Con il Csv di Padova, opportunità di servizio civile in 5 realtà

Al di là dei cambiamenti legislativi in atto, l’esperienza di servizio civile è stata e continua a essere, per migliaia di giovani, una palestra di vita che permette di sperimentarsi in quella fascia d’età delicata che collega il periodo formativo con l’inserimento nel mondo del lavoro.

Con il Csv di Padova, opportunità di servizio civile in 5 realtà

Il decreto attuativo sul servizio civile nazionale è stato il primo approvato, a marzo, tra quelli previsti della riforma del terzo settore e mira a rendere “universale” questa esperienza di impegno dedicata ai giovani dai 18 ai 28 anni compiuti.

Tra le principali novità l’apertura ai giovani cittadini europei e agli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, la riduzione a 25 ore, una maggiore flessibilità del percorso che può variare tra 8 e 12 mesi e una programmazione triennale dei progetti. Al di là dei cambiamenti in atto, l’esperienza di servizio civile è stata e continua a essere, per migliaia di giovani, una palestra di vita che permette di sperimentarsi in quella fascia d’età delicata che collega il periodo formativo con l’inserimento, sempre più difficile, nel mondo del lavoro.

Il servizio civile può essere svolto presso diversi enti accreditati, amministrazioni pubbliche, università, associazioni e cooperative sociali, molti dei quali si stanno preparando ad accogliere i giovani con il nuovo bando che verrà lanciato entro l’estate per l’inizio delle esperienze a partire dall’autunno.

Da ottobre 2016 anche il Csv Padova ha avviato due progetti di servizio civile nazionale inserendo ragazzi in cinque associazioni di volontariato. A sei mesi dall’inizio della loro esperienza Anna Rosa, Annalisa, Marta e Elena, le ragazze del progetto “Una comunità che aiuta!”, in collaborazione con le associazioni Consulta del volontariato, Amministratore di sostegno e Avo di Conselve raccontano il perché della loro scelta e quanto stanno vivendo.

«Faccio tirocinio in una casa di riposo a Padova – racconta Anna Rosa – Sono operatrice notturna in una comunità e volontaria di servizio civile nazionale. Sono di origine pugliese e mi sono trasferita a Padova da quasi 4 anni. Ero interessata per mia passione professionale a lavorare con le persone anziane e questo progetto nasce proprio per rispondere alla condizione dell’anziano fragile».

«Mi sono avvicinata al progetto durante il tirocinio pre-laurea che ho svolto presso l’Ulss 16 – è la storia di Annalisa – Grazie a questa esperienza abbiamo capito che sono molte le persone che hanno bisogno di assistenza e, spesso, hanno difficoltà a trovare un riscontro immediato e realmente utile rispetto alle loro necessità. Per questo lo sportello può indirizzare queste persone verso i vari servizi presenti sul territorio, facilitando il processo di risoluzione dei problemi».

«Sono arrivata qui dopo alcune esperienze professionali che non mi hanno arricchito molto – spiega Marta – e così ho iniziato a cercare occasioni più significative anche a livello personale. Quando ho trovato in internet questo progetto, mi sono subito entusiasmata perché avevo la possibilità di ripartire, aiutando le persone più fragili. Era la strada ideale per rendermi utile alla comunità civile e, allo stesso tempo, formarmi come persona e come lavoratore».

«Ho deciso di fare servizio civile perché sono alla ricerca di lavoro – motiva così la sua scelta Elena – e in particolare ho scelto questo progetto sia perché volevo aiutare il mio prossimo, sia perché volevo fare un’esperienza formativa che potesse servirmi per un futuro lavoro. A me piacerebbe molto fare qualcosa che mi permetta di stare a contatto con le persone ed essere utile per loro, magari in ambito sanitario».

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