Migranti, il ministro del Niger in Italia: presto centri nei paesi di transito

Marou Amadou in visita ufficiale in Italia: "Chiudere le frontiere non è la risposta, l’Europa non può farlo". Khalid Chaouki, deputato Pd e coordinatore dell’Intergruppo parlamentare sull’immigrazione: "Dobbiamo capire insieme i percorsi di cooperazione tra l’Europa e i paesi africani".

Migranti, il ministro del Niger in Italia: presto centri nei paesi di transito

Il governo italiano ha già inviato una sua delegazione nel nostro paese, perché è molto interessato a un centro ad Agadez. Si sta impegnando molto, auspichiamo che entro la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, l’Italia possa contribuire in maniera concreta alla creazione di un centro di identificazione in Niger”.
Lo ha sottolineato Marou Amadou, ministro della Giustizia del Niger nel corso di una conferenza stampa a Roma, in occasione della sua visita ufficiale in Italia. “La questione dell’immigrazione non può essere risolta solo dal Niger e dall’Italia – aggiunge – c’è bisogno della collaborazione di tutti gli stati europei e africani. Ma chiudere le frontiere non è la risposta, l’Europa non può farlo, perché significherebbe solo facilitare l’immigrazione illegale e il traffico di esseri umani”.
Amadou ha inoltre spiegato che il progetto di un campo di identificazione è cruciale per il governo del Niger perché “ci siamo resi conto che in alcuni casi siamo obbligati a mettere i migranti in prigione, non avendo altra scelta. Questo non è legale e non rispetta la loro condizione. Creare un centro di identificazione, dove possa operare l’Oim è quindi un’idea che abbiamo a cuore insieme al governo italiano”.

Il ministro del Niger, che in questi due giorni a Roma ha incontrato sia il ministro della Giustizia Andrea Orlando, e il ministro degli esteri, Paolo Gentiloni, ha sottolineato che bisogna puntare sulla cooperazione tra paesi.
“Abbiamo la necessità di avviare una missione insieme per contrastare i trafficanti e per prendere in carico i migranti – aggiunge – la democrazia in Nigeria sta facendo il suo corso: sono 4 anni che abbiamo intrapreso questo cammino ma abbiamo bisogno dell’Europa per diventare una democrazia forte”.
Il rapporto tra l’Italia e il Niger rappresenta una “rivoluzione nel dialogo tra i paesi africani e i paesi europei sia nel merito che nel metodo. – sottolinea Khalid Chaouki, deputato Pd e coordinatore dell’Intergruppo parlamentare sull’immigrazione – Per la prima volta abbiamo un dialogo alla pari con un paese come il Niger, rappresentato da un uomo che è uno dei simboli per la battaglia verso i diritti umani. Il Niger è un ottimo modello, e il governo italiano per primo si sta facendo rappresentante di un approccio che fino a qualche tempo fa era sconosciuto. Il Niger è uno dei principali luoghi di transito dei profughi e dei richiedenti asilo che arrivano in Europa, quindi è molto importante per le sfide che ci riguardano tutti. Dobbiamo cercare di capire insieme i percorsi di cooperazione tra l’Europa e i paesi africani. Una cooperazione che non sia solo una delega ai paesi più a sud, ma che deve andare al di là di un approccio securitario. Dobbiamo – conclude – dialogare insieme sulle riforme e gli investimenti da fare”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)