Irpea presenta il primo bilancio sociale della sua storia

L'occasione sarà il seminario sul valore dell'ente per il territorio che si terrà venerdì 5 dicembre nella sede centrale di via Beato Pellegrino alle 17. I, bilancio è solo la punta dell'iceberg di un processo profondo che sta cambiando volto all'ente. Il presidente Leonildo Bettio: «Abbiamo compreso che rendere conto sulle nostre attività è un punto essenziale per la relazione con i nostri portatori di interesse, così guardiamo positivamente al futuro».

Irpea presenta il primo bilancio sociale della sua storia

Il 5 dicembre 2014 è un giorno destinato a rimanere nella storia dell’Irpea (Istituti riuniti padovani di educazione e assistenza) di Padova. Nato come realtà unica nel 1985 grazie all’impegno di don Lucio Calore, l’ente, che dal 2004 è una fondazione di diritto privato di ispirazione cristiana, presenta durante il seminario “La fondazione Irpea e il suo valore per il territorio” (ore 17, via Beato Pellegrino 155) il primo bilancio sociale della sua esistenza, iniziata addirittura nel 1576 quando nacquero i “Pii conservatori Santa Caterina, Soccorso e Gasparini”.

Ma la pubblicazione del primo bilancio sociale non è che la punta dell’iceberg, il segno visibile di un processo che negli ultimi tre anni ha posto le basi per un cambiamento profondo della fondazione. Fondamentale l’impulso dato dal presidente Leonildo Bettio.

Presidente, che cos’è avvenuto dal 2011 all’interno dell’Irpea?
«Abbiamo avviato un grande lavoro su tutto il complesso delle nostre attività nell’ottica dell’accountability. In altre parole, abbiamo compreso che la programmazione, la gestione e il controllo di tutti i servizi della fondazione in favore del territorio non può prescindere dal dovere di rendere conto. Spiegare chiaramente a tutti i nostri utenti, finanziatori e portatori di interesse, come nascono, funzionano e vengono sostenute tutte le nostre iniziative, oggi è quanto mai necessario».

Una grande operazione trasparenza, insomma.
«Si tratta di una svolta senza precedenti nel modo di comunicare dell’Irpea, uno stile nuovo per continuare a coltivare la relazione tra la fondazione è il territorio. La fiducia si alimenta attraverso la fiducia».

Che cosa vi ha spinto a intraprendere questo cammino?
«Il bilancio sociale è il simbolo di un processo che ha coinvolto, e sta coinvolgendo, tutto l’ente. Si tratta di passare da un’inerzia organizzativa con l’unico scopo dell’adempimento di un servizio a una dinamica innovativa, dotata di nuovi strumenti, capace di riattivare e valorizzare anche molte delle risorse già presenti nei diversi rami della fondazione. Probabilmente il vero movente sta nella complessità stessa dell’Irpea, un’unica realtà che si occupa di assistenza alle persone con disabilità, educazione nella scuola primaria e dell’infanzia e nei nidi integrati, formazione con il centro professionale, ospitalità di lavoratori, studenti, ricercatori e turisti».

Il processo dunque ha coinvolto anche il personale.
«È stato un triennio formativo per tutte le componenti della fondazione, compreso il consiglio di amministrazione. Sono state circa 150 le ore di formazione condotte in collaborazione con Refe srl».

Nel numero in distribuzione da sabato 6 e disponibile on line l'intervista completa e l'articolo sui numeri di tutti i servizi dell'Irpea.

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