Il sinodo dei giovani si fa ecumenico

Quattro cattolici, un valdese, due metodisti: questi i giovani componenti del gruppo sinodale ecumenico, fortemente voluto dal vescovo Claudio: "mi ha insegnato che l’ecumenismo non è solo un aspetto della vita della chiesa ma un modo di essere chiesa"

Il sinodo dei giovani si fa ecumenico

«Trovo che questa iniziativa del sinodo dei giovani sia un grande passo che la chiesa cattolica ha deciso di intraprendere per rinnovarsi spiritualmente: dare voce a ragazzi e ragazze che esprimono il proprio pensiero e le proprie esigenze, fa sì che si sentano parte di una chiesa che vuole essere in cammino verso la sua pienezza», sottolinea Federico Tirindelli, cristiano metodista.

«Quando le persone si incontrano e dialogano le differenze si assottigliano moltissimo: nel rispetto delle differenze si possono costruire grandi ponti. Abbiamo notato nel nostro gruppo che sono più le cose che ci uniscono che non quelle che ci dividono. Il vescovo di Padova, che ha sollecitato queste riflessioni, ha avuto un’intuizione bellissima e affascinante, ha colto uno dei problemi fondamentali del futuro», dice Alberto Ruggin, cristiano valdese.

«L'iniziativa del sinodo è strepitosa. Dare la parola a noi giovani, chiederci cosa ci aspettiamo da questa chiesa, quali difficoltà incontriamo nel vivere la fede è fare un passo importante per riavvicinare ragazzi e ragazze alla chiesa stessa». Così Sara Noventa, cristiana cattolica.

Sono considerazioni piene di entusiasmo e speranza, quelle espresse da alcuni giovani che fanno parte di un gruppo sinodale sui generis, in quanto ecumenico, nato con l'obiettivo di essere l’espressione tangibile di una chiesa che guarda al proprio futuro e lo fa alla luce dell’incontro tra confessioni cristiane. Ne fanno parte in sette dai 20 ai 31 anni: quattro cattolici, un valdese, due metodisti. Chiara Lambranzi – della Fuci di Padova (la Federazione universitaria cattolica italiana) – ne è moderatrice: «Si sta rivelando un'esperienza molto arricchente, sia per le esperienze condivise dai partecipanti (è interessante sapere come gli altri vivono la fede nei vari contesti in cui sono coinvolti, i loro "slanci" e le loro fatiche) sia per la preparazione teologica e lo spessore spirituale dei giovani coinvolti».

La genesi di questa iniziativa ha preso le mosse lo scorso anno all’interno del gruppo della Fuci, dove si è deciso di orientare il percorso sulla figura dello straniero e sul tema dell’ospitalità nella Bibbia. Ciò ha portato a interrogarsi riguardo alla presenza del prossimo, quindi colui che è "altro" da noi, all’interno del contesto cristiano, anche alla luce di una ricorrenza importante quale il cinquecentenario della riforma di protestante. Un’ulteriore impulso è venuto dalla cena organizzata presso il Centro universitario di Padova, a cui hanno partecipato, oltre al teologo valdese Paolo Ricca, anche Giacomo Ghedini e Chiara Sormani: l’uno vicepresidente diocesano dell’Azione Cattolica e l’altra presidente femminile della Fuci padovana.

«Il pastore Ricca, attraverso le parole pronunciate in quell’occasione – ricorda Chiara Sormani – ci ha condotto a maturare il desiderio di essere "cristiani in uscita" e di incontrarci con i coetanei protestanti della nostra città». È nata così l’iniziativa comune "I giovani e la fede" che ha portato lo scorso maggio a un incontro tra ragazzi e ragazze cattolici e protestanti. La Sacra Scrittura è stato il punto di convergenza tra le diverse confessioni cristiane e, anche grazie a don Marco Barcaro assistente della Fuci e alla pastora Ulrike Jourdan per il gruppo dei giovani metodisti e valdesi, «si è potuto "gustare" la bellezza di essere cristiani». È stato poi il vescovo Claudio, venuto a conoscenza dell’iniziativa, a incoraggiarla fortemente affinché si creasse un gruppo sinodale ecumenico. «Questa iniziativa – sottolinea ancora Chiara Sormani – mi ha insegnato che l’ecumenismo non è solo un aspetto della vita della chiesa ma un modo di essere chiesa, perché ci ricorda che nessuno si salva da solo. Ci siamo scoperti non più cattolici, metodisti o valdesi ma cristiani in ricerca, in cammino sulla strada di Gesù e innamorati dello stesso Dio».

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