All'unità pastorale di Sant'Urbano c'è una panchina per “sostare” davanti a ogni chiesa

L'up sta progressivamente diventando luogo di una vera pastorale condivisa tra le comunità. All'incontro di domenica scorsa il parroco ha presentato il tema del nuovo anno pastorale. I laici invece hanno fatto il punto delle varie attività. Una panchina posta davanti alle quattro chiese ricorda ai fedeli l'importanza della “sosta che rinfranca”.

All'unità pastorale di Sant'Urbano c'è una panchina per “sostare” davanti a ogni chiesa

Quattro parrocchie, un unico intento: essere comunità, percorrendo insieme il sentiero tracciato dalla diocesi per il prossimo anno pastorale.
È questo il senso dell’incontro di domenica scorsa organizzato dall’up di Sant’Urbano, che ha deciso di presentare i nuovi orientamenti pastorali ai fedeli delle quattro realtà: Balduina, Ca’ Morosini, Carmignano e Sant’Urbano.
«L’iniziativa – spiega Matteo Pavanello, vicepresidente del consiglio pastorale – ha l’obiettivo di coinvolgere tutta la comunità nel cammino che siamo chiamati a percorrere».

Ad accogliere l’invito, nonostante la nebbia fitta che domenica pomeriggio avvolgeva la chiesa Sant’Urbano, sono stati giovani e adulti desiderosi di affrontare insieme la nuova sfida pastorale lanciata dalla diocesi.
Per entrare nel clima di partecipazione comunitaria, l’incontro si è aperto con la celebrazione dei vespri e, a seguire, un momento di silenzio che è servito a introdurre il tema della sosta, su cui è incentrato l’anno pastorale.
«Per essere comunità – ha esordito don Nicola – abbiamo bisogno di incontrarci insieme in occasioni come questa e prenderci del tempo per capire, meditare e confrontarci sulla nostra esperienza di vita e di fede».

Ed è proprio questo l’invito che la diocesi rivolge a tutte le parrocchie attraverso lo slogan “In questa sosta che la rinfranca” tratto da un preghiera recitata prima della consacrazione.
«L’eucaristia non è il cibo dei perfetti – ha spiegato don Nicola – ma un nutrimento che ci aiuta nel nostro cammino quotidiano. E’ il momento in cui possiamo prenderci cura della parte più importante di noi, quella dedicata alle relazioni con Dio e con il prossimo».

Questi due aspetti inscindibili dell’esperienza cristiana saranno al centro della “Settimana della comunità” in programma nei primi sette giorni di quaresima, quando le parrocchie interromperanno le attività ordinarie per dedicarsi all’ascolto della Parola. Un altro momento forte sarà l’incontro destinato ai ragazzi del vicariato in vista del Sinodo dei giovani. Nel frattempo sarà un segno concreto, una panchina posta davanti a tutte le chiese dell’Up, a ricordare ai fedeli l’importanza di dedicare del tempo alla riflessione e all’ascolto.

Quelli in programma nei prossimi mesi saranno appuntamenti impegnativi mirati a costruire una chiesa capace di coinvolgere in modo più efficace i propri fedeli, imboccando il sentiero della condivisione che le quattro parrocchie stanno sperimentando già da qualche anno.
A mostrare i frutti del lavoro fatto insieme sono stati i referenti dei vari gruppi attivi nell’Up, prima fra tutti l’Azione Cattolica che ha all’attivo ben quattro realtà seguite da 15 animatori: elementari, medie, giovanissimi e giovani del vicariato. «Il nostro non è né un lavoro né un passatempo – ha precisato la presidente Ac Giulia Capodaglio – ma un servizio fatto alla comunità».
Sulla stessa lunghezza d’onda si colloca anche la Caritas vicariale che ha sede a Carmignano. Nato poco più di un anno fa, lo sportello ha distribuito finora cibo e vestiti a 59 famiglie del territorio. L’intento degli operatori è garantire la continuità di un servizio che la responsabile Roberta Venturini ha paragonato a una goccia: da solo, infatti, non basta a risolvere il problema della povertà, ma, grazie alla sua costanza, rappresenta comunque un punto di riferimento per tante famiglie.
Impegnativo ma stimolante si è rivelato il compito del gruppo di catechiste, che stanno seguendo genitori e ragazzi nel nuovo percorso di iniziazione cristiana rivolgendo loro un invito a una fede più consapevole.
La maggiore responsabilizzazione è alla base anche del gruppo liturgico, sempre pronto ad accogliere nuovi lettori, a cui prossimamente sarà dedicato un corso di formazione.

Una comunità in fermento, quindi, a cui la “sosta che rinfranca” potrà donare nuova linfa per camminare con un passo ancora più energico sul sentiero della testimonianza cristiana.

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