Quattro cattolici, un valdese, due metodisti: questi i giovani componenti del gruppo sinodale ecumenico, fortemente voluto dal vescovo Claudio: "mi ha insegnato che l’ecumenismo non è solo un aspetto della vita della chiesa ma un modo di essere chiesa"

Parte giovedì 9 novembre il primo appuntamento di adorazione serale, che avrà cadenza mensile, organizzato dagli educatori dell'unità pastorale della Guizza aperto a tutti i giovani. Un appuntamento che racchiude in sé diverse aspettative: ricavarsi un tempo per se stessi, accogliere altri giovani, riflettere sul futuro della chiesa e l'importanza dei gruppi sinodali.

Quasi la metà dei gruppi sinodali si è incontrato per la prima volta. «Quanto bene sta emergendo! E il primo bene sono le persone». Tre le parole chiave per dire cosa sta funzionando: casa, gruppo Whatsapp e libertà.

Alle 23.59 di domenica 15 ottobre si sono chiuse le iscrizioni dei gruppi sinodali del sinodo dei giovani. E possiamo dare qualche numero, per quanto i dati non rendano ragione di tutto il cammino di preparazione, gli incontri e le relazioni, i “sì” ma anche i “no” che abbiamo vissuto in questi mesi di avvio del sinodo.

Sono sei giovani fra i 23 e i 29 anni, cinque ragazze e un ragazzo. Percorsi diversi, ma accomunati dalla voglia di dedicare il proprio tempo libero agli ospiti dell’Opera della Provvidenza. E tutti desiderosi di condividere la propria esperienza con altri giovani: proprio per questo hanno dato vita a un gruppo sinodale.

A Lugo di Vicenza, vicariato di Thiene, alle pendici dell’Altopiano dei sette comuni, il sinodo dei giovani sembra davvero essere virale. Sono ben sette infatti i gruppi che si sono costituiti in parrocchia. Si scende nel centro della diocesi, parrocchia di San Vito di Vigonza, un migliaio di abitanti, quasi al confine con la provincia di Venezia, ma si ritrova la stessa carica e ben tre gruppi al lavoro.

Non solo route in montagna o lungo i torrenti di valle. Per gli scout dei gruppi della diocesi è scoccata l’ora del cammino condiviso del sinodo. L’appello diretto e personalizzato era arrivato qualche settimana fa dal vescovo Claudio. A fargli eco, il video dell’assistente don Daniele Longato. La risposta c’è stata e anche i seguaci di Baden-Powell saranno della partita.

L'esperienza di Dolo: in questa grande comunità nel Veneziano la formula del Sinodo ha fatto brecci, conquistandosi una buona parte del tradizionale appuntamento per gli operatori pastorali e i componenti dei gruppi più attivi, svoltosi lo scorso fine settimana negli ambienti della parrocchia.

Più che una serie di “lezioni” per imparare a fare i moderatori dei gruppi sinodali, il primo weekend rivolto ai giovani già coinvolti nella fase parrocchiale del Sinodo (che si aprirà a metà ottobre) si è rivelata una vera esperienza di fede, ricca di spiritualità. Lo confermano le parole di alcuni fra i trenta e più moderatori che dal 22 al 24 settembre sono stati ospiti del Progetto Hub al Park des Dolomites di Borca di Cadore.

Oltre cento giovani hanno partecipato al secondo esperimento di intelligenza collaborativa. Quattro sfide sul cammino condiviso dei giovani lanciate sulla piattaforma Collaboratorium per capire punti di forza e debolezza, come completare i gruppi, come attrarre chi non frequenta e se si prega a messa domenicale nelle parrocchie.

Si avvicina la chiusura definitiva delle iscrizioni, il 30 settembre. Così è già tempo dei primi bilanci: sono 500 i gruppi, provenienti da 282 parrocchie. Il podio delle parrocchie con più gruppi è composto dal Duomo di Este (ben 11), Cittadella (10) e San Giorgio delle Pertiche (8). Numeri alla mano, sarà il sinodo dei 20enni, che superano il 10 per cento del totale.

È una della parrocchie della diocesi con più gruppi sinodali. I giovani hanno raccolto adesioni e spiegato l'evento anche alla Notte bianca. E poi hanno creato gruppi disomogenei al loro interno per avere un confronto più franco e vivace.

Un vero successo l'"Aperisinodo" di luglio che ha permesso di agganciare molti ragazzi "fuori dal giro" anche grazie a un'ambientazione curata e al gusto della Birra del sinodo. Luca Pedroletti: «Un'occasione più unica che rara: non solo possiamo dire la nostra, siamo certi di essere ascoltati». E nei gruppi c'è anche chi arriva dalla diocesi di Treviso.

Tra alcuni giovani preti è nato il desiderio di formare un gruppo sinodale per condividere con i coetanai sensibilità e aspirazioni. DOn Mattia Francescon, classe 1988, racconta l'esperienza di cui sarà moderatore.

Ogni domenica, le tre comunità parrocchiali ricordano il Sinodo diocesano dei giovani grazie ad alcune preghiere dei fedeli messe a disposizione di tutte le parrocchia della diocesi. «Anche se il Sinodo è prima di ogni cosa il Sinodo dei giovani, dunque interamente “loro” sul piano pratico e operativo, è fondamentale che questo percorso coinvolga tutti, perché tutti possano supportare i giovani e sostenerli attivamente, anche attraverso la preghiera costante», riflette il parroco, don Alberto Pregno.

Simone Pinton, 29enne di Santa Giustina in Colle, fa parte da quasi un anno della commissione comunicazione del Sinodo. Di mestiere programmatore, la sua capacità e il suo expertise sono stati subito preziosi per rendere la trasmissione e la lettura delle informazioni i più agevoli possibile.  

«Il sinodo è la voce di noi giovani». Non ha dubbi nel dare una definizione Elena Michelon, una delle promotrici del gruppo sinodale a San Giorgio di Perlena, frazione di Fara Vicentino, nel vicariato di Lusiana. E siccome è importante ascoltare anche quelli che non frequentano abitualmente la parrocchia, venerdì 4 agosto dalle 21 in poi l'appuntamento è... al bar bruschetteria Centrale in paese.

Dopo essere stati impegnati nell'indagine Sonar che si concluderà in autunno, ora i circa quaranta coordinatori vicariali della comunicazione stanno aprendo un nuovo fronte d'impegno per far conoscere e diffondere nelle comunità parrocchiali gli strumenti comunicativi per il Sinodo dei giovani.

A contagiare questi adulti il fatto di aver vissuto i primi passi del sinodo accanto a don Paolo Zaramella, vicario parrocchiale a Montegrotto prima di dedicarsi completamente al cammino annuale annunciato dal vescovo Claudio un anno fa alla gmg di Cracovia.

L'esperienza di Nicolò Scarparo dell'unità pastorale di Guizza e della commissione preparatoria diocesana del Sinodo dei giovani. Movimento che crea e migliora le relazioni è per lui la chiave per entrare in profondità allo spirito di questa opportunità ecclesiale da non perdere. 

Una tovaglietta di carta che "spiega" il Sinodo sui tavoli delle sagre dell'unità pastorale, ma anche una biciclettata sinodale per tutti i giovani. Sono soltanto due delle iniziative dell'Up di Sant'Urbano nella Bassa Padovana.

«Ci pare che l’opportunità del Sinodo sia per noi una nuova luce all’orizzonte, che per ora ci affascina e incuriosisce. Attende di sorgere in pienezza. Così vorremmo fosse anche della nostra fede, luce sempre più intensa; e della nostra amicizia con Gesù, sole che sorge nel cuore giovane di chi lo cerca!». Così don Alberto Pregno e i giovani del vicariato di Villanova di Camposampiero che domenica 2 luglio hanno atteso l'alba in spiaggia e poi celebrato insieme una messa, come Gesù con i suoi sulle rive del mar di Galilea.

Come sta procedendo il sinodo dei giovani? In quanti hanno scelto di aderire? Dopo l’apertura del 3 giugno, che cosa c’è da fare? E verso quale meta sta andando questo cammino condiviso? Per rispondere alle molte domande delle comunità e dei giovani sul sinodo, don Mirco Zoccarato, direttore dell’ufficio diocesano di pastorale dei giovani, è intervenuto nelle serate di presentazione degli Orientamenti pastorali diocesani 2017-18, Esercizi di fraternità.

Anche nel vicariato di Dolo il sinodo dei giovani è in modalità ON! Da qualche mese si è formata la commissione vicariale per il Sinodo, composta da Riccardo, Lisa, Ilaria, Antonio, Davide R. e Davide G.: tra le prime iniziative, un gazebo itinerante per spiegare il sinodo alle comunità.

La sand art di Romina Baldo, ha “stregato” i giovani presenti alla veglia di Pentecoste. Soprattutto li ha aiutati a entrare nella logica di «Seguimi e... Vai!». Una performance dal vivo durante la veglia di Pentecoste del 3 giugno, che ha trasmesso, attraverso l'emozione, i concetti chiave del Sinodo indetto un anno fa a Cracovia dal vescovo Claudio

Il grande giorno è arrivato. Dopo i mesi trascorsi nell'organizzazione e negli incontri sul territorio per ascoltare, coinvolgere e spiegare, don Paolo Zaramella (coordinatore del Sinodo) e don Mirco Zoccarato (direttore dell'ufficio di pastorale dei giovani) consegnano alla chiesa di Padova le emozioni e le speranze per l'anno di cammino condiviso in cui i giovani sono chiamati a tratteggiare il profilo della chiesa del futuro.
Allegato alla Difesa in edicola e in parrocchia, uno speciale in otto pagine da conservare tutto l'anno con un'intervista al vescovo Claudio e tutto ciò che c'è da sapere per vivere e accompagnare al meglio questa esperienza inedita per la diocesi di Padova.

“Lavoro, oratori, protagonisti, speranza, futuro, Gesù, vicinanza e ascolto”: sono queste le parole che compongono il vocabolario della Chiesa per i giovani. Ad elencarle, a pochi giorni dalla 70° assemblea generale della Cei, dedicata proprio ai giovani, è lo psichiatra Vittorino Andreoli.
Ma le parole "più belle" che hanno usato i vescovi sono state: "La Chiesa vi è vicina e vi vuole bene e facciamo spazio ai giovani e ai ragazzi perché possano sentirsi accolti, amati, ascoltati”.

Sulla scia di Enzo Jannacci o Mimmo Locasciulli, medici di professione e musicisti per passione, anche Antonio Ambrosin racchiude in sé queste due caratteristiche. Lui, studente del terzo anno di Medicina, è l’autore di musica e testo di “Incontro” l’inno ufficiale del Sinodo dei giovani.

«I nostri giovani hanno un mondo dentro. Solo che spesso è difficile raggiungerlo». Così gli operatori dei centri La Tenda di Montegrotto, Il Nodo di Albignasego e Centro Antares di Padova hanno deciso di accettare la sfida e far nascere un gruppo sinodale dei centri.

Il Rapporto Giovani dell’Istituto Toniolo mostra come nel giro di quattro anni la percentuale dei giovani che si dichiarano cattolici sia passata dal 56% al 51%. Eppure ascoltandone ragioni e racconti traspare una profonda attenzione alla "sfera credente". Liturgia e preghiera comunitaria non riscuotono particolare attenzione perché "non ne colgono il significato". Diffuso, invece, l'apprezzamento per Papa Francesco.
Paola Bignardi propone alcune riflessioni in vista dell’assemblea della Cei, dedicata al tema “Giovani, per un incontro di fede” (Roma, 22-25 maggio 2017), e del Sinodo dei vescovi su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” (ottobre 2018)

Un sinodo dei giovani capace di coinvolgere le facce che non si vedono da un po', attraverso un costante passaparola che metta in moto le forze migliori. Nel vicariato di Este è partito il "Sinodo tour", per incontrare i giovani nelle parrocchie e metterli in movimento.

Una città che ingoia la vita giovanile e un pizzico di sana invidia per le campagne e i paesotti dove i giovani si ritrovano numerosi all'ombra del campanile. Al Bassanello il sinodo è un'occasione a lungo attesa di riscatto, sul quale si scommette con convinzione.

Il sinodo dei giovani si racconta con mezzi "giovani". A San Giorgio delle Pertiche il percorso voluto dal vescovo Claudio cammina grazie a lacci di scarpe, viene immortalato con sagome speciali e viene gustato sotto forma di birra artigianale. Don Nicolò Rocelli, vicario a Santa Maria Assunta di Campodarsego, ci racconta l'impegno dell'équipe vicariale e dei tanti giovani che hanno accettato questa scommessa.

L'attesa ora è tutta per le tracce: gli spunti su cui i gruppi sinodali si confronteranno nei tre incvontrio previsti fra ottobre e novembre. Ebbene, le tracce esistono e sono praticamente pronte. I test a cui sono state sottopostre nelle scorse settimane hanno dato buoni esiti. Ecco gli obiettivi degli incontri autunnali dei gruppi sinodali.

Questa mattina, all'udienza generale in piazza San Pietro c'erano anche loro Michele LazzarettoAndrea Melato e Jessica Bonetto, tre dei 35 membri della Commissione preparatoria del Sinodo dei Giovani della diocesi di Padova. Al termine della catechesi, grazie a Ernesto Olivero e a una ventina di volontari del Sermig che stanno organizzando il mondiale dei giovani del 13 maggio a Padova, hanno consegnato al papa il poster del sinodo e una lettera scritta di loro pugno.

A Bologna, dal 20 al 23 febbraio, si è tenuto il convegno nazionale di pastorale giovanile “La cura e l’attesa”, appuntamento che raccoglie i frutti della gmg di Cracovia e mette in moto la Chiesa italiana verso un altro appuntamento universale: il sinodo dei vescovi dell’ottobre 2018 che il papa ha voluto dedicare al tema dei giovani. Don Mirco Zoccarato, direttore della pastorale giovanile di Padova, racconta il cammino della pastorale giovanile Italiana sul quale si innesta anche il percorso del Sinodo dei Giovani di Padova.

Il 13 marzo è una delle date chiave della strada verso il sinodo dei giovani di Padova che si aprirà ufficialmente a Pentecoste, il 3 giugno. Le équipe nate nei vicariati infatti si ritroveranno lunedì prossimo o nei giorni immediatamente successivi per fare il punto della situazione, organizzare la partecipazione al Missio meeting del 2 aprile e alla via crucis all'Opsa del 12 e per organizzare altri eventi promozionali sul territorio. 

Il vicariato di Abano Terme ha scelto la piscina più profonda del mondo, la Y40 dell'hotel Millepini di Montegrotto, per presentare il sinodo dei giovani in un evento chiamato "Water and temptations". Un invito a "immergersi" nell'amore di Cristo e in questa opportunità voluta dal vescovo Claudio per far "emergere" le loro idee sulla chiesa di oggi e di domani. 

Prenderà il via ufficialmente il 3 giugno, e solo in settembre il Sinodo inizierà a riunire i gruppi nelle parrocchie. Eppure, già da oggi, nei vicariati, il Sinodo inizia a “carburare” trainato dal lavoro delle equipe preparatorie. A Piove di Sacco, Arzergrande e Pontelongo, tre grossi vicariati tra Padova e Venezia, già si lavora insieme, con la creazione di un’equipe “trivicariale” per pubblicizzare e far conoscere la proposta anche per raggiungere chi si è allontanato.

Sinodo e nuove tecnologie: si è svolto il 17 febbraio a Padova il primo esperimento in ambito ecclesiale di "intelligenza collaborativa" mediata dall'informatica. Oltre un centinaio di giovani, collegati da ogni angolo della diocesi, ha sfruttato la rete per ideare insieme nuovi modi per tradurre l'essenza del Sinodo in un linguaggio più a misura di under 30.

Il vicariato marcia spedito verso il sinodo diocesano dei giovani che prenderà ufficialmente i via il 3 giugno. Per avvicinare le comunità parrocchiali, e in particolare i più giovani all'evento, sono in programma tre veglie a cominciare da mercoledì 15 febbraio nella chiesa di Saletto. A seguire, martedì 21 a Merlara e il giorno dopo a Casale di Scodosia.  

Sarà l'evento principale per la chiesa di Padova in questo 2017. Si aprirà il prossimo 3 giugno. Ma dall'annuncio del vescovo Claudio, a Cracovia in luglio, molto lavoro è già stato fatto. Gli incontri di presentazione nei vicariati infatti continuano. La commissione preparatoria, così come le altre che sono nate, sta lavorando alacremente. Lo sguardo di tutto è rivolto all'apertura del sinodo, ma ancor più al dopo.

Varcata la soglia dei 70 incontri nelle parrocchie e nei vicariati della diocesi per coinvolgere sempre più giovani nel Sinodo voluto per loro dal vescovo Claudio che si aprirà ufficialmente il 3 giugno. Fino ad allora le commissioni lavoreranno a pieno ritmo. Don Paolo Zaramella: «Sarà un'esperienza decisiva».

Come procede la preparazione del sinodo dei giovani, convocato dal vescovo Claudio a Cracovia? Ecco la testimonianza di Chiara Gambin, una dei duecento ragazzi dai quattro angoli della diocesi e da tutte le sensibilità ecclesiali coinvolti in modo più diretto nella costruzione della "strada insieme" che richiamerà tutti i 18-35enni a scoprire la missione della chiesa di Padova oggi.

Domenica 23 si è incontrata per la prima volta la commissione preparatoria del sinodo dei giovani formata da 37 ragazzi provenienti da tutta la diocesi e tutte le sensibilità. Ora si ritroverà ogni mese. Accompagnata da un gruppo di preti voluto dal vescovo Claudio. Ecco il bilancio di don Paolo Zaramella, coordinatore del sinodo. Prossimo appuntamento il 13 dicembre alla veglia agli Eremitani.