Papa su armi nucleari, Venezuela, elezioni europee, corridoi umanitari, cooperante morto a Capo Verde, libertà di stampa, pastorale giovanile

Il riepilogo delle principali notizie dall'Italia e dal mondo a cura dell'agenzia Sir.

Papa su armi nucleari, Venezuela, elezioni europee, corridoi umanitari, cooperante morto a Capo Verde, libertà di stampa, pastorale giovanile

Papa Francesco: a Pont. Acc. Scienze Sociali, “stagione del disarmo nucleare multilaterale” è “sorpassata”. “Pericolo di un olocausto nucleare” è più alto

“Vi incoraggio a perseverare nella ricerca di processi atti a superare ciò che divide le nazioni e a proporre nuovi cammini di cooperazione, specialmente riguardo alle nuove sfide del cambiamento climatico e delle nuove schiavitù, come anche a quell’eccelso bene sociale che è la pace”. È l’invito del Papa ai partecipanti alla plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, ricevuti oggi in udienza. “Purtroppo, oggi la stagione del disarmo nucleare multilaterale appare sorpassata e non smuove più la coscienza politica delle nazioni che possiedono armi atomiche”, il grido d’allarme di Francesco: “Anzi, sembra aprirsi una nuova stagione di confronto nucleare inquietante, perché cancella i progressi del recente passato e moltiplica il rischio di guerre, anche per il possibile malfunzionamento di tecnologie molto progredite ma soggette sempre all’imponderabile naturale e umano”. “Se, adesso, non solo sulla terra ma anche nello spazio verranno collocate armi nucleari offensive e difensive, la cosiddetta nuova frontiera tecnologica avrà innalzato e non abbassato il pericolo di un olocausto nucleare”, la denuncia del Papa, secondo il quale lo Stato “è chiamato ad una maggiore responsabilità”.

Venezuela: attaccata una chiesa a San Cristóbal con gas lacrimogeni, l’indignazione del vescovo Moronta

Si aggrava il bilancio della repressione governativa in Venezuela, di fronte alle pacifiche manifestazioni che si sono succedute ieri in tutto il Paese. Secondo il Foro penale venezuelano, la seconda giornata di protesta ha fatto aumentare a 168 le persone arrestate. Sette giornalisti sono stati o aggrediti o feriti. Nelle proteste di martedì era morto ad Aragua un giovane ventiquattrenne. Un grave episodio è accaduto ieri pomeriggio a San Cristóbal. Un gruppo di guardie nazionali bolivariane, come denuncia in una nota il vescovo, mons. Mario Moronta, ha fatto irruzione nella chiesa di Nostra Signora di Fatima, quando stava finendo la celebrazione dell’eucaristia. Prima due guardie sono entrate in motocicletta in chiesa. Poi, dopo che il parroco, padre Jairo Clavijo, è sceso dal presbiterio per tentare di farle uscire, sono arrivate altre 40 guardie che hanno tentato di entrare in chiesa, guidate da un comandante di nome Ochoa. Ne è nata una discussione e le guardie hanno lanciato dentro la chiesa bombe lacrimogene. La nota della diocesi spiega che si è poi riusciti a far defluire i fedeli. Una religiosa si è sentita male. Denunciando che “si tratta di un evento di somma gravità e di un attacco contro la Chiesa cattolica”, mons. Moronta assicura che “la diocesi prenderà i provvedimenti del caso e agirà nel modo che si riterrà più opportuno”.

Europa: appello dei rettori cattolici europei in vista delle elezioni

“L’Europa, per la sua storia e la sua vocazione, è prima di tutto una comunità. Far vivere una comunità implica il riconoscimento reciproco, la franchezza nelle relazioni, la riaffermazione costante dei fondamenti e degli obiettivi comuni, senza temere il confronto né la competizione, ma lavorando per una sempre maggiore collaborazione intorno a progetti chiaramente definiti secondo una coerente sussidiarietà”. Lo scrivono in una nota Francesco Bonini, rettore della Lumsa, e da mons. Philippe Bordeyne, rettore dell’Institut Catholique de Paris, a nome dei rettori cattolici europei e in vista delle elezioni europee del 26 maggio. Per i firmatari, “la democrazia in Europa e la democrazia europea sono un bene originale, prezioso, ma fragile e mai completamente acquisito. Questa democrazia è vigile sui principi, radicata nel pluralismo, nello stato di diritto e nella dimensione solidale. Ha prodotto e deve continuare ad assicurare benessere per tutti, combattendo ogni forma di esclusione sociale. Comporta impegnarci, con uno sforzo comune, per un ‘umanesimo contemporaneo’, come cornice ed orizzonte di sviluppo di tutti e di ciascuno”. All’appello, che sarà presentato domani a Parigi, aderiscono tra le altre l’Università Cattolica del Sacro Cuore, la Lateranense e la Salesiana.

Profughi: Cei e Sant’Egidio, domani al Viminale la firma per il rinnovo dei corridoi umanitari dall’Etiopia

Domani pomeriggio, alle 17.30, verrà firmato al Viminale un nuovo protocollo per l’arrivo, in due anni, di 600 richiedenti asilo da Etiopia, Niger e Giordania. Si tratta di persone vulnerabili (famiglie con bambini, malati, donne a rischio di tratta), che vivono attualmente in campi profughi e altre sistemazioni precarie, appartenenti per lo più a nazionalità del Corno d’Africa, dell’Africa sub sahariana e anche della Siria. A siglare il protocollo saranno la Cei, con il segretario generale, mons. Stefano Russo, e la Comunità di Sant’Egidio, con il suo presidente Marco Impagliazzo, come promotori, insieme a rappresentanti dei ministeri dell’Interno e degli Esteri. Dopo il loro arrivo, che avverrà in modo legale e sicuro, i richiedenti asilo verranno accolti in diverse Regioni italiane e sarà avviata la loro integrazione, secondo un progetto totalmente autofinanziato grazie all’8xmille della Chiesa Cattolica e a una raccolta fondi della Comunità di Sant’Egidio. Grazie agli stessi promotori, un precedente protocollo per richiedenti asilo provenienti sempre dall’Etiopia, ha già permesso l’ingresso e la progressiva integrazione di 498 profughi, in un centinaio di Comuni di 18 Regioni italiane, con l’impegno e il coinvolgimento di numerose diocesi.

Cooperante italiano morto a Capo Verde: Cospe, “faremo di tutto per capire l’accaduto e darti giustizia”

“Caro David, vogliamo ricordarti così: sorridente, gentile, appassionato di questo lavoro”. Così l’Ong fiorentina Cospe ricorda la morte, nella notte tra martedì e mercoledì, di David Solazzo, giovane agronomo di 31 anni a Capo Verde per coordinare un progetto di cooperazione sull’isola di Fogo. Il giovane è stato trovato morto ieri mattina nella sua casa ma non si sanno ancora i motivi: “Le autorità locali stanno ancora indagando” e oggi ci sarà l’autopsia. “La tua morte lascia un vuoto immenso in tutti noi – scrive il Cospe sui suoi canali social –. La tua giovane vita era solo all’inizio. Ci lasci tutti i tuoi sogni, le tue speranze e la tua grande professionalità. Faremo di tutto per capire l’accaduto e darti giustizia e per continuare con la tua stessa passione questo complesso lavoro fatto di impegno e amore per gli altri. Il mondo sarà un luogo più triste senza di te”.

Libertà di stampa: Mogherini (Ue), rischio fake news su processi democratici ed elezioni

(Bruxelles) In occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa del 3 maggio “celebriamo il ruolo essenziale della stampa libera che non solo è fonte di notizie affidabili e veritiere, ma costituisce anche un pilastro della democrazia. La qualità dei processi democratici è strettamente connessa con i livelli della libertà di espressione e anche della libertà e del pluralismo dei mezzi di comunicazione: non c’è democrazia senza una stampa veramente libera”. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante Ue, Federica Mogherini, alla vigilia della giornata mondiale. “La 26ª commemorazione mondiale di quest’anno – aggiunge – verte sulle sfide cui i mezzi di comunicazione si trovano confrontati quando le elezioni si svolgono in tempi dominati dalla disinformazione, ma evidenzia anche il potenziale dei media per sostenere la democrazia, la pace e la riconciliazione. La disinformazione può avere un forte impatto negativo sui processi democratici e sui dibattiti pubblici in tutto il mondo, e l’Unione europea non fa eccezione”. Per questo motivo “abbiamo lanciato il Piano d’azione Ue contro la disinformazione, che rafforza la risposta europea per rendere le nostre società più resilienti alla disinformazione. Il piano mira a migliorare il riconoscimento delle notizie false, coordinare e integrare meglio le azioni dell’Unione e degli Stati membri, mobilitare il settore privato perché mantenga gli impegni presi, sensibilizzare l’opinione pubblica e rafforzare il ruolo svolto dai cittadini”. Per l’Alto rappresentante “una democrazia sana si basa su un dibattito pubblico aperto, libero ed equo: è nostro dovere proteggere questo spazio e non consentire a nessuno di diffondere notizie false che alimentino l’odio, la divisione e la sfiducia nei confronti della democrazia”.

Pastorale giovanile: Cei, presentate le linee programmatiche “Dare casa al futuro”

“Dare casa al futuro” è titolo delle Linee programmatiche della Pastorale giovanile della Conferenza episcopale italiana presentate questa mattina a conclusione dell’omonimo convegno iniziato tre giorni fa e svoltosi a Palermo. Le Linee sono state presentate da don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale. “Non esiste una ricetta unica e risolutiva: quello che proponiamo – ha detto agli oltre 800 partecipanti all’evento – si interseca con quanto, come Chiesa, abbiamo vissuto in questi anni, facendoci continuare, con maggiore coscienza e consapevolezza, il cammino intrapreso”. Il testo, che andrà in stampa tra poco, ripropone alcune delle “parole coraggiose del Sinodo”. Lo fa in tre aree. “La prima riguarda le attenzioni, cioè – spiega il direttore – le competenze della Pastorale giovanile”. Questa si sviluppa in tre capitoli che hanno per titolo tre verbi: esserci, comunicare e aprire spazi. Un’altra area è dedicata alla formazione. Propone ancora tre parole, questa volta tre aggettivi: l’essere e il sentirsi “chiamati”, “responsabili” e “unici”. Un’ultima area è dedicata alla “vita di comunità”, ad alcuni “luoghi nei quali portare ed incontrare i giovani”. Tre di nuovo le parole che, questa volta, dicono cosa fare: innanzitutto “comunione” nel pensare ed agire insieme, con sinodalità, poi “annuncio”, che “passa dalla liturgia e dalla spiritualità incarnata” ed, infine, “il servizio, la cura, l’aiuto, il sostegno reciproco, la sussidarietà” o, per dirla con il titolo del capitolo, la “diaconia”.

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Fonte: Sir