Addio a Bruno Oboe, sindacalista con la passione per il bene

L'ultimo saluto del Veneto a Bruno Oboe, una vita dedicata sindacato. Un uomo dalle forti passioni che ha segnato la storia del sindacato veneto, da segretario dei tessili prima e poi da segretario della Cisl vicentina e quindi veneta. È stato segretario regionale del Ppi dal 1994 al 1996 e in una sorta di testamento nel 2016 dichiarò: «Ai giovani dico di non aver paura di realizzare sogni e speranze, ma di essere artefici del futuro come lo furono le generazioni che ricostruirono l'Italia dalle macerie morali e materiali provocate dalla guerra».

Addio a Bruno Oboe, sindacalista con la passione per il bene

Bruno Oboe, per decenni esponente di punta del mondo sindacale in Veneto, è morto l’8 novembre a Valdagno vinto dalla malattia.

Classe 1940, comincia a lavorare a 14 anni e a 23 diventa sindacalista. Sceglie la Cisl, spinto da una cultura non scolastica ma pratica, fondata sul cattolicesimo sociale insegnato dalle Acli.
Dalla Marzotto di Valdagno inizia il lavoro da sindacalista che lo vede al tavolo della trattativa dei tessili nel 1962, quando i lavoratori ottengono la riduzione dell’orario da 48 a 46 ore.
Dal 1963 fa sindacato a tempo pieno e nel 1970 viene eletto segretario dei tessili.

Nel 1976 diventa segretario generale della Cisl vicentina.
Sulla spinta dei profondi cambiamenti partitici e sociali degli anni Settanta, fonda nel 1982 un ufficio studi cislino che diventa luogo di impegno e di ricerca, in cui lavorano, tra gli altri, Ilvo Diamanti, Paolo Gurisatti, Papo Chieregato, Daniele Marini.
L’accordo sulla scala mobile del 1984 porta alla rottura dell’unità sindacale e Oboe in quel frangente diventa l’interlocutore privilegiato per tutte le istituzioni, mostrando una lungimiranza che lo porta con largo anticipo a dedicare attenzione e iniziative per rispondere ai problemi degli immigrati e dei gruppi sociali emarginati, a partire dai disabili.

Nel 1991 viene eletto segretario generale della Cisl veneta: salvaguardia dell’occupazione, promozione degli enti bilaterali regionali e attenzione alle fasce deboli sono i cardini del suo mandato. Si dimette dal sindacato nel 1994 per entrare in politica e diventa segretario del Ppi. In Cisl sostiene Giorgio Santini, oggi senatore; in politica fa candidare al Senato l’ex sindaco di Padova Paolo Giaretta. Con il congresso del 1996 si conclude l’esperienza in seno al partito. 

In una delle sue ultime interviste nel giugno del 2016 a Rassegna Stampa Veneto, giornale della Cisl, Bruno Oboe spiegava di non avere rimpianti: «Certo, di stupidaggini ne ho fatte tante, ma non ho rimpianti. Credo di aver fatto semplicemente il mio dovere. A vent'anni di distanza dal mio ritiro, incontro ancora persone che mi salutano volentieri… Il segreto sta nel credere in quello che fai. Ho scelto l'impegno sindacale. Ho studiato,

mi sono preparato cercando di essere coerente allo spirito dello scoutismo: servire, non servirsi. Lo dico con fierezza: cercare di fare del bene al prossimo è stata la mia stella polare. Ai giovani dico di non aver paura di realizzare sogni e speranze, di essere artefici del futuro come lo furono le generazioni che ricostruirono l'Italia dalle macerie morali e materiali provocate dalla guerra».

La sua passione per l'attività sindacale e la giustizia sociale è stata ben raccontata nel libro Concerto d'Oboe, scritto da Marino Smiderle e Francesco Jori per i 65 anni della Cisl vicentina. 
Al funerale Sergio Spiller della segreteria nazionale della federazione dei tessili, lo ha ricordato così: «Per descrivere le tue doti di sindacalista, molti hanno ricordato la tua ragionevolezza e la capacità di attivare un confronto costruttivo, doti che non avrebbero potuto esplicarsi senza alcune altre tue caratteristiche: il senso della dignità nell’organizzazione, nei confronti delle istituzioni e delle controparti e la consapevolezza che non basta richiedere diritti e invocare giustizia se non si ha la capacità di leggere le trasformazioni e di fare delle proposte». 

Un uomo che ha lasciato il segno, come hanno ricordato sia il sindaco di Vicenza Achille Variati sia il governatore del Veneto Luca Zaia
«Una delle ultime volte in cui ho incontrato Bruno è stata lo scorso anno durante la manifestazione dei sindaci vicentini a Recoaro per sostenere i lavoratori dello stabilimento di imbottigliamento e la salvaguardia dei marchi storici – ha scritto il sindaco Variati – Bruno volle incoraggiare i sindaci che indossavano la fascia tricolore a proseguire in quella battaglia e, in quell’incoraggiamento, pur con la voce indebolita dalla malattia, c’era tutta la sua grande forza di uomo ispirato da solidi valori che non ha mai tradito in tutta la sua vita». 
Quella di Bruno Oboe è «Una figura che mi auguro venga presa ad esempio nell’affrontare con equilibrio e lungimiranza l’attualità sindacale, politica e sociale di un Veneto nel quale è in atto un nuovo, profondo cambiamento», ha commentato invece il governatore del veneto Luca Zaia.

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