Nell'inno del Sinodo tutta la gioia dell'incontro con Gesù
Sulla scia di Enzo Jannacci o Mimmo Locasciulli, medici di professione e musicisti per passione, anche Antonio Ambrosin racchiude in sé queste due caratteristiche. Lui, studente del terzo anno di Medicina, è l’autore di musica e testo di “Incontro” l’inno ufficiale del Sinodo dei giovani.
“E’ stato don Mirco Zoccarato, che mi conosceva essendo stato cappellano nella mia parrocchia, a chiedermi tre mesi fa di comporre un brano appositamente per questo evento. Io avevo già composto altre canzoni per grest e attività parrocchiali e fin da piccolo avevo studiato pianoforte. All’inizio ero un po’ timoroso, ma ho colto questa bella sfida e ho accettato volentieri”.
Tutto è basato sull’episodio evangelico di Zaccheo, che ha fatto da sfondo al percorso di avvicinamento al Sinodo dei giovani.
La prima e la seconda strofa sono la rielaborazione del dialogo tra Zaccheo e Gesù. “L’albero di sicomoro citato nel Vangelo mi particolarmente ha ispirato – spiega ancora Antonio – perché l’ho visto come un punto privilegiato da cui il piccolo Zaccheo può vedere Gesù, ma da dove può anche nascondersi in mezzo alle foglie. Lui era un peccatore pubblico e poteva avere paura del giudizio del Messia, pur essendo allo stesso tempo incuriosito e interessato dalla sua presenza”.
Nel testo trova spazio anche il gioco di sguardi che è molto presente in questo incontro evangelico, come in altri episodi della predicazione di Gesù. “Mi piaceva evidenziare il fatto che Dio ti ama, ama proprio te, anche i tuoi difetti ed errori”.
Nel ritornello non ci sono più solo Gesù e Zaccheo, ma si usa il plurale, ad indicare il fatto che tutti sono coinvolti nell’incontro.
“Qui – aggiunge Antonio – c’è il senso della comunità, del non essere soli e isolati, e anche la traduzione letterale della parola sinodo, dove si dice camminiamo insieme.”
E anche la terza strofa mantiene la tonalità collettiva.
“Qui ho cercato di rispondere alla domanda del sinodo posta dal vescovo Claudio, chiedendo cosa il Signore vuole dalla chiesa di Padova: il comandamento dell’amore è l’unica risposta sensata”
I ritmi sono molto rockettari, ma al contempo con una melodia accattivante e facile da imparare.
“Come spesso mi succede è nata prima la musica e poi il testo; in seguito, con l’aiuto di alcuni amici, tra cui Andrea Lion e il suo studio di registrazione, abbiamo fatto gli aggiustamenti necessari. Devo ringraziare anche i musicisti, provenienti dalla cosiddetta christian music che sono stati riuniti per l’occasione per dare la veste definitiva al pezzo: Denis Centanin, Andrea Badan, Diego Ruviliani e Simone Bugno”.
Il brano esordirà ufficialmente durante la celebrazione di apertura del Sinodo ma può essere già ascoltato su www.giovanipadova.it e sulla pagina Facebook del Sinodo.