Domenica 9 torna la Festa delle Palme. I ragazzi della diocesi incontrano il vescovo

“Questo il mondo fa girar...” è il titolo dell’appuntamento diocesano dei ragazzi con il vescovo Claudio. Accompagnati da Semola, protagonista de La spada nella roccia, scoprono che con Dio dentro di sé (entusiasmo)... si diventa grandi

Domenica 9 torna la Festa delle Palme. I ragazzi della diocesi incontrano il vescovo

Non c’è domenica delle Palme, a Padova, senza l’incontro dei ragazzi con il vescovo. “Questo il mondo fa girar...” è lo slogan scelto per l’appuntamento diocesano di quest’anno, che comincia alle 15 in piazza delle Erbe. Qui, dopo un momento di animazione, è atteso il vescovo Claudio. Tutti insieme – ragazzi, educatori, genitori... e i tanti “amici” della festa delle Palme – si compie una processione con gli ulivi colorati, attraversando le piazze del centro storico, per tornare in piazza delle Erbe e concludere alle 17.

La festa è, tradizionalmente, la conclusione del percorso di quaresima dei ragazzi dell’Acr. Ma non solo: è un appuntamento per tutti i ragazzi che, in diocesi, stanno compiendo il cammino dell’iniziazione cristiana. Ragazzi che, al mattino, sono invitati a vivere nelle proprie comunità la celebrazione delle Palme e poi, nel pomeriggio, invadere con la loro gioia – anzi con il loro entusiasmo – il centro città. Sì, perché “entusiasmo” è la parola chiave della festa.

«Nel cammino dell’anno – spiega don Vito Di Rienzo, assistente diocesano dell’Acr – i ragazzi sono stati accompagnati dalla figura di Semola, il giovane protagonista del film (e del libro) La spada nella roccia, che sogna di diventare scudiero. Nelle attività del Mese della pace hanno scoperto, insieme a lui, alcune caratteristiche per essere un buon scudiero: mitezza, coraggio, umiltà. Il sogno di Semola cresce... ma si trova ad affrontare un momento di fatica: gli altri non lo vedono all’altezza di questo compito. E così... cerca aiuto da mago Merlino. Che troverà il modo di aiutarlo, chiedendo consiglio a sua volta. E qui... salta fuori l’entusiasmo, parola che deriva dal greco e significa: con Dio dentro di sé. Semola, con l’aiuto di Merlino... e del vescovo Claudio, aiuta i ragazzi a comprendere che, se si mette entusiasmo nelle cose – cioè avendo Dio dentro di sé – si possono affrontare anche i momenti difficili e superarli. Il messaggio è rivolto ai ragazzi, certo, ma raggiunge anche i genitori, gli educatori e i preti che li accompagnano. Avere “Dio dentro di sé”... trasforma la vita anche di giovani, adulti e della chiesa tutta. “Dio dentro di sé” provoca ad agire con entusiasmo e a testimoniarlo».

Durante la processione, in particolare, i ragazzi scoprono che l’entusiasmo “prende vita” nei gesti di tutti i giorni. Attraverso alcune semplici attività che richiamano “l’attrezzatura” del buon scudiero – elmo, copribraccio, corazza, coprigambe e calzari – imparano che l’entusiasmo chiede testa, mani, cuore, gambe, piedi. È con il loro corpo che mettono entusiasmo nelle cose.

«È “con Dio dentro di sé” che gira il mondo... come ricorda lo slogan della festa, tratto dalla canzone che, nel film, accompagna Semola – sottolinea don Di Rienzo – È “con Dio dentro di sé” che si ribaltano le situazioni: la parola “morte”... diventa vita».

Semola sogna di diventare uno scudiero. Come lui, anche i ragazzi portano nel cuore il loro sogno.

«Dio lo prende in mano – continua l’assistente dell’Acr – e sogna ancora più in grande nella vita di ciascun ragazzo, di ciascuno di noi. Dove penso di arrivare io, da solo, Dio interviene in maniera inaspettata e rende pieno il mio sogno. Che forse non corrisponde all’idea che mi ero fatto, ma è qualcosa di più grande. Il sogno va curato da ciascuno, certo, ma affidandolo a Dio, che sogna con noi».

Alla festa delle Palme le parrocchie portano uno scudo. «È inteso in senso araldico, cioè porta con sé alcune caratteristiche di chi lo impugna. Abbiamo chiesto ai gruppi parrocchiali di realizzarlo, durante la quaresima, riprendendo i segni caratteristici del proprio territorio. Ecco che lo scudo dice un’identità, dice la comunità che ti sta alle spalle, dice una storia di persone che ti hanno preceduto».

Gli scudi vengono tutti raccolti – quindi non c’è nessuno scambio tra gruppi, come gli anni scorsi – perché verranno riconsegnati ai gruppi all’Acrissimo del 21 maggio in seminario minore. Quest’anno – le iscrizioni sono già aperte – viene presentato a conclusione della festa delle Palme, invitando tutti i ragazzi a partecipare – insieme a Semola che sogna di diventare scudiero – al torneo... e non aggiungiamo altro per non svelare troppo di “Corona la gioia” (per informazioni: acierrissimo.acpadova.it).

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