In Veneto i servizi all’infanzia sono diffusi, ma non garantiscono l’accesso ai bambini poveri

È rimasto stabile negli ultimi anni in Veneto il numero di bambini inseriti in asili nido e in servizi integrativi per la prima infanzia, registrando nel 2012 una percentuale del 10,3 per cento della fascia d’età tra i zero e i tre anni. È questo uno dei dati più significativi riportati da fondazione Zancan e fondazione Cariparo nel corso del seminario “Soluzioni innovative per i servizi per la prima infanzia in Veneto” che si è svolto venerdì 6 febbraio a Padova.  

In Veneto i servizi all’infanzia sono diffusi, ma non garantiscono l’accesso ai bambini poveri

I servizi all’infanzia in Veneto sono diffusi, ma non garantiscono l’accesso ai bambini poveri. I margini di miglioramento sono notevoli, soprattutto per quanto riguarda la spinta innovativa. L’offerta, infatti, si concentra soprattutto sulla formula “classica” degli asili nido, con esperienze in aumento di nidi in famiglia o tagersmutter. Può migliorare la presenza di servizi di altro genere, come spazi mamme, assistenza domiciliare, sostegno alla genitorialità, percorsi nascita, spazio giochi, mediazione culturale…. Di questo si è parlato nel seminario “Soluzioni innovative per i servizi per la prima infanzia in Veneto” a Padova, promosso dalla fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo e fondazione Emanuela Zancan.

È stato un incontro molto partecipato, in cui è intervenuto anche il pubblico tutore del Veneto Aurea Dissegna. Il seminario rientra nelle azioni venete del Transatlantic forum on inclusive early years, un forum internazionale composto da ricercatori, operatori, decisori europei e nordamericani. L’iniziativa di Padova ha avviato il laboratorio veneto per promuovere esperienze innovative nell’ambito dei servizi per la prima infanzia.

In Veneto negli ultimi anni il numero di bambini inseriti in asilo nido e in servizi integrativi per la prima infanzia è stato sostanzialmente stabile: nel 2004 era pari a 10,8 bambini ogni 100 residenti, nel 2012 a 10,3 bambini. Le province di Padova e Rovigo evidenziano un trend migliore rispetto a quello regionale: nella provincia di Padova l’indicatore di presa in carico degli utenti era del 10,3 per cento nel 2004, del 14,8 per cento nel 2012, nella provincia di Rovigo del 6,9 nel 2004 e del 12,6 nel 2012. Il paradosso è che sono in aumento i comuni che hanno un nido nel proprio territorio ma non altrettanto aumenta l’accesso ai servizi, che può migliorare. Nel 2012 nella provincia di Padova il 92 per cento dei bambini in età 0-2 viveva in un comune dove esiste almeno un servizio per la prima infanzia, nella provincia di Rovigo la percentuale era del 95 per cento. Nel 2004 i valori erano rispettivamente il 70 e il 59 per cento.

«Le azioni innovative che i territori di Padova e Rovigo saranno in grado di esprimere ci diranno come affrontare le sfide della flessibilità e adattabilità  alle esigenze delle famiglie,  con i genitori, valorizzando gli apporti professionali e comunitari – sottolinea il direttore della Fondazione Emanuela Zancan, Tiziano Vecchiato – Molto dipenderà dalla capacità di personalizzare le risposte, renderle sostenibili economicamente, integrare le capacità e le responsabilità».

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Comunicato stampa