Dove va la morale? Intervista a don Basilio Petrà, uno dei maggiori esperti del mondo ortodosso

Si conclude, il 1° febbraio, il ciclo "Dove va la morale?" sul tema dell'etica nello spazio ecumenico. Spunti per l'incontro, che vede la presenza di don Cristiano Bettega e Placido Sgroi, vengono da don Basilio Petrà, uno dei maggiori esperti cattolici italiani del mondo ortodosso, intervenuto l'11 gennaio

Dove va la morale? Intervista a don Basilio Petrà, uno dei maggiori esperti del mondo ortodosso

Il 1° febbraio si terrà l’ultimo incontro del ciclo “Dove va la morale?”, promosso da Facoltà teologica del Triveneto e fondazione Lanza, che quest’anno si è concentrato su “L’etica nello spazio ecumenico”. Interverranno, alle 17, don Cristiano Bettega, dell'Ufficio nazionale Cei per l'ecumenismo e il dialogo, e Placido Sgroi, dell'Istituto ecumenico San Bernardino di Venezia.
Nel penultimo incontro, l’11 gennaio, è intervenuto don Basilio Petrà, preside della Facoltà teologica dell'Italia centrale di Firenze e presidente dell'Associazione teologica italiana per lo studio della morale, ma soprattutto uno dei maggiori esperti cattolici italiani del mondo ortodosso. Dal suo dialogo con padre Evangelos Yfantidis, dell'arcidiocesi ortodossa d'Italia e Malta, sono emersi spunti preziosi per l’incontro del 1° febbraio.

Don Petrà, perché occorre approfondire il dialogo col mondo ortodosso?
Il senso del movimento ecumenico non si compirebbe adeguatamente con forme di unione parziali o per frammenti di chiese, ma solo se conduce alla celebrazione eucaristica comune di tutti i discepoli del Signore. C’è poi uno specifico motivo per il dialogo con l’ortodossia, vista la forte crescita di tale presenza in Italia e negli altri paesi europei tradizionalmente cattolici. 

Quali sono le aree più feconde per il dialogo e quali quelle di maggior difficoltà?
Le aree in cui il dialogo può essere più fruttuoso sono paradossalmente le stesse in cui può essere più difficile. La teologia cattolica e quella ortodossa hanno vaste aree di convergenza: la fede trinitaria, la concezione dei sacramenti, la centralità dell’eucaristia, la comprensione etico/spirituale della vita cristiana ecc. Tuttavia, gli spazi di convergenza sono pure attraversati da diverse tensioni, da qualche divisione e lontananza. 

E in campo etico cosa possiamo apprendere dall'ortodossia?
A lungo si è pensato in ambito cattolico di non aver nulla da imparare dall'ortodossia, ma che anzi fossero gli ortodossi a dover apprendere il sapere etico da noi. Soltanto col Vaticano II, questa visione ha subito cambiamenti e si è iniziato ad apprezzare la visione ortodossa della vita morale cristiana come vita in Cristo e nella chiesa, dando spazio alla percezione ortodossa della profonda unità tra vita morale, spirituale e sacramentale. 

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