L'economista Becchetti: «La gratuità motore dell'economia»

All’apertura del nuovo anno formativo della Luciano Tavazza Leonardo Becchetti, economista dell'università Tor Vergata, ha tratteggiato la forza sociale del volontariato.

L'economista Becchetti: «La gratuità motore dell'economia»

«L’uomo è cercatore di senso più che massimizzatore di utilità». Leonardo Becchetti, economista e docente di economia politica all’università Tor Vergata di Roma, va subito al cuore della questione per confermare l’importanza e il valore del volontariato.

Invitato a Padova sabato 21 gennaio dal Centro servizio volontariato provinciale per l’apertura dell’anno formativo della Scuola di volontariato e legame sociale Luciano Tavazza, Becchetti ha sottolineato: «Le visioni antropologiche che mostravano la piena completezza dell’uomo nella sua veste di consumatore e che hanno avuto molto successo in passato, partivano da premesse sbagliate. L’homo economicus è superato. Il rapporto mondiale della felicità del 2016 dell’Onu illustra come siano cinque i fattori che spiegano il 75 per cento della differenza di felicità nel mondo: il reddito, la salute, l’assenza di corruzione, la qualità della vita di relazione, la gratuità»

La gratuità è legata a doppio filo al volontariato, quindi la correlazione tra felicità e volontariato è presto spiegata. Per sottolineare ulteriormente questo concetto Becchetti ha parafrasato J. S. Miller, il quale affermava che se si cerca la felicità in se stessa non si trova, ma se ci si dedica agli altri, la felicità compare lungo la strada. Chissà quanti volontari, senza saperlo e rendersene conto, sono testimoni di questa felicità (ri)trovata. Non è, però, solo la dimensione personale a essere coinvolta: la gratuità è, secondo Becchetti, elemento centrale dell’economia, ne è il fluidificante con un alto valore generativo.

«L’economia stato-mercato ha dimostrato tutti i suoi limiti. Perché un sistema funzioni deve avere quattro elementi: lo stato, il mercato, l’impresa responsabile e la cittadinanza attiva».

Ecco quindi che il volontariato ha anche una fondamentale dimensione pubblica e diviene scuola di educazione civica e cittadinanza attiva. Tutt’altro che marginale, il volontariato è quindi al centro della crescita di un territorio e, più in generale, di un sistema paese. Attraverso esperienze di volontariato, infatti, ciascun cittadino prende coscienza di quali siano gli aspetti che contano nella vita di relazione e realizza quanto il fattore economico dovrebbe essere solo marginale nelle scelte personali come in quelle politiche. Questa consapevolezza diviene un enorme strumento nelle mani dei cittadini che divengono, quindi, gli unici in grado di indirizzare le politiche socio-economiche che ci guidano.

Becchetti ha proseguito il suo intervento citando esperienze che, da sole, richiederebbero ampi approfondimenti: dal Bes (Benessere equo e sostenibile) come metro di misurazione in sostituzione del Pil, al Regolamento dei beni comuni di “Labsus”, al voto con il portafoglio. Il tutto è condensato da un’espressione molto cara a papa Francesco, che appare nelle sue due encicliche e nell’ultima esortazione apostolica Amoris Laetiia e che Leonardo Becchetti ha ripreso: «Il tempo è superiore allo spazio».

L’invito è di impegnarsi nell’iniziare processi di cambiamento più che di possedere spazi, di privilegiare azioni piuttosto che di occupare poltrone. Il Csv Padova riprenderà i numerosi spunti emersi nel corso dei più di venti incontri previsti nel 2017 per la Scuola di formazione al volontariato.

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