Croce-Via, la Passione itinerante di Antonio Gregolin

Lo spettacolo itinerante promosso dal circolo Acli don Pietro Carpenedo, tornerà mercoledì santo 23 marzo a Breganze (Vicenza), a partire dalle 20 con ritrovo e partenza da piazzetta Acli, da dove partirà il singolare percorso a piedi sotto la luna piena (anche in caso di pioggia), che toccherà sette luoghi simbolo del paese collinare.

Croce-Via, la Passione itinerante di Antonio Gregolin

Esiste un sacro che sia laico?
Non si sta parlando di una contraddizione in termini, quanto di quel punto d’incontro tra il credente e il laico. Ne è convinto Antonio Gregolin, giornalista e poliedrico artista che da anni offre una serie di proposte che si trovano su quest’esile confine dell’umano. Una sorta di esplorazione nella “terra di nessuno” dello spirito, dove chiunque può sperimentare il senso e l’idea del “sacro”.

Croce-Via il suo lavoro teatrale partorito qualche anno fa, ha già nel titolo questa precisa indicazione: la croce e la via.
Lo spettacolo itinerante promosso dal circolo Acli don Pietro Carpenedo, tornerà mercoledì santo 23 marzo a Breganze (Vicenza), a partire dalle 20 con ritrovo e partenza da piazzetta Acli, da dove partirà il singolare percorso a piedi sotto la luna piena (anche in caso di pioggia), che toccherà sette luoghi simbolo del paese collinare.

Sette tappe, come i sette giorni che Gregolin racconta ispirandosi ai fatti salienti della settimana santa
«Quando li ho scritti, e parliamo di una decina di anni fa –racconta il regista – ero da poco rientrato da una forte esperienza nella Bosnia devastata dalla guerra. Lì ho visto molti calvari. Molti cristi e sepolcri. Ho respirato il tradimento, la passione e compassione, ragion per cui ho chiesto la prefazione della mia raccolta di testi a mons. Pero Sudar, vescovo di Sarajevo. L’ispirazione mi è venuta facendo una comparazione tra il nostro tempo e quello vissuto da Gesù di Nazareth. Tra l’esperienza umana di ognuno di noi e quella misteriosa del Cristo».

Non una rilettura pedissequa dei vangeli della passione, ma un’interpretazione della nostra più autentica condizione terrena
«Per una volta proviamo noi a diventare Cristo – aggiunge provocatoriamente Gregolin – per meglio capire il Cristo». Le sue sono parole leggere e grevi, che sanno di poesia e cronaca. S’ispirano alla contemporaneità cercando la luce nell’oscurità.
Così si leggono le parole dedicate alla domenica di Pasqua, in quello che è uno dei passaggi più alti dello spettacolo, animato da un terzetto di strumentisti composto da Alessandro Ceccato al flauto, Davide Gerolimetto al violino e Pietro Squarzon alla chitarra classica, con la recitazione degli attori Luisa Vigolo e Mauro Forlani.

Per informazioni: circolo Acli Breganze, 0445-300882 oppure 333-6870642.

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