Siamo arrivati a questo punto!

È arrivata a conclusione anche l’avventura dei #giornalistiinquarantena, la piccola rubrica corsara nata per raccontare il bicchiere mezzo pieno di questa difficile stagione della nostra vita.

Siamo arrivati a questo punto!

Alla fine arriva, forse, la Fase 2 e con lei tutto si avvia a tornare alla normalità. Finiscono i cori dal balcone dove ancora resistevano, terminano le sessioni domestiche di panificazione e anche noi giornalisti in quarantena cerchiamo di tornare alle nostre vite. Almeno ci proviamo.

In queste settimane abbiamo continuato a lavorare in modo smart, come ben si addice ad un gruppo di free lance, e a sperimentare altri termini inglesi di imprecisato significato ma sicuro appeal

Giornalisti "in quarantena" è nata così, un po’ per caso, durante una call come se ne facevano tante anche quando ancora si chiamavano telefonate, per parlare di lavoro e scambiarsi qualche idea fra colleghi. 

Le nostre vite stavano cambiando all’improvviso e, per una volta, abbiamo deciso di raccontare quello che stava succedendo all’interno delle nostre case e non all’esterno. Il mondo è entrato nei nostri salotti, nei giardini e s’è seduto al tavolo da pranzo a sbirciare i compiti dei bambini intenti a far scuola in videoconferenza.

Una stagione unica, storica sotto tutti i punti di vista che valeva la pena di immortalare come sappiamo fare meglio: scrivendo con un pizzico di ironia, speranza e sentimento. Non cronaca, insomma, ma narrativa.

Al progetto del nostro diario pubblico si è subito appassionata tutta la Redazione della Difesa del Popolo alla quale va tutta la nostra stima e il ringraziamento per averci lasciati liberi di esprimerci. 

E quale miglior modo di concludere questa rubrica se non lasciando parlare ciascuno di noi? 

«Un’esperienza nata per caso, un bisogno catartico di raccontarmi del quale all’inizio non ho compreso la portata. Pensavo fosse solo uno spazio di riflessione personale. Invece #giornalistinquarantena si è trasformato in un luogo di conoscenza della vera essenza dei colleghi che conoscevo solo per il poco tempo di una riunione di redazione dove per altro spesso non ci si mostra per quello che si è veramente. È incredibile quanto attraverso il proprio stile personale di scrittura ci si racconti e ci si esponga in tutta la propria bellezza interiore. Grazie a chi ci ha letti, a chi si è messo in gioco scrivendo e a tutta la redazione che ci ha donato questo spazio di verità personale». 

Rossana Certini

«Sono stato contento di aver dato un contributo sia pur minimo a questa bella iniziativa che, da collaboratore ormai di lunghissimo corso (e un po’ spompato), non posso che ammirare per le belle forze nuove, idee e sensibilità che ha fatto emergere!». 

Piero Cioffredi

«Sinceramente all’inizio ero restia all’idea di scrivere di me stessa, poi leggere i vostri racconti pieni di ironia e fantasia mi ha fatto venire voglia di mettermi in gioco. E alla fine è stata una bella esperienza». 

Madina Fabretto

«Ho letto riflessioni molto belle, profonde di diversi giornalisti reclusi... lo scrivere a me ha aiutato a cogliere meglio cosa stessi e sto vivendo! Un grazie a Rossana e Gianluca per questa bella iniziativa!». 

Paolo Gallerani

«Questo diario settimanale è stato un aiuto importante. Con le vostre storie non mi sono mai sentita isolata. @giornalistaalverde saluta e ringrazia». 

Donatella Gasperi

«Per una vita mi sono chiesto come sarebbe stato se mi fossi trasferito tra le mie amate montagne e, almeno per qualche settimana, ci sono riuscito! C’è voluta una quarantena ma alla fine qualcosa di buono, almeno per me, è nato: ho recuperato vecchi legami, costruito nuove amicizie e riscoperto la gioia di leggere e scrivere qualcosa che non sia il solito bollettino di guerra. Se non è Provvidenza questa... grazie!».

Gianluca Salmaso

«È stato terapeutico scrivere e leggervi. Ci sono stati momenti di sconforto ma questa rubrica per oltre un mese mi ha dato la dose quotidiana di ottimismo per ripartire! E mi ha fatto sentire vicino a ciascuno di voi senza autocertificazione!». 

Vanni Sgobba

«Il peso della quarantena si è alleggerito pensando a cosa scrivere per la rubrica e attendendo con curiosità di leggere le “altre storie”. Una preziosa condivisione di pensieri, riflessioni, abitudini scardinate, preoccupazioni, scampoli di vita vera! Grazie a tutti!».

Lodovica Vendemmiati

A nome di tutti noi #giornalistiinquarantena ancora una volta grazie al Direttore della Difesa del Popolo e a Patrizia Parodi per averci dato spazio e fiducia in questi anni, alla Redazione e all’Editore per la disponibilità con cui da sempre collaboriamo. 

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