Alternanza scuola-lavoro, ecco il protocollo veneto

Arrivano 23 milioni e mezzo di euro per finanziare in via sperimentale in Veneto il “sistema duale”, cioè percorsi di istruzione e formazione professionale che abbinano lezioni in classe ed esperienza diretta in azienda. L’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione Elena Donazzan ha siglato a Roma il protocollo bilaterale Stato-Regione con il sottosegretario Luigi Bobba, un passaggio che “dà evidenza alla qualità, alla storia e all’esperienza maturata dal sistema veneto della formazione professionale e ne fa un laboratorio a valenza nazionale per innovare la scuola e metterla in dialogo diretto con il mondo del lavoro”.

Alternanza scuola-lavoro, ecco il protocollo veneto

L’accordo si inserisce all’interno delle novità legislative introdotte dalla legge 107/2015 sulla ‘Buona scuola’ e dal Jobs Act, che da una parte rendono obbligatoria in tutti i percorsi di formazione secondaria un’alternanza tra scuola e lavoro, e dall’altra promuovono l’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore.
Il protocollo, alla cui elaborazione hanno concorso rappresentanti degli enti di formazione del Veneto in veste di consulenti ministeriali, prevede l’attivazione di un progetto sperimentale biennale di sviluppo e rafforzamento del sistema duale nell’istruzione e formazione professionale.
“La sperimentazione veneta coinvolgerà 37 Centri di formazione professionale, selezionati da Italia Lavoro ed equamente distribuiti nelle sette province venete – spiega l’assessore – Grazie alla risorse assegnate dal ministero del Lavoro, i Cfp attiveranno a partire dall’anno scolastico 2016-17 percorsi di istruzione e formazione professionale triennali o di quarto anno, nei quali l’esperienza in azienda diventerà una componente essenziale e paritetica rispetto alla formazione in classe”.
Il modello formativo del sistema duale prevede, infatti, che i giovani svolgano in azienda metà delle 990 ore del percorso formativo annuale, o in forma di apprendistato o con la formula dell’alternanza scuola-lavoro. In tal modo, avranno la possibilità di verificare concretamente le nozioni apprese sul lavoro, e di approfondire nella teoria i processi che hanno impiegato lavorando.
“Un sistema molto elaborato – evidenzia l’assessore – che nelle sue diverse versioni prevede un complesso equilibrio fra ore di lezione, formazione sul lavoro, certificazioni di competenze, aziende e formatori, esami, cooperazione di associazioni di categoria, scuola ed enti locali, e che, sulla base dell’esperienza maturata dal sistema veneto della formazione professionale che da anni cerca di integrare percorsi formativi ed esperienza in azienda, saprà creare profili professionali qualificati e con ottime opportunità di inserimento lavorativo”.
I 37 centri di formazione professionali selezionati dovranno sottoscrivere specifici protocolli con i datori di lavoro per attivare i contratti di apprendistato o di alternanza scuola-lavoro. Secondo un primo calcolo, le risorse assegnate al Veneto dal Ministero del lavoro, se programmate secondo i costi standard attualmente adottati in Veneto (92 mila euro il costo unitario di una annualità formativa), consentiranno di coinvolgere nella sperimentazione 2.500-3.000 studenti della formazione iniziale triennale.
Il protocollo di sperimentazione del sistema duale in Veneto prevede, inoltre, la possibilità di attivare percorsi formativi modulari per la qualificazione o la riqualificazione dei giovani che aderiscono al programma Garanzia Giovani, attraverso il servizio di validazione delle competenze acquisite e la possibilità di sperimentare azioni formative di quinto anno per il conseguimento del titolo di specializzazione tecnica superiore.

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Fonte: Comunicato stampa