A Torreglia, la prima messa di Natale è con i profughi ospitati in parrocchia

A Torreglia la veglia di preparazione al Natale è stata organizzata dal Masci di Sarmeola nella villa dove sono ospitati quaranta profughi, tra cui 15 cristiani. Un momento intento che ha permesso agli africani di pregare come sono abituati a fare nella loro terra. Poi giovedì 24 alle 20 la prima messa di Natale sarà celebrata in parrocchia proprio nella villa.A 

A Torreglia, la prima messa di Natale è con i profughi ospitati in parrocchia

Sono una quarantina e sono qui, in una villa in affitto tra Torreglia e Castelnuovo, dalla metà di giugno. «Per la metà sono nigeriani – spiega Giuseppina Benettin di Torreglia – ma vengono anche da Bangladesh, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Gambia. Una quindicina sono i cattolici, una decina i musulmani. Ho avvicinato questo gruppo di richiedenti asilo mettendo a disposizione la mia conoscenza dell’inglese per insegnare l’italiano. L’ho fatto per un mese e poco più, poi è arrivata un’insegnante, ma sono rimasta amica. Sabato scorso con il gruppo Masci di Sarmeola, di cui faccio parte, abbiamo organizzato qui, a casa loro, la veglia di preparazione al Natale. Si è iniziano con un canto, poi una scena per rievocare il presepio e l’arrivo di Maria e Giuseppe a Betlemme, quindi un altro canto a cui si sono volentieri aggiunti gli ospiti di lingua francese. Quindi loro hanno proposto canti della loro terra, con i tamburi, una scenetta molto simpatica. I giovani del Bangladesh hanno proiettato immagini della loro terra cantando il loro inno nazionale e recitando una preghiera tratta dal Corano. Alla fine abbiamo cenato insieme condividendo il loro e il nostro cibo».

La parrocchia di Torreglia, dopo aver stabilito i primi contatti con la cooperativa che gestisce la casa, ha aperto le porte invitando anzitutto i cattolici alla messa domenicale: una quindicina di giovani ha cominciato a frequentare le celebrazioni della domenica mattina, nella parrocchiale o a San Sabino. «Stampo per loro dei foglietti con le letture in inglese – spiega il parroco, don Franco Marin – li accolgo e li saluto in inglese. Se all’inizio c’era un qualche sospetto e freddezza nei loro confronti, ora è diventata una presenza normale».

Nel periodo estivo, quando il tempo era favorevole, entravano anche nel centro parrocchiale per giocare con i ragazzi. Ora la loro presenza non è vista più con la meraviglia dei primi tempi. Anche perché, in seguito all’accordo che la prefettura ha stretto con il sindaco secondo cui possono essere utilizzati per lavori utili, il comune si è rivolto alle associazioni e agli enti del territorio perché proponessero un servizio da offrire loro. Così ora curano, una volta alla settimana, la pulizia della chiesa e del centro parrocchiale. Analogo rapporto è stato stretto con villa Immacolata di Torreglia. Durante la sagra di ottobre sotto il tendone un gruppo di giovani africani ha presentato alcuni canti; per i ragazzi è stato il momento in cui si sono sentiti pienamente accolti.

«Per Natale – spiega ancora don Franco – pensavamo partecipassero alla liturgia parrocchiale, invece la responsabile si è fatta portavoce del loro desiderio di avere una messa in inglese. Dapprima abbiamo pensato alla parrocchiale o alla chiesa di San Sabino, poi abbiamo deciso di farla da loro e proprio nella notte santa: così la prima messa di Natale della parrocchia si celebra sabato 24 dicembre alle ore 20 nella loro sede. Una ventina di fedeli di Torreglia ha manifestato il desiderio di partecipare, con la massima attenzione e rispetto con la gestione della casa. Ho procurato il lezionario della messa in inglese dalla comunità anglofona di Padova. La celebrazione inizia con un corteo con le candele, accompagnato da un canto di festa nigeriano, che porta le statuette di Gesù, Maria e Giuseppe fino al presepio, accanto all’altare. Durante la messa canteranno l’Alleluia, il Gloria, qualche brano natalizio in inglese e alla fine un altro canto di festa nigeriano».

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