“Adozioni di prossimità”: la sfida per il futuro di Opera casa famiglia

Compie mezzo secolo di vita, l’Opera casa famiglia (fondazione della diocesi di Padova), e festeggia venerdì 24 alle 17.30 con il vescovo e le ragazze che sono state accolte nella comunità educativa. Per l’occasione, inoltre, pubblica una raccolta di testimonianze e lancia le “adozioni di prossimità”.

“Adozioni di prossimità”: la sfida per il futuro di Opera casa famiglia

Non c’è dubbio: l’Opera casa famiglia – che durante il 2014 sta festeggiando i cinquant’anni – è una prova tangibile di “bene che c’è tra noi”. Perché di bene ne ha seminato tanto da quando, nel 1964, per volere del vescovo Girolamo Bortignon, ha cominciato ad accogliere le giovani donne che, per motivi di studio o lavoro, giungevano a Padova e necessitavano di un luogo sicuro dove vivere.
Dopo mezzo secolo, l’Opera – che al momento conta una comunità educativa per ragazze adolescenti (con un grave vissuto di disagio familiare e sociale), un pensionato per giovani studentesse e lavoratrici e alcuni appartamenti “di sgancio” (nei quali oggi vivono giovani donne immigrate in situazione di disagio, tra cui rifugiate politiche o per motivi umanitari) – chiama a raccolta tutte le persone che in qualche modo sono passate nella sede di via Nino Bixio, vicino alla stazione ferroviaria, e le invita a un momento di festa.
«Festa dedicata soprattutto alle ragazze» sottolinea la presidente, Agata Magnano Aliprandi. Che all’Opera hanno trovato una famiglia: dal 1988, quando è stata aperta la prima comunità educativa, ne sono state seguite 173 (italiane e straniere). Il momento di festa – a cui sono invitati anche gli educatori, i volontari, le religiose, i sostenitori... – si tiene venerdì 24 dalle 17.30 nella sala Peppino Impastato di Banca Etica (via Tommaseo 7). È prevista la presenza del vescovo Antonio Mattiazzo.

Un volume di testimonianze
Per l’occasione viene presentata la raccolta di testimonianze “Sfide e speranze” con le voci di alcune delle ragazze che sono state accolte e che, grazie all’Opera, hanno potuto affrontare la propria situazione e costruire un progetto di autonomia. Sono Madjana, Samantha, Huihua, Yvette, Barbara, Serena, Carmen, Elisa…
Accanto alle loro testimonianze ci sono quelle di due volontarie, una tirocinante e delle due Elisabettine che per molti anni hanno accompagnato le ragazze dell’Opera casa famiglia. Ripensando al suo periodo in via Nino Bixio, suor Graziella dice: «Molto utile è stato tenere “le porte aperte” in ogni circostanza: adottare flessibilità e fiducia verso le ragazze e verso tutti coloro che collaboravano a questo progetto di promozione delle persona. Oggi sono felice e grata perché l’Opera casa famiglia continua a essere “casa aperta e accogliente” per le persone che cercano amore, serenità, pace e che desiderano guardare al futuro con fiducia». Da suor Albina giunge un grazie: prima di tutto «alle ragazze, perché mi hanno insegnato che la vita è un dono prezioso e va vissuto in profondità». Poi «alle persone che hanno creduto con me al sogno di fare dell’Opera un laboratorio di umanità».

Un nuovo progetto di sostegno
In occasione dei cinquant’anni, l’Opera lancia le “adozioni di prossimità” a favore delle ragazze che, una volta raggiunta la maggiore età, necessitano ancora di un luogo accogliente e di sostegno per diventare autonome. A 18 anni termina il sostegno degli enti locali, ma spesso le ragazze non sono in grado di mantenersi economicamente. Le esigenze, però, sono ancora molte!
La proposta, da parte dell’Opera, è di “adottare” una delle ragazze o delle donne immigrate (che, spesso, necessitano di accoglienza anche dopo che sono conclusi i contributi per l’emergenza umanitaria); per ciascuna c’è bisogno, ogni mese, di 200 euro. L’adozione – che può essere “attivata” da singole persone, famiglie, parrocchie, gruppi, colleghi di lavoro – prevede un contributo economico libero di qualsiasi importo. Oltre al sostegno economico, c’è bisogno di aziende accoglienti in cui promuovere l’inserimento lavorativo e amici che costituiscano una rete di sostegno relazionale e affettivo.
Info: 049-8751554 e www.operacasafamiglia.it

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