Brexit, martiri Tibhirine, Scholas Occurrentes, scuolabus San Donato, Giornata vittime mafia, Nicaragua, elezioni europee

Il riepilogo delle principali notizie dall'Italia e dal mondo a cura dell'agenzia Sir.

Brexit, martiri Tibhirine, Scholas Occurrentes, scuolabus San Donato, Giornata vittime mafia, Nicaragua, elezioni europee

Consiglio europeo: Tajani, “estensione Brexit non oltre l’11 aprile”

(Bruxelles) L’eventuale estensione dell’Articolo 50 “dovrebbe essere il più breve possibile ed essere concessa solo nel caso in cui fosse raggiunto, nel corso della prossima settimana, un accordo alla Camera dei Comuni sul trattato di uscita”. Lo ha ribadito il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, nel suo discorso dinanzi ai 28 capi di Stato e di governo Ue, riuniti a Bruxelles per il Consiglio europeo che sta valutando la richiesta inglese di spostare in avanti la data del Brexit. “A una settimana dalla scadenza del 29 marzo, spetta ora ai britannici trovare una via di uscita. Il Parlamento continua a credere che l’accordo negoziato rimanga l’unica soluzione disponibile per assicurare una uscita ordinata e limitare i danni per i cittadini e le imprese”. Tajani segnala anche una data massima per l’estensione dell’Articolo 50: “non oltre l’11 aprile, ultima data utile per il Regno Unito per organizzare le elezioni al Parlamento europeo”. Il presidente ha aggiunto: “per noi una estensione ha senso solo se la settimana prossima vi sarà l’accordo della Camera dei Comuni sul trattato di uscita. In caso contrario, una estensione non avrebbe alcun senso: che i britannici chiedano un rinvio sine-die e organizzino le elezioni dei deputati britannici al Parlamento europeo”.

Missionari martiri: la testimonianza dell’ultimo dei sopravvissuti alla strage dei monaci di Tibhirine

“Il posto era organizzato bene, c’era il muro di recinzione con una piccola porta. Non c’era il cancello. Ci siamo svegliati per il rumore delle voci da fuori, allora ho pensato: ‘Eccoli!’. Perché c’era una persona che faceva il palo, e la piccola porta non era stata chiusa a chiave con il catenaccio. Non era la prima volta che venivano di notte, per chiedere un dottore, una medicina o cose del genere. Io ho aspettato che bussassero, ma non lo hanno fatto”. È la testimonianza dell’ultimo sopravissuto dei monaci di Tibhirine, in Algeria, dove la notte del 27 marzo 1996 furono sequestrati sette monaci trappisti dal Monastero di Nostra Signora dell’Atlante e uccisi il 21 maggio. Frère Jean-Pierre, originario della Lorena e oggi ultra novantenne, racconta: “Parlavano tra loro. Sembravano pochi, invece il guardiano in seguito mi ha detto che erano una ventina e avevano circondato la casa. A un certo punto sento la porticina che si apre e dalla finestra vedo un uomo con il passamontagna e il fucile in spalla entrare. Sembrava solo, non potevo vedere gli altri dietro il muro ma li sentivo…”.

Papa Francesco: a Scholas Occurrentes, “i giovani non sono il futuro, sono l’oggi”. “Giovani e anziani dialoghino tra loro”

“I giovani sono l’oggi: non sono il futuro o il ‘frattempo’ di Dio”. Lo ha detto il Papa, nel suo breve saluto a braccio, in spagnolo, con cui ha concluso l’incontro di oggi nella sede romana di Scholas Occurrentes, a Palazzo San Calisto, dove è arrivato dopo le 17. “Se pensiamo che i giovani siano il futuro, nel frattempo perdono le speranze e le illusioni e si addomesticano”. Al contrario, per Francesco, “i giovani sono creativi, sono una potenza inimmaginabile”. L’esempio citato dal Papa è la recente mobilitazione di tutti i giovani del mondo “per difendere l’ambiente”. Ma “la sola protesta non serve, se non c’è la creatività”, ha ammonito il Santo Padre: “Protestare sì, ma la protesta non arriva a risultati concreti se non si costruisce. Si può sbagliare, ma meglio sbagliare costruendo, che con le braccia conserte”. “Giovani e anziani dialoghino tra di loro”, l’invito finale: “Se i giovani stanno senza gli anziani, perdono le loro radici, il senso della storia, l’appartenenza. Se gli anziani stanno senza i giovani, si sentono isolati e muoiono tristi. È il momento, come dice il profeta Gioele, che i vecchi sognino e i giovani profetizzino. È un dialogo fecondo, che dà radici ed evita che i giovani siano sradicati”.

Autobus dato alle fiamme: mons. Gianotti (Crema), “azione di inqualificabile violenza, chi è colpevole ne risponda pienamente”

L’auspicio “che i particolari di quest’azione di inqualificabile violenza nei confronti di ragazzi e ragazze che vivevano pacificamente il quotidiano impegno scolastico siano presto chiariti, e che chi ne è stato colpevole ne risponda pienamente davanti alla legge” è stato espresso da mons. Daniele Gianotti, vescovo di Crema, che con un messaggio ha voluto manifestare alla professoressa Rabbaglio, preside della Media Vailati, “la vicinanza di tutta la diocesi di Crema e mia personale a lei, a tutti gli studenti della scuola coinvolti nel gesto folle e delinquenziale accaduto tra Crema e San Donato Milanese, alle loro famiglie, e tutti gli altri studenti, docenti e al personale della scuola”. “Ringrazio Dio perché questa drammatica vicenda si è conclusa senza vittime né feriti gravi; e ringrazio anche per l’intraprendenza degli studenti e dei docenti, oltre che per la tempestività dell’intervento delle forze dell’ordine, che ha circoscritto il pericolo e ne ha limitato le conseguenze”, ha aggiunto il vescovo: “Sono sicuro che il dramma non farà diminuire, ma rafforzerà l’impegno che la vostra scuola mette in atto per far crescere generazioni di uomini e donne sempre più animati da sentimenti nuovi”.

Mafia: Mattarella, “vogliamo liberare la società dalle mafie. È un traguardo doveroso e possibile”

“Vogliamo liberare la società dalle mafie. È un traguardo doveroso e possibile, che richiede a tutti impegno, coerenza, piena coscienza delle nostre responsabilità di cittadini”. Lo dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che si è celebrata oggi a Padova e in numerose altre città italiane. Per Mattarella, “pronunciare uno a uno tutti i nomi di coloro i quali sono stati uccisi dalle mafie è anzitutto un atto di rispetto e di dignità”. “Quella dignità – evidenzia – che le consorterie criminali volevano calpestare deve restare indelebile nella memoria della nostra comunità. Ma scandire quei nomi – purtroppo tanti, troppi – è anche un atto di dignità che vale per ciascuno di noi”. “La memoria incalza le domande di verità, purtroppo in molti casi ancora oscurata”, osserva Mattarella, per il quale “le istituzioni pubbliche sono chiamate a fare la loro parte, avendo davanti numerosi esempi di valorosi servitori dello Stato e dei loro sacrifici”. “Ma per ciascuno di noi – conclude il Capo dello Stato – la memoria è una spinta all’impegno fattivo per costruire una cultura della legalità e trasmettere anzitutto ai giovani i valori di solidarietà, di non violenza, di rispetto della persona e dei suoi inviolabili diritti”.

Nicaragua: i detenuti politici saranno liberati entro novanta giorni

I detenuti per motivi politici a partire dal 18 aprile 2018 saranno liberati entro 90 giorni, “in conformità all’ordinamento giuridico del Paese”. È quanto stabilito ieri dal tavolo del Dialogo nazionale che si sta svolgendo in Nicaragua tra il Governo e l’Alleanza Civica, che raggruppa le principali forze di opposizione. Il comunicato congiunto, con il quale si dà notizia dell’accordo raggiunto, sottolinea il ruolo del nunzio apostolico, mons. Waldemar Stanislaw Sommertag, nella sua qualità di “testimone e accompagnatore”, e del delegato speciale del Segretario generale dell’Organizzazione degli Stati americani (Oea). Nel corso del negoziato è anche stata stabilita l’agenda dei prossimi colloqui e si è deciso di rivolgere un invito formale alla Segreteria generale dell’Oea, “per riprendere il lavoro in tema di riforme elettorali”. Un altro invito formale sarà rivolto alla Croce Rossa internazionale, “perché accompagni il tavolo di dialogo nel processo di liberazione di tutti i detenuti”.

Elezioni europee: il Comitato centrale dei cattolici tedeschi (Zdk) lancia sito in vista del voto europeo di maggio

Il Comitato centrale dei cattolici tedeschi (Zdk), struttura a cui fanno riferimento le realtà laicali in Germania, ha lanciato un nuovo sito Internet in vista delle elezioni europee di maggio: lo scopo è impegnarsi e mettere in campo “idee e voci per una Europa forte e unita”. “Insieme siamo forti” è il titolo dell’editoriale di apertura del sito. Il convincimento che muove lo Zdk a scendere in campo è che “l’Europa vive dell’impegno dei suoi cittadini, del loro sostegno e del loro sforzo per raggiungere obiettivi comuni”. “L’Europa è un progetto culturale, sociale e politico al quale possono contribuire tutti i cittadini con esperienze e talenti molto diversi”, si legge ancora, ma è un progetto “minacciato dal miope nazionalismo e dal populismo, che alimenta le paure e minaccia le conquiste dell’Unione europea”. Lo scopo dell’iniziativa è quello di “incoraggiare, partecipare, raccogliere idee e unirsi e, naturalmente, andare a votare il 26 maggio per l’Ue, per la democrazia e lo stato di diritto”.

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Fonte: Sir