La parola ai preti novelli: le mille parrocchie di don Federico Talone

Anni intensi e proficui, quelli trascorsi in seminario da Federico Talone. il giovane prete di Codiverno ricorda le esperienze di Borgoricco, Galzignano, Villatora (dove per un anno di discernimento ha anche lavorato in una legatoria) e Bronzola e Fiumicello. In queste comunità, in cui ora sta "dicendo" le sue prime messe, è diventato il prete e l'uomo che è ora, a 28 anni. Ecco il suo racconto.

La parola ai preti novelli: le mille parrocchie di don Federico Talone

Federico Talone (31 luglio 1989) è originario della parrocchia di Codiverno di Vigonza. Ha frequentato il liceo artistico Modigliani a Padova, e nel 2009 è entrato a Casa Sant’Andrea. Nel 2010 è entrato in seminario maggiore. Durante la formazione in seminario ha prestato servizio presso le parrocchie di Borgoricco, Galzignano Terme, Villatora. Quest’anno ha svolto il ministero diaconale nelle comunità di Bronzola e Fiumicello.

La domanda

In questi anni di formazione hai prestato servizio in alcune comunità parrocchiali, affiancando preti e laici. Cosa hai raccolto di prezioso da queste esperienze?

Mi capitava spesso nei giorni scorsi, consegnando gli inviti dell’ordinazione presbiterale alle persone, di sentirmi dire: «Ma sei stato in tutte queste parrocchie? Quanta strada hai fatto...». Sono proprio loro a ricordarmi il cammino e la strada percorsa. Quando ho realizzato il biglietto per l’ordinazione e ho scritto dove celebrerò le prime messe, ho ripensato a quelle comunità in cui sono passato e ho fatto servizio. Guardo a loro come le diverse fasi di crescita di un uomo di fronte a un momento importante della sua vita.

A Borgoricco, la prima comunità in cui sono stato, mi vedo come un bambino appena svezzato, che muove i suoi primi passi, incerti, frettolosi e impulsivi. Un bambino che ha appena scoperto qualcosa di importante: la chiamata del Signore. Ricordo con affetto i dialoghi e il confronto con il parroco sull’importanza della relazione con Gesù, soprattutto per noi, chiamati ad essere come lui. Dopo aver imparato a camminare e crescendo sempre più, questo bambino ha bisogno di relazioni.

A Galzignano ho scoperto l’importanza e la bellezza dell’amicizia, nata dalla chiamata del Signore, e la saggezza di un pastore di fronte alle scelte per la sua comunità. E dove vivere queste relazioni?

A Villatora gustato l’amore e la dedizione per la chiesa, grazie alle persone e soprattutto al parroco. Le relazioni come luogo per far crescere la chiesa, dove sono chiamato a vivere e spendermi. A Villatora poi ho vissuto un anno fondamentale nel discernimento. Durante la settimana lavoravo in una legatoria, a contatto con persone che mi hanno insegnato, a modo loro, a rispondere all’invito di Gesù di seguirlo per essere suo amico e discepolo. Queste persone mi ricordavano la responsabilità che abbiamo noi preti: aiutarle ad incontrare Gesù nella loro vita.

E ora mi trovo a Bronzola e Fiumicello, in cui sto imparando che tutto ciò che conta è il Signore, l’importante è Lui.

È vero sono tante parrocchie, e probabilmente non avrò imparato tutto... di strada ce n’è ancora da fare! Però di fronte a queste comunità posso essere riconoscente e rispettoso per come mi hanno accolto, accompagnato e sostenuto con la preghiera e l’affetto. Una cosa le accomuna: attraverso di esse ho visto e ho sentito come il Signore “lavora” nella nostra vita!

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