Soldi ai “piccoli comuni”, vantaggi per tutti

Dopo tre legislature è stata finalmente approvata la legge sui “piccoli Comuni”, quelli con meno di cinquemila abitanti. Sono il 70% dei comuni italiani, occupano più del 50% del territorio e hanno 11 milioni di abitanti che devono però fare i conti con servizi, comunicazioni, trasporti non all'altezza. In Veneto sono circa 300 su 575. La soddisfazione è tanta, ma bisognerà organizzarsi per poter contare sui 150 milioni di euro disponibili per i primi progetti.

Soldi ai “piccoli comuni”, vantaggi per tutti

Era attesa da almeno 15 anni e finalmente il Parlamento ha approvato il disegno di legge che sostiene e valorizza i piccoli comuni italiani.
Il via libera è arrivato dal Senato con 205 sì e due astensioni, e per celebrare l’approvazione alcuni piccoli comuni hanno deciso di illuminare le piazze o i monumenti. I “piccoli”  comuni, vale a dire quelli al di sotto dei cinquemila abitanti, sono 5.591 e rappresentano il 69,9 per cento dei municipi italiani. Occupano il 54 per cento del territorio nazionale, e hanno ben 11 milioni di abitanti.

Molto soddisfatta anche la presidente di Anci Veneto Maria Rosa Pavanello: «Si tratta di risorse importanti per rispondere a bisogni e priorità dei nostri territori, considerando che in Veneto i piccoli comuni sono circa 300 su 575. L’Anci ha ricoperto un ruolo fondamentale nella costruzione della legge, che rappresenta un segnale importante perché delinea delle misure ad hoc per realtà che richiedono politiche differenziate, con interventi specifici e mirati. Ora pertanto siamo a disposizione dei piccoli comuni per supportarli nella realizzazione di progetti e bandi, in modo che possano accedere ai circa 154 milioni stanziati».

La legge, infatti, rappresenta un’opportunità per rilanciare i paesi e riportare le persone a viverci, frenando il costante calo demografico, e consente di tirare il fiato ai sindaci che per mantenere vivi i servizi hanno in questi anni combattuto lotte titaniche. 

I primi cento milioni messi a disposizione sono destinati al finanziamento di “investimenti per la tutela dell’ambiente e dei beni culturali, la mitigazione del rischio idrogeologico, la salvaguardia e riqualificazione urbana dei centri storici, la messa in sicurezza di infrastrutture stradali e istituti scolastici, la promozione e lo sviluppo economico e sociale, l'insediamento di nuove attività produttive”. Significa, tra le altre cose, banda larga, agevolazioni nei trasporti e l’impegno a mantenere i servizi postali nei territori marginali. 

«La legge sui piccoli comuni – spiega il sindaco di Bari e presidente nazionale Anci, Antonio Decaro – rappresenta per noi sindaci la presa d’atto da parte del governo della specificità dei territori scarsamente popolati. Questa legge sancisce chiaramente il principio per cui il problema da combattere non è la minore dimensione demografica, ma la tendenza allo spopolamento di certi territori. È il primo passo per la realizzazione di quella "agenda controesodo" che l’Anci sta cercando di costruire: favorire il ripopolamento delle aree interne e dei borghi, abitarli, è importante perché rappresentano un fondamentale presidio sul territorio. Adesso chiediamo di integrare i fondi messi a disposizione dalla legge e di semplificare la vita dei piccoli comuni dal punto di vista burocratico».

Combattere lo spopolamento dei paesi vuol dire tutelare un immenso patrimonio culturale, evitare il dissesto idrogeologico, ripristinare la viabilità nelle aree interne, ristrutturare le scuole e ridare servizi ai cittadini che per decenni si sono sentiti di serie B. Meno risorse, infatti, per molti sindaci ha significato arrampicarsi sugli specchi alla ricerca di soluzioni che rendessero giustizia ai bisogni di territori e delle persone. 

«Entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge i piccoli comuni potranno presentare progetti e accedere a bandi pubblici istituiti dalla presidenza del consiglio dei ministri per il loro finanziamento – sottolinea Maria Rosa Pavanello – Anci Veneto è da sempre al fianco dei piccoli comuni perché rappresentano il cuore pulsante dei nostri territori e da anni lavora perché i sindaci e gli amministratori di questi enti abbiano strumenti necessari ed efficaci per governare in modo incisivo. La legge approvata rappresenta sicuramente un passo importante in questa direzione».

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