Sul concorsone per la scuola la minaccia di un fiume di ricorsi

Il 12 aprile verranno rese note  le date delle prove del concorso che assegnerà oltre 63 mila cattedre  di ogni ordine e grado, compresi 6 mila posti come insegnante di sostegno e  506 come docente di italiano per stranieri. Correranno in 165 mila. Ma sarà determinante il lavoro del Tar del Lazio, dopo che sono già stati presentati migliaia di ricorsi dai docenti non abilitati.

Sul concorsone per la scuola la minaccia di un fiume di ricorsi

È di nuovo bufera nel mondo della scuola, o meglio sul modo in cui per un docente è possibile ottenere una cattedra.
Il nuovo “concorsone” voluto dal Miur, il ministero per l’istruzione, l’università e la ricerca, pone dei criteri che ancora una volta escludono migliaia di docenti dalla possibilità di accedere a un posto di ruolo e questo sta creando molto malumore.
Il concorso, infatti, è riservato a coloro che sono già in possesso di un’abilitazione e sono quindi esclusi i docenti e i molti laureati che, pur avendo insegnato per anni come supplenti, sono ancora senza il titolo di abilitazione. Una situazione per cui i sindacati sostengono che accanto alle domande presentate via web cui aveva accesso solo chi possiede un’abilitazione, ci saranno migliaia di domande presentate all’antica, cioè utilizzando un modello cartaceo, da chi spera in un ripescaggio affidandosi alla sorte o al tribunale.

I bandi e i numeri
Sono 165.578 le domande di partecipazione al concorso per docenti, che dà accesso a 63.712 posti, i cui termini di iscrizione si son chiusi il 30 marzo.
Tre i bandi: uno per la scuola dell’infanzia e la primaria, uno per la scuola secondaria di primo e secondo grado e, per la prima volta, un bando specifico per il sostegno.
I posti a concorso sono così suddivisi: 6.933 per la scuola dell’infanzia, 17.299 per la primaria, 15.638 per il primo grado, 17.231 per il secondo grado, 6.105 per il sostegno e 506 posti per la nuova classe di concorso A023 Italiano per stranieri.
L’85,2 per cento delle domande è stato inoltrato da donne, percentuale che sale al 95,6 per cento per la scuola primaria e dell’infanzia, al 91,7 per cento per il sostegno e scende al 66,6 per cento per secondaria di primo e secondo grado.
Il 63,1 per cento dei candidati ha meno di 40 anni e l’età media generale è 38,6 anni.

Il Veneto con 11.965 domande è la quinta regione per numero di candidati dopo Campania (24.125), Lombardia (22.630), Sicilia (17.725) e Lazio (16.191).
I posti totali in Veneto sono 5.693: 357 per la scuola dell’infanzia, 1.627 per la primaria, 1.490 per le medie, 1.605 per le superiori e 42 posti di lingua italiana per studenti di lingua straniera.

Il numero dei candidati però potrebbe raddoppiare in poche settimane, perché il fatto che il concorso sia riservato ai soli docenti abilitati è stato rimesso in discussione alcuni giorni fa dal Tar del Lazio
I giudici hanno infatti accolto favorevolmente il ricorso di un candidato privo di abilitazione. Sono in molti a premere per diventare docenti perché ottenere una cattedra somiglia sempre più a un terno al lotto e si susseguono le ipotesi su come cambierà l’accesso alla scuola nei prossimi anni.
Anche all’Ufficio scolastico regionale del Veneto sono arrivate molte domande cartacee dai docenti non abilitati, che con tutta probabilità saranno ammessi con riserva. Molti aspiranti alla partecipazione al concorso sono in servizio da anni nella scuola, anche in differenti classi di concorso, ordine e grado e tanti altri negli ultimi anni hanno frequentato – pagando – le scuole di specializzazione acquisendo titoli che adesso potrebbero non valere più.

Un mare di ricorsi
Il sindacato Anief, afferma che complessivamente i ricorsi sono oltre 25 mila e il ministro Giannini ha dichiarato all’Ansa: «Il ministero sta seguendo con attenzione tutta la procedura del concorso e anche la questione dei ricorsi. Siamo tranquilli. Stiamo lavorando per garantire a chi ha fatto domanda, avendone i requisiti, che tutto si svolga nel migliore dei modi e secondo quanto previsto dalla legge che è chiara e inequivoca: il bando è riservato ai soli abilitati».
E rispetto alle prime ordinanze del Tar Lazio: «Si tratta al momento di alcuni decreti di carattere cautelare, che non entrano nel merito e rimandano a successive decisioni collegiali del Tar. Per ora non è stato espresso alcun giudizio di merito. Qualora fosse necessario, ci opporremo nelle sedi opportune».

In quattro regioni il numero dei posti banditi per il sostegno è superiore a quello dei candidati: in Veneto hanno presentato domanda 458 docenti contro i 572 posti disponibili, in Piemonte vi sono 591 candidature e 689 posti, in Lombardia 1.108 candidati per 1.713 cattedre e nel Friuli Venezia Giulia i candidati sono 86 per 88 posti.

I tempi
Sulla Gazzetta ufficiale del 12 aprile 2016 sarà pubblicato il calendario nazionale delle prove scritte che dovrebbero iniziare alla fine del mese e proseguire fino alla fine di maggio.
L’orizzonte però non appare sereno: gli addetti ai lavori lo definiscono un «concorso-pasticcio» e attendono le mosse di un ministero che sembra avere difficoltà sia a trovare i docenti per le commissioni giudicatrici perché le risorse sono irrisorie, sia a trovare le aule attrezzate per le prove a computer.

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