Mons. Luigi Sartori. A dieci anni dalla morte, un’antologia sulla fede attuale e leggibile per tutti

La pubblicazione contiene un profilo biografico dell’amico mons. Roberto Tura e il testo della conferenza del suo successore sulla cattedra di teologia don Sandro Panizzolo

Mons. Luigi Sartori. A dieci anni dalla morte, un’antologia sulla fede attuale e leggibile per tutti

L’ultimo atto del decennale della scomparsa di mons. Luigi Sartori, aperto il 5 aprile con la conferenza di Sandro Panizzolo, suo successore nell’insegnamento teologico, e che ha visto intrecciarsi nell’arco di alcuni mesi persone, istituzioni e luoghi diversi, è la pubblicazione del volume La passione di credere.

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Testi sulla fede (Cittadella edizioni, pp 118, euro 11,90).

Si tratta di un’antologia di testi del teologo padovano, nato a Roana nel 1924, curata da Giulio Osto e Antonio Ricupero, autore del più recente saggio sull’opera di mons. Sartori La fede lievito della storia (anch’esso coinvolto nelle iniziative del decennale).

L’antologia usufruisce della disamina dei testi effettuata in questo precedente studio, ma nello stesso tempo costituisce una porta autonoma e privilegiata d’accesso al pensiero di Sartori, alla sua vasta ma non sporadica produzione. Uno stimolo a rilanciare «alcuni dei suoi più fecondi fermenti teologici» che ruotano attorno alla questione sempre attuale della fede, «nella quale le riflessioni riproposte mantengono la loro inalterata freschezza».

Nonostante si tratti di scritti vergati ventitrent’anni fa, infatti, essi mantengono un’inalterata attualità, una piena significanza, oltre a confermare la completa leggibilità, accessibile e sempre alla portata di tutti, che ha contraddistinto questo nostro maestro del pensiero teologico. Di volta in volta, procedendo per brevi, efficaci capitoletti, la fede inquadrata nella prospettiva del concilio Vaticano II viene messa da Sartori a contatto con l’esperienza umana, l’unità della chiesa, la libertà, l’apocalissi e la speranza, l’eucaristia, il futuro, la cultura, la storia, l’Europa, l’etica, il dialogo, la testimonianza missionaria, la scienza, il divenire.

Il mosaico di scritti delinea un credere che «ha come atteggiamento essenziale – e sono proprio le ultime parole di Sartori riportate nell’antologia – per essere autentica la disponibilità al movimento, al nuovo; deve essere “metanoia”, capacità di rinnovamento. Una fede incapace di passare da età a età non è vera fede».

Il volume è accompagnato da un profilo biografico scritto da mons. Ermanno Tura, confratello, collega e amico di Sartori. La confidente vicinanza di Tura a Sartori gli consente di elencare passo passo i tanti contributi che egli ha offerto allo sviluppo del pensiero teologico contemporaneo, ma anche di indicare altre frontiere in cui «l’impegno si prospetta egualmente intenso e generoso, ma non è sempre documentabile» come il suo apporto, capofila di un gruppo di amici, al ripensamento e alla stesura dei catechismi nazionali, particolarmente del catechismo degli adulti Signore da chi andremo?

La pubblicazione offre il testo della conferenza di don Panizzolo, “Luigi Sartori, un appassionato di Dio”, che lo colloca tra i protagonisti dell’orizzonte postconciliare italiano «che orienta la riflessione, provoca il dibattito, stimola il confronto». Panizzolo indica la “vocazione segreta” della sua vita: il dialogo tra fede cristiana e cultura moderna, rivolto all’incontro tra credenti e “altro credenti”.
Le circostanze lo misero invece nel dialogo tra le confessioni cristiane in cui ha dato “il meglio di sé”.

Segue un essenziale repertorio bibliografico di saggi, scritti autobiografici, interviste, raccolte, per chi volesse inoltrarsi nel la conoscenza dell’autore.

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