A villa Angeli di Dolo l'annuale festa de Il Portico

Immigrazione e volontariato è il tema al centro del convegno di giovedì 7 settembre che l'associazione Il Portico organizza a villa Angeli di Dolo. Nei giorni successivi fino a domenica 10 si svolgerà poi la tradizionale festa con pranzi sociali, concerti e tanto altro.

A villa Angeli di Dolo l'annuale festa de Il Portico

Dal 7 al 10 settembre l’associazione il Portico di Dolo dà vita alla sua tradizionale festa tra concerti, pranzi sociali e momenti di riflessione sulla realtà del volontariato e dell’immigrazione.

Giovedì 7 settembre alle ore 20.30, negli spazi dell’istituto Enaip di Dolo all’interno della splendida cornice di villa Angeli avrà luogo il convegno “Volontariato e immigrazione. Il ruolo cruciale delle associazioni nelle politiche di integrazione”.

«Il volontariato è in trappola – spiega Sandro Gozzo, presidente dell’associazione Il Portico – viviamo un paradosso: meglio viene fatta l’accoglienza e più immigrati arrivano. Noi associazioni non possiamo comportarci diversamente, non fare il meglio possibile, e loro non possono che spargere la voce, richiamando altri bisognosi. La mia è una provocazione: cosa deve fare il volontariato?».

Il Portico, storicamente in prima fila nell’assistenza ai disabili, non rinuncia a interrogarsi e a ragionare sulla grande sfida dei nostri giorni: «Nessuno riuscirà a fermare questa ondata, non servono muri ma dighe, bisogna incanalare questo fenomeno – continua Gozzo – la situazione è complessa, il volontariato surroga molti compiti dello stato, ma non ha voce: cosa fare dopo l’accoglienza? Non devono succedere episodi di rivolta come quelli di Cona. A conclusione dello Sprar i migranti o trovano un lavoro o nessuno li rimpatria».

Il rischio concreto è che una volta terminata la prima accoglienza, le persone vengano abbandonate al loro destino con il pericolo concreto di diventare terreno fertile per la delinquenza. Come risolvere questa situazione d’impasse? «Bisogna considerare tutto il processo per intero, serve una visione integrata – conclude il presidente – Noi proponiamo due ipotesi di soluzioni: da un lato un ufficio immigrazione che si attivi per seguire tutte le fasi dell’integrazione, e dall’altro un servizio civile obbligatorio per tutti, anche per i migranti, dove poter lavorare fianco a fianco, dove i giovani possano spendersi a pieno senza distinzioni». Il Portico, pur interrogandosi sulle sfide dei tempi moderni e cercando di trovarvi anche una soluzione pratica, non rinuncia a svolgere le sue attività canoniche di assistenza ai disabili e di promozione sociale che sono parte integrante anche dei festeggiamenti di quest’anno.

Si comincia da venerdì 8 settembre con una serata che dalla cena biologica alla riscoperta dei balli folk e popolari con i Folk the sisters. Sabato 9 settembre dalle 21 sarà la collaborazione con l’associazione Catarsi a dare un ritmo alla serata attraverso le incursioni musicali di numerose band e musicisti, dal rap scanzonato di Hermann Medrano al balcan gipsy di Ajde Zora. Domenica 10 settembre l’intera giornata è dedicata ai soci e ai simpatizzanti dell’associazione: si comincia alle ore 13 con i laboratori nel chiostro rivolti ai bambini e si prosegue fino a tarda sera fra spaghettate in compagnia e buona musica. Nel pomeriggio le associazioni Jardin de los ninos e Catarsi racconteranno le loro esperienze, fra cooperazione internazionale e lotta all’esclusione sociale, a seguire il grande spettacolo dei bambini del centro estivo del Portico con tante animazioni rivolte ai più piccoli. Gran finale con lo swing dei Blu papillon duo.

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