L'appello dei vescovi alla politica veneta: la legge di stabilità mette a rischio la scuola paritaria

Come vescovi del Veneto ci siamo ritrovati nei giorni scorsi, in via straordinaria, per esaminare l’attuale situazione e le prospettive concernenti le scuole paritarie e la formazione professionale, alla luce della ridottissima previsione di spesa e di investimenti emergente dalla legge di stabilità appena varata dal governo nazionale e delle paventate ulteriori diminuzioni di finanziamenti da parte degli enti locali.

L'appello dei vescovi alla politica veneta: la legge di stabilità mette a rischio la scuola paritaria

La nostra preoccupazione per la sussistenza e il futuro delle scuole paritarie e della formazione professionale – realtà, a pieno titolo, “pubbliche” e quindi aperte a tutti – risulta forte e crescente
Pur apprezzando il proposito più volte affermato dalla politica di rimettere la scuola al centro delle priorità del paese, non possiamo non rilevare che anche gli ultimi elementi negativi di novità contribuiscono ad aggravare ulteriormente lo stato di crisi e difficoltà che attanaglia le scuole paritarie e che sta già costringendo alla chiusura parecchie strutture scolastiche della nostra regione.

Voi conoscete certamente la notevole rilevanza che tale sistema ha per il nostro paese e, in modo particolarissimo, per il Veneto dove – solo a titolo di esempio – due bambini su tre frequentano le scuole paritarie dell’infanzia mentre la formazione professionale continua a costituire un argine efficacissimo alla dispersione scolastica e un valido inserimento nel mondo del lavoro.
Vi è inoltre noto che, in media, uno studente delle scuole paritarie “costa” dieci volte di meno rispetto ad uno studente delle scuole statali. È questo un elemento non proprio secondario e, anzi, piuttosto significativo in modo particolare in tempi, come questi, nei quali si punta a un efficace controllo della spesa per non disperdere le risorse pubbliche.

A dimostrazione dell’alto valore pubblico e sociale della scuola paritaria, tali realtà rappresentano una presenza viva e capillare, popolarissima e molto radicata sul territorio della regione Veneto; costituiscono una risorsa preziosissima e indispensabile per le famiglie, anche e soprattutto per quelle maggiormente colpite da crisi, fragilità e disagio.
Queste scuole, infatti, garantiscono non solo un servizio educativo e formativo ma un vero e proprio servizio “sociale” fatto di accoglienza e disponibilità quotidiana, reale coesione e integrazione.

Vi sollecitiamo perciò – condividendo queste nostre considerazioni – ad attivarvi con urgenza e con decisione per non far mancare alle scuole paritarie e delle formazione professionale le risorse oggi più che mai necessarie e vitali per garantirne la sopravvivenza e l’esistenza futura, attuando così – finalmente! – la piena ed effettiva parità scolastica nonché il rispetto del diritto alla libertà di scelta educativa sancita dalla costituzione italiana, attuata ormai in gran parte dell’Europa e anche evidenziata, con i principi di solidarietà e sussidiarietà, dalla dottrina sociale della chiesa.

Sarebbe un evento drammatico per tutti se molte altre realtà, come purtroppo sta già per accadere, fossero costrette a chiudere, dilapidando in tal modo un patrimonio ingente di passione educativa, competenze, servizi alla famiglia e lavoro per tante persone.
Un patrimonio sin qui aperto e offerto, storicamente, a tutti e senza alcuna distinzione.

Non è così difficile immaginare il disagio enorme – e il comprensibile risentimento – di famiglie che si trovassero prive dell’unico asilo nido o dell’unica scuola dell’infanzia presenti nel comune o nella frazione di residenza, come avviene in molti casi nel Veneto.
Ci preoccupa molto anche il dramma della perdita di posti di lavoro tra gli insegnanti e il personale che opera in queste strutture.

Senza le scuole paritarie – lo possiamo affermare con sicurezza – il Veneto e il nostro paese rischiano di perdere moltissimo: un pezzo della loro identità popolare e un tesoro autentico di bene comune per tutta la nostra gente.

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Fonte: Comunicato stampa