A Campolongo di Rotzo, la festa della montagna unisce fede, pace e natura

Domenica 13 settembre, alla Porziuncola di Campolongo di Rotzo, l'Ordine secolare francescano di Roana ha festeggiato intorno alla croce giubilare installata nel 2001 all'indomani dell'ultimo Anno Santo di Giovanni Paolo II.

A Campolongo di Rotzo, la festa della montagna unisce fede, pace e natura

Nella Porziuncola di Rotzo, domenica 13 si è celebrata la tradizionale festa francescana della montagna. Un appuntamento che si ripete da quattordici anni, dal 2001, dopo la costruzione della chiesetta dedicata a san Francesco, ricavata da un piccolo manufatto in disuso vicino a malga Campolongo. Alle 10.30 si è tenuta la messa presieduta da mons. Antonio Menegazzo, vescovo emerito del Darfur, con la presenza di una trentina di membri dell’ordine francescano secolare. Al termine dell’eucaristia, presso il rifugio Campolongo, il pranzo (al sacco o su prenotazione).

«Per la comunità di Rotzo – sottolinea il parroco don Pierangelo Panozzo – la ricorrenza vissuta di anno in anno rappresenta l’occasione per celebrare la chiusura delle attività estive. Di fatto la chiesetta resta un simbolo importante di fede». Dedicata a san Francesco, è nata nel 2001 per accogliere la croce astile che nell’anno del giubileo è stata affidata a Rotzo per il Nordest d’Italia. La croce è una copia di quella portata in spedizione celebrativa nell’anno del giubileo al polo Nord, per ricordare il centenario dell’iniziativa voluta da papa Leone XIII di consacrare a Cristo le cime dei monti e che ha visto il sostegno spirituale di tanti fedeli dell’Altopiano. È una scultura realizzata in fibroresina, alta due metri. Sul braccio verticale trovano posto otto figure, tra uomini donne e e giovani, distribuite secondo un’ascensionale, a rappresentare l’umanità, peccatrice e bisognosa di salvezza. In alto c’è la figura di papa Giovanni Paolo II che guida l’umanità sofferente verso Cristo crocefisso che dal culmine della croce si protende verso il basso. Da quattordici anni, quindi, la festa francescana della montagna si riconferma un appuntamento privilegiato di fede.

«La chiesetta è un luogo sacro in cui ognuno può fermarsi, pregare, ricongiungersi a Dio e in armonia con la bellezza della natura – aggiunge don Panozzo – C’è bisogno di occasioni che uniscano le persone, che sciolgano certi antagonismi e diffidenze, che ci rendano riconoscenti a Dio creatore». Chiamata la Porziuncola del Nordest, per l’ordine francescano secolare (in particolare di Cittadella e Bassano) rappresenta un luogo speciale. «Per noi la festa è un appuntamento annuale importantissimo – spiega Silvana Pettenon dell’ordine – e la chiesetta è un simbolo di pace straordinario. I frati del convento di Assisi, nel 2003, le hanno donato una lampada della pace e per desiderio della famiglia francescana, assieme alla comunità di Rotzo, è diventata la Porziuncola del Nordest. Qui il primo sabato di agosto si celebra anche il “perdon d’Assisi”». Una storia giovane, dunque, di soli quattordici anni, ma ricca di fede e impegno per la pace, che vuole continuare a crescere. «Il nostro sogno – aggiunge Pettenon – è poter realizzare un percorso meditativo sul Cantico delle creature, in sintonia con l’ultima enciclica di papa Francesco. Il sindaco e il parroco sono completamente d’accordo, attendiamo il nullaosta dal consorzio Usi civici, padrone del terreno».

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