Preghiera: iniziativa delle Elisabettine con le parrocchie di Carmine e Natività

"Al pozzo del cuore di Dio" è il titolo dell'iniziativa promossa dalle Elisabettine della casa madre di via Beato Pellegrino, con il coinvolgimento delle parrocchie limitrofe, Carmine e Natività. Obiettivo: raccogliere le preghiere della gente e affidarle alle suore anziane, perché le offrano a Dio

Preghiera: iniziativa delle Elisabettine con le parrocchie di Carmine e Natività

Parlare a Dio con le parole della gente. È questo il senso dell’iniziativa “Al pozzo del cuore di Dio”, che vede coinvolte le Elisabettine anziane della casa madre di via Beato Pellegrino 40 e i fedeli di due parrocchie vicine, Carmine e Natività, su un terreno comune: quello della preghiera. «L’iniziativa è nata da una constatazione – spiega suor Aurora Peruch – Nella casa madre ci sono circa una novantina di suore tra anziane e malate, che hanno dato tanto nel corso della loro vita e ora vivono l’apostolato soprattutto nella dimensione della preghiera. Ci siamo chieste: come mettere a disposizione del territorio tutto questo “capitale”? Abbiamo capito che queste sorelle potevano portare nel cuore le preghiere delle persone del nostro territorio. Potevano “riversarle”, pregando con le parole della gente, nel pozzo del cuore di Dio».

L’iniziativa, che è partita l’estate scorsa, funziona così: ogni parrocchia ha previsto un’anfora in chiesa, nella quale le persone possono inserire un foglietto con la propria preghiera («che abbiamo chiamato “richieste d’acqua”»); sono poi stati individuati due portatori d’anfora per parrocchia, che ogni mese raccolgono le preghiere e le portano in casa madre, dove ha sede “il pozzo del cuore di Dio” (un’anfora più grande); le anfore parrocchiali, una volta svuotate, vengono riportate nelle rispettive chiese per essere nuovamente riempite. Il primo sabato del mese, alle 9.30 nella chiesa di San Giuseppe in via Vendramini, viene recitato il rosario aperto a tutti e a ogni decina si leggono le preghiere giunte dalle parrocchie. Il tutto in collegamento audio con la casa madre e in particolare con le suore anziane e malate, che dopo questo momento pubblico di preghiera continuano a offrire al “pozzo del cuore di Dio” le richieste della gente.

All’anfora della casa madre arrivano molte preghiere. «I temi ricorrenti sono: famiglia, lavoro e salute. Molti biglietti sono firmati, segno di fiducia nei nostri confronti e voglia di dirsi fino in fondo. Al rosario del sabato abbiamo cominciato a leggere anche le preghiere che giungono al nostro sito, elisabettine.org A queste rispondiamo e spesso le persone ci raccontano come sta andando la loro vicenda». 

Nel nome dato all’iniziativa c’è un richiamo, per le Elisabettine, all’insegnamento e all’esperienza della fondatrice. «Elisabetta Vendramini si è trovata ad affrontare difficoltà notevoli soprattutto nel sostegno a poveri, ammalati e orfani. È in queste occasioni, che prega: “Signore, prestami il tuo cuore per amare le figlie mie, e i miei prossimi, con particolarità chi mi pesa...; nella mia morte riprendilo, lo chiedo solo in prestito, solo per amarti...”».

Tra i portatori d’anfora c’è Manuela (gli altri sono Laura, Luciana e Vincenzo): «Quando porto le preghiere al “pozzo” in casa madre – spiega – mi sento di essere, anche se “di nascosto”, ponte tra la comunità parrocchiale e le suore in preghiera. Ho accettato questa proposta, rivoltami dal parroco, perché vivo la preghiera io per prima come centro della vita: personalmente, con i figli, in comunità... Anche la parrocchia ha reagito bene: il parroco ha accolto la proposta, ne ha parlato in consiglio pastorale e ora c’è chi attende che l’anfora venga svuotata perché le suore possano portare al “pozzo del cuore di Dio” le richieste della gente».

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