La parola del Papa

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Severo richiamo: «I gesti esteriori di religiosità non bastano per accreditare come credenti quanti, con la cattiveria e l’arroganza tipica dei malavitosi, fanno dell’illegalità il loro stile di vita». Mons. Nunzio Galantino ha assicurato che le parole del papa hanno purificato «sempre di più le nostre scelte pastorali» e intensificato la «vigilanza sulle manifestazioni popolari della nostra fede».

Papa Francesco ha scelto l'inno alla carità della Prima Lettera di san Paolo ai Corinzi come "Magna Charta" per i nuovi porporati. Cordiale stretta di mani con Benedetto XVI. Ai cardinali ha ricordato che «chi vive nella carità è de-centrato da sé». E ancora: «Quella cardinalizia è certamente una dignità, ma non è onorifica». Dunque, «un cardine, un perno, un punto di appoggio» per la vita della comunità.

È una traccia indelebile quella lasciata da Francesco fra gli ospiti stranieri del "Campo Arcobaleno". Nella parrocchia di Santa Maria del Soccorso, guidata da don Mario Maggioni, a soli 200 metri dalle baracche, si respira l'aria delle villas miserias che Bergoglio ha lasciato a Buenos Aires. Ma qui si tocca con mano la chiesa in uscita e che non fa rumore.

Le parole del papa sulla pedofilia mettono tutto su una prospettiva diversa: dice che è ora di passare dalle parole alle azioni, non dimenticando mai la preghiera, il vangelo, la radicale opzione per i piccoli che sono i senza voce della società moderna. Con lui diciamo ai genitori che «la chiesa è una casa sicura per i loro figli».

In un contesto di grande e «approfondita riflessione ecclesiale» e di «un processo sinodale» che culminerà nel prossimo ottobre con il sinodo ordinario, papa Francesco indica la famiglia come "punto di riferimento" anche per la 49ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (17 maggio 2015). I media? «Tendono a volte a presentare la famiglia come se fosse un modello astratto da accettare o rifiutare, da difendere o attaccare, invece che una realtà concreta da vivere».

Nel suo discorso al corpo diplomatico, rispetto al fondamentalismo, Francesco ha chiesto «una risposta unanime che, nel quadro del diritto internazionale, fermi il dilagare delle violenze, ristabilisca la concordia e risani le profonde ferite». Ha rivolto anche un appello ai «leader religiosi, politici e intellettuali specialmente musulmani», affinché condannino qualsiasi interpretazione fondamentalista ed estremista della religione.

"Non più schiavi, ma fratelli": è il tema del messaggio del papa per la XLVIII Giornata mondiale della pace che si celebrerà il 1° gennaio 2015. Oltre all'immenso lavoro delle congregazioni religiose, occorre anche «un triplice impegno a livello istituzionale di prevenzione, di protezione delle vittime e di azione giudiziaria» da parte di stati, organizzazioni intergovernative e imprese.

Nella sala del Trono del palazzo patriarcale, al Fanar di Istanbul, il papa e il patriarca hanno firmato la Dichiarazione congiunta. Un testo intenso e concreto nel quale si appellano alla comunità internazionale ma si rivolgono anche all'Islam autentico: «Ogni sforzo per costruire una cultura di pace e di solidarietà fra le persone e fra i popoli».