In Veneto 120 mila famiglie in povertà assoluta. E adesso?

In un'Italia che, anno dopo anno, va scivolando verso la povertà, nemmeno il Veneto fa eccezione. E l'aumento di famiglie in difficoltà chiama la politica a ripensare radicalmente le proprie strategie, come denuncia da tempo la fondazione Zancan.

In Veneto 120 mila famiglie in povertà assoluta. E adesso?

I dati pubblicati dall'Istat (e quelli resi noti nei giorni scorsi dalla Caritas) fotografano un fenomeno, quello della povertà assoluta, che nel nostro paese vede coinvolti 6 milioni di persone (il 9,9 per cento della popolazione, in pratica un cittadino su dieci) per un totale di circa 2 milioni di famiglie (il 7,9 per cento delle famiglie). Si tratta di un record, almeno dal 2005 ad oggi.
Se lo scorso anno l’Istat dava per storico il picco dei 4,8 milioni di persone in povertà assoluta considerandolo il più elevato mai registrato dal 2005 (anno della prima rilevazione della povertà assoluta), il record va così aggiornato: il nuovo picco è quello del 2013. Dentro questo quadro preoccupante, anche il Veneto è in crescente affanno, con l’aumento delle famiglie in condizione di deprivazione e gravemente povere.

Serve un radicale cambiamento nelle politiche sociali
«Sono dati che dimostrano la perdurante incapacità da parte della politica di far fronte al fenomeno, privilegiando logiche assistenzialistiche che, negli anni, hanno dimostrato la loro inutilità – commenta il direttore della Fondazione Zancan Tiziano Vecchiato – Non si può più aspettare per cambiare direzione, visti i numeri dell’Istat. È urgente un nuovo approccio, che sia in grado di attivare le potenzialità e le capacità delle persone bisognose di aiuto e che consentano di far rendere davvero le risorse investite, senza più finanziamenti a pioggia».

Le cifre della povertà in regione: facciamo peggio della media nazionale
In particolare, l’incidenza della povertà relativa è aumentata di quasi un punto percentuale, dal 5,8 nel 2012 al 6,6 per cento nel 2013. Si tratta di un tasso esattamente doppio rispetto a quello stimato in Veneto nell’ultimo anno pre-crisi: 3,3 per cento nel 2007.
Pur rimanendo inferiore alla media nazionale, il trend della povertà relativa in Veneto nell’ultimo biennio è quindi in controtendenza rispetto al dato nazionale (sostanziale stabilità dal 12,7 nel 2012 al 12,6 nel 2013) e rispetto al dato del Nord Italia (diminuzione dal 6,2 al 6 per cento). Ciò significa che in Veneto nel 2013 sono “relativamente povere” più di 135 mila famiglie, in aumento di quasi 16 mila rispetto alle oltre 119 mila del 2012.
Sulla povertà assoluta non sono disponibili dati a livello regionale. Tuttavia, applicando la stima di incidenza media del Nord Italia, si può stimare che in regione risiedano nel 2013 quasi 117 mila famiglie in povertà assoluta, in aumento di 3.500 unità rispetto al 2012 (poco più di 113 mila famiglie).

L'alternativa? È il welfare generativo
«A questi numeri vogliamo opporne degli altri, che rendono conto dei potenziali di un nuovo welfare, generativo – conclude il direttore – Un esempio. La regione ha investito 1.960.000 euro a sostegno delle persone e delle famiglie in difficoltà, riuscendo a raggiungere (con un contributo irrisorio) solo 1.233 famiglie a fronte delle 34.479 domande di contributo. Ebbene, con quegli stessi fondi avrebbe potuto finanziare circa 650 borse lavoro finalizzate all’apprendimento professionale, equivalenti a quasi 600 mila ore di lavoro in 6 mesi. Ben altri numeri, che testimoniano come, volendo, si possa agire efficacemente contro la povertà».

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Fonte: Comunicato stampa