli uffici relazioni con il pubblico, che non devono solo ricevere segnalazioni ma fare sempre il possibile per risolvere il problema che viene posto e sull’attività dei centri unici di prenotazione, che non devono limitarsi a consegnare una data all’utente, ma porre anche attenzione a situazioni limite che possono presentarsi, sospendendo la procedura se la risposta del computer appare anomala, verificandone le cause e poi ricontattando il paziente a domicilio. «Mi rendo conto – ha aggiunto Zaia – che il rapporto con una persona malata non è facile, ma chi sta male ha diritto anche ad avere un sorriso, una spiegazione, un comportamento il più garbato possibile. Si chiama umanizzazione e ci tengo moltissimo».

Venendo ai dati sulle liste d’attesa, il riscontro sull’attività 2014 ha dato esiti positivi. Detto delle prestazioni urgenti, erogate come dovuto al massimo entro 72 ore nel 100 per cento dei casi, anche le altre fasce di priorità presentano un quadro confortante.

Nella classe di priorità “B” (entro 10 giorni) 17 Ulss stanno in una forbice tra l’86 per cento e il 99 per cento, quattro tra il 75 per cento e l’82 per cento e solo tre fra il 62 per cento e il 66 per cento. Sul podio ci sono le Ulss 2 di Feltre e 14 Chioggia (99 per cento) e l’Istituto Oncologico Veneto (97 per cento). Meglio devono fare le Ulss 20 di Verona e 5 dell’Ovest Vicentino e l’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona.

La fascia di priorità “D” (30-60 giorni) presenta ben 16 strutture tra l’87 per cento e il 99 per cento; sei tra il 76 per cento e l’83 per cento e solo due sotto questa soglia. A primeggiare ci sono le Ulss 2 di Feltre e 14 di Chioggia (99 per cento), l’Ulss 9 di Treviso (96 per cento), l’Ulss 12 Veneziana e la 16 di Padova (95 per cento). Sopra il 90 per cento anche l’Alto Vicentino, Adria, lo Iov, Conegliano-Vittorio Veneto, Rovigo, Belluno, Veneto Orientale e Mirano. Devono migliorare invece le performances dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona e l’Ulss 5 Ovest Vicentino.

L’ultima fascia di priorità, la “P” (entro 180 giorni), vede 21 strutture al di sopra del 90 per cento, con il 100 per cento di Azienda ospedaliera di Padova e Iov e il 99 per cento delle Ulss di Feltre, Vicenza, Conegliano-Vittorio Veneto, Treviso, Venezia, Chioggia, Alta Padovana e Adria. L’Azienda ospedaliera di Verona è all’80 per cento, l’Ulss 5 Ovest Vicentino al 79 per cento.

Due focus specifici sono stati dedicati alle aperture festive, prefestive e serali (la cosiddetta “operazione Ospedali aperti di notte”) che, da settembre 2013 a novembre 2014, hanno erogato ben 200.000 prestazioni, con 1.100 ore lavorative complessive a settimana; e al settore da sempre più sensibile: le mammografie. Questo tipo di esame è passato dalle 254.798 indagini del 2012 alle 296.968 del 2014, con un evidente aumento.

Nell'allegato tutti i dati su attese, prestazioni erogate in serata e nei festivi e il focus sulle mammofgrafie.

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Fonte: Comunicato stampa