Cara Castelnuovo di Porto, antisemitismo, minacce morte Borrometi, Venezuela, libertà religiosa

Il riepilogo delle principali notizie dall'Italia e dal mondo a cura dell'agenzia Sir.

Cara Castelnuovo di Porto, antisemitismo, minacce morte Borrometi, Venezuela, libertà religiosa

Cara di Castelnuovo di Porto: marcia contro lo smantellamento. Il vescovo, “fratelli e sorelle che vengono strappati da comunità che è stata famiglia”

“Siamo qui soltanto per dire che sono nostri fratelli e nostre sorelle che vengono strappati da un luogo e da una comunità che ha costituito per loro una famiglia durante questo periodo”. Lo ha affermato al Sir mons. Gino Reali, vescovo di Porto-Santa Rufina, durante la marcia silenziosa per esprimere solidarietà agli ospiti del Cara di Castelnuovo di Porto che il Viminale ha deciso di chiudere. Ricordando che “li abbiamo accolti nel nostro piccolo, nel senso di aiutarli e accompagnarli”, padre José Manuel Torres, parroco di Santa Lucia (zona del Cara), sottolinea come “la difficoltà che avremo” sarà “con quelli che rimarranno per la strada”. “Adesso dobbiamo chiedere collaborazione ad altre persone per poter far fronte a questa emergenza”.

Giornata della memoria: Eurobarometro, un europeo su due ritiene che l’antisemitismo sia un problema nel proprio Paese

(Bruxelles) “L’antisemitismo sta ancora diffondendo il suo messaggio di odio in tutta Europa. In un momento in cui l’odio è ridiventato uno strumento politico, troppo spesso le nostre comunità ebraiche vivono nella paura di essere oggetto di discriminazione, di abuso e persino di violenza”. Lo dichiara il primo vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, commentando un Eurobarometro pubblicato oggi in vista della Giornata internazionale della memoria dell’Olocausto del 27 gennaio. “Ogni volta che il rispetto reciproco e la tolleranza vengono meno, l’antisemitismo aumenta. Pertanto è essenziale che ogni cittadino europeo conosca e capisca a quali orrori l’antisemitismo ha portato nella nostra storia”. “È nostro sacro dovere – ha aggiunto – onorare la memoria di sei milioni di vittime. Affinché non siano dimenticate, e in modo da non dover rivisitare gli orrori del passato”. Dall’Eurobarometro si apprende che mentre per l’89% degli ebrei che vivono in Europa l’antisemitismo è un problema tuttora presente, con esplicite forme di intolleranza nei loro confronti, solo il 36% degli altri intervistati ritiene che questo sia un fenomeno crescente oggi in Europa. Al contempo il 50% degli europei ritiene che l’antisemitismo sia un problema nel proprio Paese.

Minacce di morte a Paolo Borrometi: Tv2000, “vicini nel suo lavoro giornalistico di denuncia della mafia”

“A Paolo, che già da anni vive sotto scorta, va la solidarietà e l’affetto della direzione di Tv2000, del consiglio di amministrazione di Rete blu e di tutti i dipendenti della emittente. Siamo convinti che il modo migliore di rispondere a questa nuova grave e vile intimidazione è continuare ad essergli vicini nel suo lavoro giornalistico di denuncia della mafia e di racconto della realtà positive che la contrastano nei diversi ambiti della società. Un impegno che Tv2000 ha fatto proprio e dal quale certamente non tornerà indietro”. Con queste parole Vincenzo Morgante, direttore di rete di Tv2000, e Lucio Brunelli, direttore dell’informazione, esprimono solidarietà al giornalista Paolo Borrometi per la lettera con pesanti minacce di morte recapitata oggi presso la sede della Tv. La lettera, su cui era scritto “Ti manca poco”, è stata subito consegnata agli inquirenti che l’hanno valutata molto seriamente e hanno già avviato le indagini del caso.

Venezuela: vescovi alla vigilia della festa del 23 gennaio, “le manifestazioni organizzate segno di speranza e novità”. Necessario un “cambiamento politico”

Alla vigilia della festa del 23 gennaio, sessantunesimo anniversario della sollevazione popolare che nel Venezuela mise fine alla dittatura militare, la Presidenza della Conferenza episcopale venezuelana (Cev) ha diffuso oggi un comunicato, firmato da mons. José Luigi Azuaje Ayala, arcivescovo di Maracaibo e presidente della Cev, dai due vicepresidenti, mons. Mario Moronta e mons. Raúl Biord Castillo, e dal segretario generale, mons. José Trinidad Fernandez Angulo. Nel ricordare che a partire da quella data si generò un processo democratico capace di incidere a fondo sulla società venezuelana, i vescovi scrivono: “Oggi ci troviamo ad affrontare un altro 23 gennaio, a 61 anni da quell’evento, che fu significativo nella lotta della civiltà contro la barbarie. Lo viviamo essendo coscienti della sofferenza a cui è stato sottoposto il popolo venezuelano dall’azione di governo”. La Conferenza episcopale conferma la convinzione che sia necessario nell’attuale situazione un cambio di potere politico. In quest’ottica, “le marce organizzate per questo 23 gennaio, in tutto il territorio nazionale, costituiscono un segno di speranza, dicono che qualcosa di nuovo inizia a generarsi nel nostro Paese: cambiamenti necessari per lo sviluppo umano integrale di ciascuna persona e di tutte le persone, però sempre attraverso un metodo democratico e in accordo con la Costituzione nazionale”.

Libertà religiosa: Comece, dal Parlamento europeo un passo avanti. “Protezione nell’Ue e nei Paesi terzi”

(Bruxelles) La Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) reagisce oggi con una nota di approvazione per l’adozione da parte del Parlamento europeo della risoluzione sulle “linee guida e il mandato dell’inviato speciale dell’Ue per la libertà di religione al di fuori dell’Ue”. Questa risoluzione “rende possibile la dimensione comunitaria del diritto della libertà religiosa, compreso il riconoscimento della personalità legale per le comunità”. È di sostegno “nella lotta contro la discriminazione per motivi religiosi”, come positivo è il “riconoscimento dei difensori della libertà di religione come difensori di diritti umani”. Altro elemento significativo, in linea con alcune riflessioni che la Comece ha portato avanti nei mesi scorsi, il fatto che “l’ignoranza religiosa sia ritenuta uno dei fattori che alimentano stereotipi e pregiudizi” e vada quindi affrontato come problema. La risoluzione, se “rafforza” il ruolo dell’inviato speciale dell’Ue, non la eleva però al rango di rappresentante speciale Ue, precisa la nota Comece, che lancia un appello all’Ue a “intensificare il proprio lavoro nella protezione e promozione della libertà di religione nei Paesi terzi e a implementare pienamente le linee guida sulla libertà di religione”.

Diocesi: Spoleto-Norcia, detenuto con arma rudimentale bloccato prima della messa con l’arcivescovo. Mons. Boccardo, “presto tornerò in carcere”

In merito al comunicato della segreteria locale di Spoleto dell’Organizzazione sindacale autonoma Polizia penitenziaria (Osapp) diffuso ieri nel quale si affermava che la Polizia penitenziaria, in occasione della messa celebrata dall’arcivescovo Renato Boccardo il 12 gennaio scorso presso la casa di reclusione di Spoleto, ha “sventato un possibile attentato nei confronti dell’arcivescovo, neutralizzando un detenuto che cercava di arrivare nella chiesa con un’arma rudimentale… una lametta che usciva dalla parte superiore per circa 3 centimetri”, la Curia arcivescovile di Spoleto-Norcia ha diffuso oggi una nota nella quale precisa che “l’arcivescovo è stato informato dell’accaduto al termine della celebrazione eucaristica dal comandante della Polizia penitenziaria Marco Piersigilli”. L’arcivescovo, puntualizza la Curia, “come concordato con il direttore della Polizia penitenziaria, ha mantenuto il riserbo sul fatto: era stato comunque informato sulla possibilità che il suddetto sindacato diramasse una nota”. L’arcidiocesi conferma che “questo episodio non modificherà il servizio pastorale che la Chiesa assicura ai detenuti”. “Anche io, appena possibile – afferma mons. Boccardo –, tornerò in carcere per far visita a questi fratelli chiamati a costruire la pace nel loro cuore, a recuperare la capacità di progettare e di sognare”.

Adeguamento liturgico cattedrali: mons. Russo (Cei), “sia frutto di un lavoro sinodale, di un lavoro di Chiesa”

“L’adeguamento liturgico di una cattedrale deve essere il frutto di un lavoro sinodale, di un lavoro di Chiesa”. Non ha dubbi mons. Stefano Russo, vescovo di Fabriano-Matelica, segretario generale della Conferenza episcopale italiana e presidente del Comitato per la valutazione dei progetti di intervento a favore dei beni culturali ecclesiastici e dell’edilizia di culto. In occasione della presentazione del “Bando nazionale per l’adeguamento liturgico delle cattedrali” pubblicato dall’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto e l’Ufficio liturgico nazionale, mons. Russo nel suo videosaluto ha rilevato che “abbiamo ereditato una ricchezza straordinaria: la maggior parte cattedrali ha grande valore storico e artistico ma gli adeguamenti realizzati sono spesso poco soddisfacenti”. Di qui il monito ad “operare in conformità con la riforma liturgica scaturita dal Concilio Vaticano II” e l’invito a “fare sempre più un lavoro di Chiesa dove i diversi attori in campo sono coinvolti con uno stile sinodale e la comunità è cosciente di quanto si va a fare”.

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Fonte: Sir